Pensioni
Esodati, esaurito il plafond per i lavoratori nei fondi di solidarietà di settore
Si esaurisce con la decorrenza del 1° gennaio 2015 il plafond di posizioni disponibili per gli esodati bancari. Chi uscirà successivamente a tale data rischia di non poter mantenere le vecchie regole di pensionamento.
Kamsin L'ultimo lavoratore, appartenente al profilo di tutela destinato ai lavoratori nei fondi di solidarietà di settore di cui all'articolo 24, comma 14, lettera c) del Dl 201/2011 come integrato dal Dl 95/2012, che potrà beneficiare del mantenimento delle previgenti regole pensionistiche è colui che entrerà nei Fondi entro il 1° Gennaio 2015 e che, dunque, cesserà il rapporto di lavoro entro e non oltre il 31 Dicembre 2014. E' quanto ha comunicato oggi l'istituto di previdenza con il messaggio inps 9611/2014.
Si è, pertanto, esaurito il contingente di 19.310 posizioni salvaguardabili destinate ai lavoratori le cui imprese avevano stipulato, entro il 4 dicembre 2011, accordi sindacali che prevedevano il ricorso ai fondi di solidarietà di settore. Il plafond in questione era stato dapprima individuato in 17.710 unità con il Dm 1° Giugno 2012 e poi allargato di altre 1600 unità con il Dl 95/2012 (cd. seconda salvaguardia). Quest'ultimo intervento era riservato, in particolare, a quei lavoratori che, alla data del 31 dicembre 2011 non erano ancora cessati dal rapporto di lavoro ma che lo sarebbero stati, sempre in forza di accordi siglati entro il 4.12.2011 a decorrere dal 1° gennaio 2012 con la precisazione di rimanere a carico dei fondi, comunque, sino al 62° anno di età.
Con il messaggio odierno l'Inps, dunque, comunica che la disponibilità del plafond è sufficiente a garantire il mantenimento della disciplina ante fornero solo ai lavoratori del suddetto profilo che, ancora in servizio, cesseranno il rapporto entro quest'anno. L'istituto tuttavia ricorda che in considerazione della natura dinamica del monitoraggio, la Direzione centrale pensioni continuerà ad effettuare il monitoraggio con cadenza mensile al fine di tenere conto delle eventuali disponibilità che si dovessero verificare nei plafond assegnati, aggiornando i dati relativi.
seguifb
Zedde
Esodati, crescono le pensioni liquidate in salvaguardia
L'Inps ha aggiornato il report delle procedure di monitoraggio dei lavoratori cd. salvaguardati. Sono circa 100mila le pensioni certificate su un totale di oltre 170 mila posizioni disponibili.
Kamsin Salgono a 3.120 le pensioni certificate nell'ambito della quinta salvaguardia di cui 2.397 già liquidate. Sono 5.870 invece quelle certificate nella quarta salvaguardia di cui 1.256 già liquidate. Sono i dati che emergono dal nuovo report pubblicato dall'Inps sulle procedure di salvaguardia al 28 Novembre 2014.
Dal report emerge che con riferimento alla prima salvaguardia sono state certificate 64.374 posizioni (a fronte di una capienza di 65mila posti) e che sono state liquidate 42.459 prestazioni.
Numeri ancora relativamente bassi permangono riguardano la seconda salvaguardia: le pensioni certificate sono state solo 16.959 e sono state liquidate 8.556 posizioni su una capienza complessiva di ben 35mila posti (effetto della riduzione disposta con la recente legge 147/2014 che ha tagliato di 20mila posti il contingente originariamente previsto per questa salvaguardia). Si tratta, com'è noto, di lavoratori coinvolti in accordi per la gestione di eccedenze occupazionali con l'utilizzo di ammortizzatori sociali sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 2011.
Crescono anche le pensioni certificate nell'ambito della terza salvaguardia che conta un numero complessivo di 16.130 soggetti salvaguardabili. L'Inps ha certificato 7.344 pensioni e ne ha liquidate 5.531. Si è in pratica poco sotto la metà, ma in questo caso si deve tener conto che con la legge di Stabilità 2014, il plafond è stato aumentato di 6mila unità a favore dei prosecutori volontari.
seguifb
Zedde
Riforma Pensioni, oggi le proposte del Governo
A Palazzo Madama si entra nel vivo della discussione sulla legge di stabilità. Tra le piu' interessanti proposte di modifica c'è lo stop definitivo alla penalizzazione per i lavoratori precoci e la deroga per salvare i quota 96 della scuola.
Kamsin Proseguono i lavori in Senato sulla manovra. Ieri la Commissione bilancio di Palazzo Madama ha ridotto da 3.800 a circa 500, gli emendamenti parlamentari che saranno oggetto del voto della Commissione entro lunedì prossimo. La Commissione dovrà pronunciarsi sui ritocchi alle pensioni anticipate (con le proposte di togliere la penalizzazione oltre il 2017 e di reintrodurla per coloro che hanno ratei superiori a 3500 euro lordi al mese), le modifiche al tetto sulle cd. pensioni d'oro, la deroga sui quota 96 della scuola. Le proposte di modifica del governo, invece, non sono state ancora depositate. Lo saranno probabilmente oggi, perché il ministero dell’Economia ha chiesto più tempo per valutare i testi messi a punto da Palazzo Chigi.
Il Governo dovrebbe mettere nero su bianco la riduzione del prelievo sui fondi pensione che dovrebbe scendere dal 20 al 17 per cento. In via di soluzione anche il rebus sulla ricollocazione del personale in esubero delle province: si dovrebbe procedere a definire soprannumerari il 50% dei dipendenti di area vasta e il 30% si quelli delle città metropolitane. Per questi soggetti si procederà al prepensionamento a condizione che maturino la decorrenza della prestazione pensionistica, calcolata con le regole previgenti alla Riforma Fornero, entro il 31 Dicembre 2016 (in pratica estendendo l'attuale limite vigente nelle Pa fissato dall'articolo 22 del Dl 95/2012).
Sarà presentato poi, un pacchetto sui giochi, con il «pay out», le somme che vengono restituite come premi ai giocatori, che per le slot machine saranno riportate dal 70 al 74 per cento. Arriverà un taglio dell’aggio per i concessionari che dovrà permettere di recuperare almeno 300 milioni. Tra le novità, come riportato da Public policy, ci potrebbe essere uno stanziamento di 535 milioni di euro per Poste italiane necessari a rispettare una sentenza europea.
Tra gli emendamenti parlamentari «segnalati», e che dunque verranno messi in votazione, ce n’è anche uno del Pd con il quale si mira ad inserire in maniera sperimentale il principio del contrasto di interessi nella lotta all’evasione fiscale. L’emendamento prevede la detraibilità delle spese documentate per la manutenzione ordinaria delle abitazioni e per la riparazione di auto, moto e bici entro un tetto di 3 mila euro l'anno. La misura sperimentale per il triennio 2015-2017 avrebbe una funzione anti-evasione. Previste anche l'aliquota Iva ridotta e sanzioni in caso di frodi.
Zedde
Riforma Pensioni, settimana chiave al Senato
A Palazzo Madama sono fioccate decine e decine di proposte di modifica alla Riforma Fornero. Tra le piu' interessanti c'è lo stop definitivo alla penalizzazione per i lavoratori precoci e la deroga per salvare i quota 96 della scuola. Attesa per le proposte del Governo.
Kamsin Proseguirà sino almeno a Sabato (non è escluso lo slittamento a lunedì), l'esame in Commissione Bilancio in sede referente di Palazzo Madama degli emendamenti al ddl di stabilità. Il provvedimento arriverà in Aula per la discussione generale Martedì 16 Dicembre in vista del via libera del Senato entro la prossima settimana.
Come già anticipato da pensionioggi.it i partiti hanno presentato decine di correzioni in materia previdenziale che nelle prossime ore saranno segnalate, ritirate o votate in Commissione previa acquisizione del parere del Governo.
Tra le principali richieste, in ordine, ricordiamo diverse proposte in materia di penalizzazione sull'accesso alla pensione anticipata: si chiede l'eliminazione definitiva (cioè anche oltre il 2017) della penalità, la possibilità di "depenalizzare" anche agli assegni decurtati prima del 2015, sino alla proposta, formulata da 24 senatori Pd, di lasciare la penalizzazione solo sui trattamenti superiori a 3500 euro lordi al mese.
Ultime chances anche per il via libera alla deroga per i quota 96 della scuola, la revisione delle norme pensionistiche per i macchinisti ferroviari, l'allargamento della platea degli esodati "salvaguardati", l'estensione dei benefici previdenziali in materia di amianto, il prepensionamento del personale delle province in esubero, la revisione del tetto al cumulo dei benefici previdenziali dovuti al calcolo contributivo, norma introdotta alla Camera (si propone, in particolare, che il tetto scatti solo sui trattamenti superiori ad una certa soglia e non a tutti i lavoratori). Ma anche una modifica delle norme sulla reversibilità dei trattamenti previdenziali, sulle ricongiunzioni ed revisione della tassazione dei fondi pensione e dei rendimenti delle Casse Professionali.
La palla ora spetta all'esecutivo che dovrà indicare quali emendamenti potranno essere accolti e dunque votati positivamente dalla Commissione.
Zedde
Riforma Pensioni, valanga di modifiche in Senato
I senatori chiedono lo stop definitivo alla penalizzazione per i lavoratori precoci. Il M5S ripropone l'emendamento per salvare i quota 96 della scuola.
Kamsin Valanga di emendamenti sulle pensioni al ddl di stabilità al vaglio della Commissione Bilancio del Senato. I partiti chiedono l'eliminazione definitiva (cioè anche oltre il 2017) della penalizzazione per chi accede alla pensione anticipata (42 anni e mezzo di contributi; 41 anni e mezzo le donne), la possibilità di "depenalizzare" anche agli assegni decurtati prima del 2015 (c'è anche la proposta, formulata da 24 senatori Pd, di lasciare la penalizzazione solo sui trattamenti superiori a 3500 euro lordi al mese); introduzione della deroga per i quota 96 della scuola; revisione delle norme pensionistiche per i macchinisti ferroviari; allargamento della platea degli esodati "salvaguardati"; estensione dei benefici previdenziali in materia di amianto; prepensionamento del personale delle province in esubero; revisione del tetto sulle pensioni d'oro introdotto in prima lettura del provvedimento.
Come già accaduto alla Camera, salvo sorprese dell'ultim'ora, le proposte emendative dovranno ora fare i conti con il parere del Governo che dovrà indicare quelle "ricevibili" e quelle che dovranno essere respinte in Commissione. Ieri l'esecutivo ha confermato, tramite il Viceministro all'Economia Enrico Morando, che non intende modificare le misure contenute nel ddl di stabilità licenziato dalla Camera la scorsa settimana. Le uniche aperture che potrebbero arrivare dall'esecutivo riguardano la revisione della tassazione dei fondi pensione mentre appare piu' improbabile, dopo la fumata nera di ieri nella Conferenza Stato Regioni, una norma, nel ddl di stabilità, per il prepensionamento dei dipendenti delle Province e delle Regioni. Ulteriori novità per il capitolo previdenza, ha indicato Santini, relatore al ddl di stabilità, dovrebbero essere affrontate ad inizio anno con un provvedimento ad hoc.
Il M5S preme invece per risolvere la vicenda dei quota 96 della scuola subito, con il ddl di stabilità. Oltre all'emendamento presentato al ddl (che consente ai docenti che hanno raggiunto i requisiti previdenziali previgenti entro il termine dell'anno scolastico 2011/2012 di andare in pensione dal 1° Settembre 2015), i pentastellati hanno promosso anche un ulteriore ordine del giorno (dopo quello di recente approvato alla Camera) per chiedere all'esecutivo la soluzione della loro vicenda (in calce il testo dell'odg presentato dai 5stelle).
Vedremo se ci saranno novità nelle prossime ore.
Zedde
dg – Art. 2
La 7ª Commissione permanente del Senato:
in sede di esame del disegno di legge: «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilit 2015)», premesso che:
il comma 4 dell’articolo 1 del provvedimento in esame nello stato di previsione del Ministero dell’Istruzione, dell’Universit e della Ricerca istituisce un fondo denominato Fondo “La buona scuola”;
i commi da 82 a 84 del provvedimento in esame recano disposizioni riguardanti il personale della scuola, mentre i commi da 85 a 89 dell’articolo 2 recano disposizioni in materia di trattamenti pensionistici;
valutato che:
l’articolo 24, comma 14, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cd. Riforma Fornero), convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, stabilisce che le disposizioni in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore della legge continuano ad applicarsi ai soggetti che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2011;
tale disposizione, tuttavia, non tiene conto delle disposizioni vigenti per il comparto Scuola, che permettono, invece, agli insegnanti di accedere al pensionamento esclusivamente in coerenza con il calendario scolastico;
il comma 1 dell’articolo 1 del DPR 28 aprile 1998, n. 351 recante Regolamento recante norme per la semplificazione dei procedimenti in materia di cessazione dal servizio e di trattamento di quiescenza del personale della scuola, a norma dell’articolo 20, comma 8, della L. 15 marzo 1997, n. 59, stabilisce, infatti, che I collocamenti a riposo a domanda per compimento del quarantesimo anno di servizio utile al pensionamento e le dimissioni dall’impiego del personale del comparto “Scuola” con rapporto di lavoro a tempo indeterminato decorrono dall’inizio dell’anno scolastico o accademico successivo alla data in cui la domanda stata presentata;
considerato che:
l’articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, recante Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica stabilisce che Per il personale del comparto scuola resta fermo, ai fini dell’accesso al trattamento pensionistico, che la cessazione dal servizio ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico dell’anno successivo, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell’anno (comma cos modificato, con effetto a decorrere dal 1 gennaio 2012, dal comma 21 dell’articolo 1 del Decreto legge 13 agosto 2011, n. 138: tale comma dispone che, con effetto dal 1 gennaio 2012 e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data all’, dopo le parole «anno scolastico e accademico» sono inserite le seguenti: «dell’anno successivo», ferma restando l’applicazione della disciplina vigente prima dell’entrata in vigore del presente comma per i soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011);
tutto ciò premesso e considerato, impegna il Governo:
a provvedere celermente anche con interventi a carattere normativo al fine di introdurre il termine del 31 agosto 2012 per il personale del comparto scuola che ha maturato i requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.
SERRA, CATALFO, MONTEVECCHI, BLUNDO
Stabilita': slitta la local tax, si riaccende la speranza per i quota 96
Cantiere aperto in Senato sulla legge di Stabilità e sui possibili ritocchi alla manovra. Oltre 3800 le proposte emendative presentate. Il Governo chiude a stravolgimenti.
Kamsin Valanga di emendamenti alla legge di stabilita', che ha iniziato il suo iter al Senato. A quanto si apprende, sono 3.800 circa le proposte di modifica al ddl depositate in commissione Bilancio a Palazzo Madama, di cui 1.010 del Pd, 585 della Lega, 647 di Fi, circa 300 di Sel, circa 100 di Gal, 286 del Movimento 5 stelle e circa 300 di Ncd. Oltre un terzo degli emendamenti arriva dunque dalla maggioranza.
Martedì è spirato il termine per gli emendamenti, i vari gruppi dovranno ora selezionare cosa “segnalare” all’Esecutivo entro oggi, giornata entro la quale anche il governo presenterà le proprie richieste di modifica. Tramonta intanto, in commissione Bilancio, conclusa la discussione generale sui provvedimenti di bilancio, l’iptesi di un varo immediato della local tax, del canone Rai in bolletta e di altri interventi sulle pensioni: se ne riparlerà nel 2015, con provvedimenti ad hoc. Ancora aperta la partita sui fondi pensione per i quali l'aliquota del prelievo potrebbe essere fissata al 17% contro il 20% previsto nel ddl e il nodo del personale delle province.
Ammortizzatori Sociali e Lavoro
Due emendamenti, presentati dai senatori Pd, destinano altri 400 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali e le politiche attive del lavoro e introduce una norma anti-licenziamenti facili. Le due proposte puntano in particolare a rafforzare il collegamento fra il ddl Stabilità e attuazione della legge delega sul Jobs act, vincolando gli sconti previsti per i neo assunti ad una clausola che eviti il rischio di licenziamenti.
Quota 96
Il Movimento 5 Stelle ha invece presentato un emendamento e un ordine del giorno per “correggere” l'errore contenuto nella Legge Fornero introducendo il termine del 31 agosto 2012 per il personale del comparto scuola che ha maturato i requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore della riforma pensionistica del governo Monti.
Zedde