Amianto, Ok alla pensione di inabilità per gli ammalati da patologie asbesto correlate
La Commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera ad un emendamento che riconosce la pensione di inabilità ad ampio raggio agli ammalati da gravi patologie asbesto correlate.
Il beneficio è riconosciuto, a domanda, nel limite di 20 milioni di euro per l'anno 2017 e 30 milioni di euro annui a decorrere dal 2018. Qualora dal monitoraggio delle domande presentate ed accolte, emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, del numero di domande rispetto alle risorse finanziarie indicate il riconoscimento del trattamento pensionistico viene differito, con criteri di priorità in ragione dell'età anagrafica, dell'anzianità contributiva e, infine, della data di presentazione della domanda, al fine di garantire un numero di accessi al pensionamento non superiore al numero di pensionamenti programmato in relazione alle risorse finanziarie.
La norma approvata consentirà, in sostanza, agli ammalati delle suddette patologie di ritirarsi in anticipo attraverso la pensione di inabilità a condizione che possano vantare almeno cinque anni di contributi nell'intera vita lavorativa. La norma non è cumulabile con gli altri benefici pensionistici previsti dalla normativa vigente in materia di amianto. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, saranno emanate le necessarie modalità di attuazione della novella. Per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche l'uscita anticipata non avrà però riflessi sul trattamento di fine servizio: la norma precisa, infatti, che il termine di pagamento della buonuscita resterà agganciato all'età per la pensione di vecchiaia come stabilita dalla legge Fornero, in deroga alla disciplina generale che vuole il pagamento dell'indennità entro un termine molto più favorevole per le cessazioni dovute all'inabilità.