Iscro, Domande entro il 31 ottobre
Gli iscritti alla gestione separata possono richiedere l’Iscro, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, per sei mesi, con importi variabili da 250 a 800 euro mensili. Domande se è stato registrato un calo di reddito nel 2023 rispetto al biennio 2021/2022
Il prossimo 31 ottobre scadono i termini per presentare la domanda di accesso all'Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO). Lo rende noto l’Inps in un comunicato stampa ricordando che il nuovo ammortizzatore sociale è stato da quest’anno stabilizzato ed è rivolto ai soggetti iscritti alla Gestione separata che svolgono attività di lavoro autonomo.
Destinatari
Lo strumento è riservato ai professionisti iscritti alla gestione separata (compresi i partecipanti agli studi associati o in società semplice con reddito da lavoro autonomo) non pensionati e non titolari di altre forme di previdenza obbligatoria (quelli per intendere versano i contributi con l’aliquota del 26,07%).
Essendo un ammortizzatore sociale occorre soddisfare una condizione di bisogno economico. Consiste nell’aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell'anno precedente alla presentazione della domanda (cioè i redditi dichiarati nel 2023), inferiore al 70 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all'anno precedente alla presentazione della domanda (cioè nel biennio 2021-2022). Inoltre occorre aver dichiarato, nell'anno precedente alla presentazione della domanda (quindi il 2023), un reddito non superiore a 12.000€; avere aperta la partita IVA per l'attività che da' titolo all'ISCRO da almeno tre anni dalla data di presentazione della domanda; essere in regola con la contribuzione obbligatoria.
Una volta nel triennio
La domanda può essere presentata ogni anno all’Inps, in via telematica, dal 15 giugno al 31 ottobre. Quando il 31 ottobre cada di domenica, la scadenza è prorogata di diritto al primo giorno utile non festivo. Per il corrente 2024 i termini a disposizione dei professionisti sono più brevi: la finestra si è aperta il 1° agosto e si chiuderà il 31 ottobre.
Attenzione. L'indennità non può essere richiesta nel biennio successivo all'anno d’inizio della fruizione. Ad esempio se è stata ottenuta nel 2024 la domanda potrà essere presentata nuovamente solo dal 2027 in poi. E ciò ancorché l’interessato sia decaduto dalla prestazione e non l’abbia fruita interamente.
La misura
L’indennità è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dei due anni antecedenti quello precedente alla domanda. Ad esempio, per la domanda presentata nel 2024, se il richiedente ha dichiarato per gli anni 2021 e 2022 (due anni precedenti all’anno 2023 che precede la domanda) un reddito, rispettivamente, di 10.000 e 11.000 euro, la media degli stessi sarà 10.500 euro. Tale importo diviso per due (base semestrale) è 5.250, per cui la misura dell’Iscro sarà di 1.312,50 euro [2.750 x (25/100)]. In ogni caso, l’importo mensile non può essere inferiore a 250 né superiore a 800 euro (i limiti sono rivalutati annualmente sulla base della variazione dell'indice Istat). L’indennità è erogata per sei mesi, dal primo giorno successivo alla presentazione della domanda.
Autocertificazione
Al momento della domanda il professionista autocertifica i redditi prodotti per ciascuno degli anni di interesse, salvo che gli stessi non siano già a disposizione dell’Inps; in tale ultima ipotesi, ai fini della verifica dei requisiti reddituali, saranno presi in considerazione i dati reddituali di cui dispone l’ente di previdenza.
Per il controllo dei requisiti, l’Inps comunica all'Agenzia delle entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato domanda e l’Agenzia comunicherà all’Inps gli esiti dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti reddituali.
Pertanto, le domande accolte sono riprocessate automaticamente una volta consolidati presso l’Agenzia delle Entrate i redditi relativi a tutti gli anni di osservazione, al fine della verifica di conformità dell’esito della prima istruttoria nella determinazione del diritto e della misura della prestazione. Nei casi in cui venissero rilevati scostamenti o non conformità, l’Inps attiverà le opportune azioni correttive e/o all’eventuale recupero delle somme erogate.
L’iscrizione al Siisl
L’erogazione dell’Iscro va accompagnata dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale, la cui definizione è ancora demandata a un decreto. A tal fine è previsto che, con la domanda di Iscro, il professionista autorizza l’Inps a procedere alla sua iscrizione al Siisl (il sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa, operativo anche per l’Adi e il Sfl) ai fini delle proposte di partecipazione a iniziative formative, anche ai fini della sottoscrizione del patto di attivazione digitale (Pad).
E’ reddito
L’Iscro non dà diritto all’accredito dei contributi figurativi e concorre alla formazione del reddito da lavoro autonomo. Per questo motivo concorrerà anche alla formazione della base imponibile per il versamento dei contributi alla gestione separata dell’Inps. Essendo reddito l’Inps applicherà una ritenuta Irpef a titolo di acconto del 20% (escluso, ovviamente, i richiedenti l’Iscro che dichiarano di esercitare attività professionale con regime forfettario).