Tari, esonero obbligatorio per i rifiuti avviati al recupero
La Legge di conversione del DL 16/2014 riporta a galla il problema della tassazione delle superfici produttive di rifiuti assimilati avviati al recupero, oggetto da diversi mesi di una lunga diatriba. Una norma che interessa da vicino migliaia di imprese che non hanno ancora ben chiaro, dopo tutte le modifiche e dietrofront, le modalità di applicazione dell'esenzione per i rifiuti speciali.
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Ora la normativa in questione viene nuovamente modificata reintroducendo la riduzione della quota variabile del Tributo per le superfici che producono rifiuti assimilati avviati al riciclo. La nuova versione precisa che la riduzione è obbligatoria (non più facoltativa) e fa riferimento al riciclo del rifiuto anziché al recupero. La legge di conversione del DL 16/2014 chiede inoltre ai Comuni l'individuazione delle «aree di produzione di rifiuti speciali non assimilabili e i magazzini di materie prime e di merci funzionalmente ed esclusivamente collegati all'esercizio di dette attività produttive, ai quali si estende il divieto di assimilazione». In pratica il Comune dovrà stabilire l'esonero dalla Tari per depositi e magazzini delle attività produttive.
La Tari - Ha sostituito la Tares, che ha avuto vita breve ed è dovuta per finanziare il servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati su tutti gli immobili suscettibili di produrre rifiuti urbani ad eccezione delle superfici che producono rifiuti speciali. Sono inoltre esenti le aree scoperte pertinenziali.
L'imposta è composta da una quota fissa e da una variabile: la prima a copertura dei costi fissi del servizio, la seconda per la fruizione del servizio da parte del contribuente.
Le utenze domestiche pagano in funzione dei metri quadrati e del numero dei componenti il nucleo familiare; le altre utenze pagano in funzione dei metri quadrati e degli indici medi di produttività dei rifiuti. La Tari si paga alle scadenze stabilite dal Comune che deve assicurare almeno due rate semestrali; entro il 30 giugno 2014 il Ministero dell'Ambiente dovrebbe approvare un nuovo regolamento per determinare le nuove tariffe della Tari.