Riforma Pensioni, valanga di modifiche in Senato

Giovedì, 11 Dicembre 2014
I senatori chiedono lo stop definitivo alla penalizzazione per i lavoratori precoci. Il M5S ripropone l'emendamento per salvare i quota 96 della scuola.

Kamsin Valanga di emendamenti sulle pensioni al ddl di stabilità al vaglio della Commissione Bilancio del Senato. I partiti chiedono l'eliminazione definitiva (cioè anche oltre il 2017) della penalizzazione per chi accede alla pensione anticipata (42 anni e mezzo di contributi; 41 anni e mezzo le donne), la possibilità di "depenalizzare" anche agli assegni decurtati prima del 2015 (c'è anche la proposta, formulata da 24 senatori Pd, di lasciare la penalizzazione solo sui trattamenti superiori a 3500 euro lordi al mese); introduzione della deroga per i quota 96 della scuola; revisione delle norme pensionistiche per i macchinisti ferroviari; allargamento della platea degli esodati "salvaguardati"; estensione dei benefici previdenziali in materia di amianto; prepensionamento del personale delle province in esubero; revisione del tetto sulle pensioni d'oro introdotto in prima lettura del provvedimento.

Come già accaduto alla Camera, salvo sorprese dell'ultim'ora, le proposte emendative dovranno ora fare i conti con il parere del Governo che dovrà indicare quelle "ricevibili" e quelle che dovranno essere respinte in Commissione. Ieri l'esecutivo ha confermato, tramite il Viceministro all'Economia Enrico Morando, che non intende modificare le misure contenute nel ddl di stabilità licenziato dalla Camera la scorsa settimana. Le uniche aperture che potrebbero arrivare dall'esecutivo riguardano la revisione della tassazione dei fondi pensione mentre appare piu' improbabile, dopo la fumata nera di ieri nella Conferenza Stato Regioni, una norma, nel ddl di stabilità, per il prepensionamento dei dipendenti delle Province e delle Regioni. Ulteriori novità per il capitolo previdenza, ha indicato Santini, relatore al ddl di stabilità, dovrebbero essere affrontate ad inizio anno con un provvedimento ad hoc.

Il M5S preme invece per risolvere la vicenda dei quota 96 della scuola subito, con il ddl di stabilità. Oltre all'emendamento presentato al ddl (che consente ai docenti che hanno raggiunto i requisiti previdenziali previgenti entro il termine dell'anno scolastico 2011/2012 di andare in pensione dal 1° Settembre 2015), i pentastellati hanno promosso anche un ulteriore ordine del giorno (dopo quello di recente approvato alla Camera) per chiedere all'esecutivo la soluzione della loro vicenda (in calce il testo dell'odg presentato dai 5stelle).

Vedremo se ci saranno novità nelle prossime ore.

Zedde

dg – Art. 2
La 7ª Commissione permanente del Senato:
in sede di esame del disegno di legge: «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilit 2015)», premesso che:
il comma 4 dell’articolo 1 del provvedimento in esame nello stato di previsione del Ministero dell’Istruzione, dell’Universit e della Ricerca istituisce un fondo denominato Fondo “La buona scuola”;
i commi da 82 a 84 del provvedimento in esame recano disposizioni riguardanti il personale della scuola, mentre i commi da 85 a 89 dell’articolo 2 recano disposizioni in materia di trattamenti pensionistici;
valutato che:
l’articolo 24, comma 14, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cd. Riforma Fornero), convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, stabilisce che le disposizioni in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore della legge continuano ad applicarsi ai soggetti che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2011;
tale disposizione, tuttavia, non tiene conto delle disposizioni vigenti per il comparto Scuola, che permettono, invece, agli insegnanti di accedere al pensionamento esclusivamente in coerenza con il calendario scolastico;
il comma 1 dell’articolo 1 del DPR 28 aprile 1998, n. 351 recante Regolamento recante norme per la semplificazione dei procedimenti in materia di cessazione dal servizio e di trattamento di quiescenza del personale della scuola, a norma dell’articolo 20, comma 8, della L. 15 marzo 1997, n. 59, stabilisce, infatti, che I collocamenti a riposo a domanda per compimento del quarantesimo anno di servizio utile al pensionamento e le dimissioni dall’impiego del personale del comparto “Scuola” con rapporto di lavoro a tempo indeterminato decorrono dall’inizio dell’anno scolastico o accademico successivo alla data in cui la domanda stata presentata;
considerato che:
l’articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, recante Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica stabilisce che Per il personale del comparto scuola resta fermo, ai fini dell’accesso al trattamento pensionistico, che la cessazione dal servizio ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico dell’anno successivo, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell’anno (comma cos modificato, con effetto a decorrere dal 1 gennaio 2012, dal comma 21 dell’articolo 1 del Decreto legge 13 agosto 2011, n. 138: tale comma dispone che, con effetto dal 1 gennaio 2012 e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data all’, dopo le parole «anno scolastico e accademico» sono inserite le seguenti: «dell’anno successivo», ferma restando l’applicazione della disciplina vigente prima dell’entrata in vigore del presente comma per i soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011);
tutto ciò premesso e considerato, impegna il Governo:
a provvedere celermente anche con interventi a carattere normativo al fine di introdurre il termine del 31 agosto 2012 per il personale del comparto scuola che ha maturato i requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.
SERRA, CATALFO, MONTEVECCHI, BLUNDO

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