Invalidi Civili Totali: Aumenta l'assegno ma diminuisce l'Rdc
Gli aumenti riconosciuti dalla Sentenza della Corte Costituzionale del 2020 vengono compressi dai criteri di calcolo dell’RdC. La Fish chiede una correzione legislativa alla «svista» ed ha avviato una raccolta firme.
La pensione di invalidità civile cresce per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 2020? Non gioite troppo perché se ricevete anche il Reddito di Cittadinanza ve lo vedrete decurtato. È quanto accade agli invalidi civili al 100% con redditi molto bassi e che, pertanto, in teoria hanno diritto a entrambi i trattamenti.
In forza del noto pronunciamento della Corte Costituzionale di due anni fa, infatti, gli invalidi civili totali si sono visti riconoscere il diritto al cd. «incremento al milione» anche se di età inferiore a 60 anni. Tuttavia, l'aumento rientra nel calcolo del reddito familiare rilevante ai fini dell’RdC e pertanto chi ne ha goduto si sta vedendo decurtare o addirittura azzerare l'RdC, con il risultato di non veder migliorare affatto la propria situazione economica.
Sulla questione vi sono state anche interpellanze parlamentari, oltre che appelli dell'associazionismo che tutela gli invalidi.
Invalidità civile e Rdc, un po' di storia
Il 23 giugno 2020 la Corte Costituzionale ha riconosciuto agli invalidi civili totali, ai ciechi civili, ai sordomuti e ai titolari di pensione di inabilità il cd. «incremento al milione» una maggiorazione che, in presenza di determinati requisiti reddituali personali e coniugali, consente l’integrazione dell’assegno di invalidità sino ad un valore pari a 660,79 euro al mese (anno 2022), cifra da considerare come livello minimo di sussistenza. La sentenza ha stabilito che l’incremento spetta anche ai soggetti di età inferiore a 60 anni (e, quindi, non più solo dai 60 anni come previsto originariamente).
La sentenza è stata poi recepita dal Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020. Tuttavia, siccome il dl n. 4/2019 include il valore annuo dei trattamenti assistenziali in corso di godimento da parte dei componenti del nucleo familiare nel calcolo del reddito familiare ai fini dell’RdC (si veda qui per dettagli), l'aumento determina un taglio del Reddito di Cittadinanza come hanno denunciato le associazioni Fand e Fish. Gli invalidi civili in difficoltà economica a volte si sono visti ridurre il sussidio a soli 40 euro.
Da qui la richiesta di modificare i parametri di concessione dell'Rdc per permettere a chi è in difficoltà e vive ai limiti dell'indigenza di percepire entrambi i trattamenti. In coerenza, peraltro, con quanto fissato dalla legge n. 89/2016 che aveva escluso le provvidenze corrisposte agli invalidi dal calcolo dell'ISEE. Pertanto, è il ragionamento delle associazioni, anche i connessi aumenti non dovrebbero essere presi in considerazione ai fini dell’RdC.
La Fish avvia una raccolta firme
La situazione è talmente contraddittoria da aver dato origine a un dibattito parlamentare con varie interrogazioni al governo (cfr: tra l’altro l’interrogazione a risposta scritta in Commissione Lavoro al Senato a prima firma della Senatrice Paola Nugnes S.4/06598 dello scorso 15 febbraio).
Inoltre, al dibattito nelle aule parlamentari si è aggiunta anche una raccolta firme portata avanti dalla Fish, la Federazione italiana per il superamento dell'handicap. L'iniziativa punta a far riconoscere al governo la necessità di una modifica dei parametri per il riconoscimento del Reddito di Cittadinanza come a suo tempo cercava di fare un emendamento al Decreto Sostegni Ter presentato in Senato e infine respinto.