Opzione Donna, restano le restrizioni nel 2024
Per incrociare le braccia occorrerà aver maturato 61 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023 e ritrovarsi in uno dei seguenti profili di tutela: caregiver, possesso di invalidità civile almeno al 74%, dipendenti o licenziate da imprese in crisi.
Niente ripristino dell’accesso libero ad Opzione Donna nel 2024. La bozza del ddl di bilancio conferma le attuali condizioni anche per il prossimo anno con l’unica novità di aumentare di un anno il requisito anagrafico necessario: 61 anni invece dei 60 anni attuali.
Pertanto anche nel 2024 occorrerà trovarsi in uno dei seguenti profili di tutela:
- svolgere assistenza al momento della richiesta di prepensionamento e da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge 104/1992), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d'età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
- soffrire una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
- essere lavoratrice licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d'impresa.
Requisiti anagrafici
Potranno fare domanda le lavoratrici in possesso di 61 anni (sia dipendenti che autonome) unitamente a 35 anni di contributi maturati (entrambi i requisiti) entro il 31 dicembre 2023. Il requisito anagrafico viene scontato di un anno per ciascun figlio entro un massimo di due anni.
L’ultima categoria, cioè le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi, potrà accedere con 59 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023 a prescindere dal numero di figli.
Finestra mobile
Resta confermato il meccanismo di differimento nell’erogazione del primo rateo pensionistico (cd. finestra mobile). In particolare il differimento è pari a: a) 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti; b) 18 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici autonome.
Sistema di calcolo
La pensione, per chi sceglie questo canale di pensionamento, è calcolata con il sistema interamente contributivo.