Riforma Pensioni, Verso l'Ok a Quota 102 nel 2022
Atteso oggi il Cdm per approvare la legge di bilancio 2022. Si prospetta una soluzione "ponte" per rinviare la decisione al prossimo governo. Beneficio per pochi.
Quota 102 solo per il 2022. Dovrebbe essere questa la soluzione che il Governo si appresta ad inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 il cui varo è atteso nella giornata odierna. Come già anticipato nei giorni scorsi sarebbe confermato il rinnovo dell'opzione donna (ammesse anche le donne nate nel 1963 che raggiungono entro il 31 dicembre 2021 i 35 anni di contributi) e l'ape sociale (cioè l'assegno di accompagnamento alla pensione da 63 anni e 30/36 anni di contributi per i lavoratori che si riconoscono in determinati profili di tutela) in scadenza a fine anno.
Quota 102
Se il progetto sarà confermato dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 si potrà guadagnare l'uscita con 64 anni e 38 di contributi. Come si intuisce si tratta di uno specchietto per le allodole in quanto la platea dei potenziali aventi diritto è in gran parte sovrapposta con l'attuale quota 100 in scadenza a fine anno. In sostanza si rivolge alla coorte dei nati nel 1958 che non hanno raggiunto i 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 (che altrimenti sarebbero già inclusi nella quota 100), ai quali viene concesso un anno in più per raggiungere il requisito contributivo. Nessuna penalità sulle regole di calcolo dell'assegno (retributivo sino al 1995, contributivo dal 1996). Restano ovviamente intatti gli altri canali di pensionamento già noti (cioè la pensione anticipata e la pensione di vecchiaia). Non c'è la pensione con 41 anni di contributi per tutti (ma su questo non c'era dubbio).
Si prevede, infine, un fondo di circa 500 milioni con cui traghettare i lavoratori penalizzati dai nuovi requisiti e offrire uno “scivolo” per agevolare le uscite dal lavoro nelle piccole aziende, in quelle in crisi, e dagli impieghi gravosi o usuranti.
La mossa consente alla politica di rinviare la decisione sulla flessibilità in uscita al prossimo anno, quando ci saranno le elezioni. Ma per ora ha prevalso la linea del Governo che non voleva il rinnovo della misura.
RdC
Tra le altre novità concordate la stretta sul Reddito di Cittadinanza con l'inasprimento dei controlli preventivi per ottenerlo e un taglio dell'assegno per coloro che rifiutino due proposte di lavoro. Il "decalage" dell'assegno dovrebbe essere progressivo, dal secondo rifiuto in poi, ma non sarebbero state indicate le percentuali del taglio.