Riforma Pensioni, Salvini: Entro fine anno arriva quota 100
Il Leader Leghista indica una data per mettere mano alla Legge Fornero. Obiettivo la prossima legge di bilancio. Ma è ancora rebus sulla proposta ufficiale del Governo.
I punti salienti della riforma prenderanno forma dopo l'estate in occasione della discussione della legge di bilancio per il 2019 e vedranno in prima linea la quota 100 (basata però su una combinazione tra età anagrafica e contributiva ancora da ufficializzare) e dal pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica. Incerto il destino dell'ape sociale che alcuni esponenti del nuovo esecutivo puntano a cancellare. «Ci sono dei ministri che non hanno ancora gli uffici e quindi aspettiamo che i ministri abbiano gli uffici e poi entro l'anno si comincia a smontare la legge Fornero ripartendo da quota 100». Flat tax, reddito di cittadinanza, cancellare spesometro, redditometri, studi di settore, «quello costa zero e semplifica la vita».
Sul nodo delle coperture, della compatibilità degli interventi prefigurati nel contratto di governo con la finanza pubblica Salvini si mostra rassicurante. «Il ministro dell'Economia fa il suo mestiere, dice “stiamo attenti ai cordoni della Borsa, i vincoli di bilancio, le regole europee, il rapporto deficit/Pil'. È il suo mestiere e noi vedremo, rispettando le regole e i vincoli di ottenere più spazio di manovra in Europa e di incardinare quello su cui abbiamo vinto le elezioni».
Nei giorni scorsi anche il nuovo ministro del Lavoro, Luigi di Maio, ha confermato la volontà di mettere mano alla Legge Fornero con un occhio per le categorie più deboli. La ricetta economica del vice premier nonché ministro del Lavoro e attività produttive prevede "di creare un fondo alimentato con i tagli ai vitalizi e alle pensioni d'oro, e lo destineremo alle pensioni minime. E' una questione di giustizia sociale" ha detto Di Maio. Che poi si è espresso sul reddito di cittadinanza: "Acceleriamo e spero di poterlo portare in legge di bilancio a fine anno". I sindacati intanto mettono in guardia da fughe solitarie del nuovo esecutivo indicando la disponibilità ad un incontro con il neo ministro del Lavoro. "Il dossier previdenza è una materia complessa e la cura rischia di essere peggiore del male se non preceduta da una adeguata concertazione con le parti sociali" si legge in una nota della Cigl.