Riforma Pensioni, ecco l'ABC delle proposte all'esame con il ddl stabilità
Tra gli emendamenti riammessi dalla Commissione Bilancio sui quali inizieranno le votazioni c'è anche la proroga dell'opzione donna, lo stop alle penalizzazioni per i lavoratori precoci, l'estensione dei benefici per i ferrovieri, una ulteriore protezione per gli esodati.
Kamsin E' ripreso oggi in Commissione Bilancio di Montecitorio l’esame della legge di stabilità. Nell'ulteriore riesame delle proposte di modifica presentate dalle forze politiche è stato dichiarato ammissibile anche l'emendamento in favore dei lavoratori precoci dopo che la sorsa settimana era stata riammessa la proposta in favore dei quota 96 della scuola dopo l'iniziale bocciatura.
Tra le novità ad essere dichiarata ammissibile anche la richiesta di una proroga dell'opzione donna. Gli emendamenti, è bene ricordarlo per evitare facili entusiasmi, devono ora passare la votazione della Commissione Bilancio.
Vediamo dunque di riassumere quali sono le proposte emendative che sono state "segnalate".
Proroga opzione donna - Segnalato l'emendamento 11.08 (Nicchi, Airaudo, Placido, Marcon, Melilla, Paglia) che mira ad introdurre l'articolo 11-bis nel disegno di legge di stabilità. L'emendamento prevede che "Ai fini di cui al comma 9 dell'articolo 1, della legge 23 agosto 2004, n. 243, tra le aventi diritto sono da intendersi incluse anche le lavoratrici che alla data del 31 dicembre 2015 hanno maturato il requisito a 57 anni di età, 58 per le lavoratrici autonome, e 35 anni di contributi escludendo per tutte le lavoratrici dipendenti e autonome, i periodi di incremento previsti dalle finestre e dall'aumento dell'aspettativa di vita introdotte dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e non previsti dalla formulazione autentica del regime sperimentale". La proposta emendativa chiede l'estensione sino a tutto il 2015 della possibilità per le donne di andare in pensione con l'opzione contributiva.
Lavoratori Precoci - Segnalato l'emendamento a firma di Damiano e Gnecchi (11.16) che prevede che le disposizioni di cui all'articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, del decreto- legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici, non trovano applicazione, limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.
Quota 96 della scuola - Segnalate due proposte emendative a firma, la prima, dei deputati Ghizzoni, l'altra Airaudo-Pannarale (Sel) che chiedono, in breve, la possibilità di mandare in pensione dal 1° Settembre i lavoratori del comparto scuola che hanno maturato un diritto a pensione entro la fine dell'anno scolastico 2011/2012.
Pensioni d'oro - E' stato segnalato l'emendamento a firma Sorial, Caso, Castelli, Cariello, Colonnese, D'Incà, Brugnerotto, Currò che recita: "pensioni ovvero i vitalizi erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, non possono superare i 5.000 euro netti mensili. Sono fatti salvi soltanto le pensioni e i vitalizi corrisposti in base al sistema contributivo. Qualora il trattamento sia cumulato con altri trattamenti pensionistici erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, l'ammontare onnicomprensivo non può superare gli 8.000 euro netti mensili".
Zedde
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