Pensioni, Corsa contro il tempo per le uscite anticipate
Lo slittamento nell'approvazione dei Dpcm attuativi dell'APE sociale e dei lavoratori precoci metterà a rischio le uscite previste per i lavoratori del comparto scuola.
Ci saranno, pertanto, due tappe nell'attuazione delle misure. La prima riguarderà i lavoratori interessati all'APe sociale e al pensionamento con la 41 per i lavoratori precoci i cui decreti devono essere approvati dal Governo con le modifiche richieste dal Consiglio di Stato e, poi, pubblicati ufficialmente in Gazzetta; la seconda riguarderà l'Anticipo pensionistico di mercato e la RITA, la rendita integrativa anticipata (il cui decollo è stato agganciato stranamente all'APE volontario) che dovrebbero arrivare in porto non prima di giugno (anche qui serve infatti il passaggio al Cds con ulteriore allungamento dei tempi). I primi decreti interessano, del resto, i temi più sensibili, quelli dei lavoratori in condizione di difficoltà (disoccupati, invalidi, caregivers e lavoratori addetti alle mansioni gravose) i cui tasselli inizieranno a comporsi verso la metà di maggio.
Tra le varie questioni che dovranno essere chiarite c'è quella dei lavoratori della scuola che come noto hanno una finestra temporale fissa, quella del 1° settembre, per cessare il rapporto di lavoro ed accedere ai predetti strumenti. Nei loro confronti si possono ravvisare, sin da ora, criticità dato che, almeno per quanto riguarda l'APE sociale e il pensionamento anticipato con 41 anni di contributi, la comunicazione Inps di accettazione dell'istanza di pensionamento anticipato potrebbe arrivare dopo la scadenza del 1° settembre lasciando in una situazione di incertezza gli interessati se debbano o meno tornare in cattedra. Il rischio è molto alto.
I correttivi approvati
Per ora gli unici correttivi introdotti riguardano il fatto che gli interessati avranno tempo sino al 31 luglio per presentare l'istanza di verifica delle condizioni per accedere all'APE sociale o al pensionamento con 41 anni di contributi (data suggerita dal Cds in luogo del 30 giugno previsto dall'esecutivo che però dovrà essere messa nero su bianco dal Governo) con garanzia di una decorrenza retroattiva sin dal 1° maggio in caso di accertamento positivo del diritto alla fruizione dei predetti strumenti (qui i rilievi del CDS) e che il requisito dei sei anni continuativi di attività gravosa potranno essere individuati negli ultimi sette anni antecedenti la decorrenza dell'indennità APE o del pensionamento con 41 anni di contributi. Questa modifica è contenuta nell'articolo 53 decreto legge 50/2017 contenente la manovra bis in corso di conversione in legge da parte del Parlamento.
Coinvolti in quest'ultima modifica ci sono, in particolare, gli addetti alle seguenti undici mansioni: operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e di pellicce; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza; insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido; facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
La tavola sottostante, elaborata da pensionioggi.it, mostra i principali requisiti per il conseguimento degli anticipi pensionistici previsti per i lavoratori ultra63enni in arrivo nelle prossime settimane.
Strumenti: Calcola la data di accesso alla pensione