Pensioni, Controlla come cambia la data di pensionamento dal 2018
Aggiornato il programma di Pensioni Oggi per controllare rapidamente la prima data utile per uscire dal mondo del lavoro sulle base delle ultime modifiche sull'Anticipo Pensionistico
Ebbene la Circolare Inps numero 28 del 13 Febbraio 2018 ha indicato tra le righe che potranno chiedere lo strumento i lavoratori nati entro il 31 luglio 1956. Questi soggetti sono gli ultimi che riescono a centrare il requisito di una "distanza" dalla maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia (calcolato in base alla normativa vigente attualmente, cioè 67 anni dal 2019) non superiore a 3 anni e 7 mesi entro il 31 dicembre 2019. E pertanto potranno ottenere l'Ape volontario dal 1° gennaio 2020 sino alla decorrenza della pensione di vecchiaia, cioè al 1° agosto 2023.
Se durante questo lasso di tempo l'età di pensionamento dovesse subire un ulteriore allungamento (sono previsti due scatti, il primo nel 2021 pari a 3 mesi, il secondo nel 2023 pari ad uno o due mesi a seconda degli scenari demografici) il prestito pensionistico potrà essere "allungato" di quattro o cinque mesi a seconda di quanto scelto dal lavoratore al momento della domanda di Ape. In modo da garantire una continuità nella percezione del reddito sino alla pensione di vecchiaia. Ovviamente in tal caso i costi saranno più elevati.
Per tenere sotto controllo tutte queste novità e per aiutare i lettori a comprendere quando potranno effettivamente andare in pensione: il programma, disponibile a questo indirizzo, consente di verificare rapidamente la piu' vicina data di pensionamento (vecchiaia o anticipata) tenendo conto degli effetti sopra esposti.
Si rammenta, inoltre, che con l'approvazione definitiva della legge di bilancio per il 2018 sono state modificate nuovamente alcune regole per il pensionamento per i lavoratori iscritti a forme di previdenza pubbliche obbligatorie. La recente legge di bilancio ha dispensato dal predetto adeguamento gli addetti alle cd. mansioni gravose (che includono ben 15 categorie professionali dalle undici precedentemente) a condizione di vantare almeno 30 anni di contributi e che le predette attività risultino svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci prima del pensionamento e di non risultare titolari, al momento del pensionamento, dell'Ape sociale. Guadagnano lo stop anche gli addetti alle mansioni usuranti e i lavoratori notturni di cui al Dlgs 67/2011 (sempre a condizione di vantare almeno 30 anni di contributi). Da segnalare poi alcune limature sull'Ape sociale: le donne ottengono uno sconto di un anno per ogni figlio entro un massimo di due anni sui requisiti contributivi per accedere all'Ape sociale e l'apertura dell'Ape sociale ai disoccupati per scadenza del contratto a termine.