Militari, Due DDL per estendere la tutela Inail in caso di infortunio
Riprendono questa settimana in Commissione Lavoro della Camera l'esame dei provvedimenti, sostenuti praticamente da tutte le forze politiche, per estendere la tutela infortunistica Inail al personale militare.
Tale lacuna, scrivono i firmatari dei disegni di legge, lascia prive di tutela una serie di infermità, patologie o lesioni che non possono essere ascritte a categoria tabellare ai sensi del Dpr 915/1978 (testo unico in materia di pensioni di guerra) e che, pertanto, non possono dare luogo alla concessione della pensione privilegiata, dell'assegno rinnovabile e dell'equo indennizzo, come previsto nell'ordinamento pubblico o per le quali non sia stata accertata, per ragioni di carattere procedurale, la causa di servizio (il cui procedimento è particolarmente stringente). La mancata previsione della tutela assicurativa dell'Inail, spiegano i firmatari, appare "in effettivo contrasto con la spesso vantata specificità delle Forze armate un sistema all'interno del quale gli appartenenti siano destinatari di una tutela addirittura meno intensa di quella garantita alla generalità dei lavoratori. Si tratta di un sistema che per di più confligge con l'eccezionale rilevanza sociale e costituzionale della funzione di difesa della nazione, affidata alle Forze armate".
Pur con sensibilità e con perimetri diversi i due DDL chiedono una correzione della normativa che consenta l'estensione al personale del comparto difesa e sicurezza dell'assicurazione fornita dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), facendo salve le disposizioni vigenti in materia di dipendenza da causa di servizio e dei conseguenti benefìci. In tal modo le prestazioni fornite dall'INAIL (previo aggiornamento delle tabelle delle malattie professionali per tenere conto delle specificità del comparto ) diventerebbero complementari rispetto a quelle previste dalle norme in materia di dipendenza da causa di servizio, a beneficio di tutti quei casi in cui il personale non sia completamente protetto dal sistema vigente nell'ambito delle Forze armate, con la possibilità per l'interessato di scegliere tra i benefìci previsti dall’INAIL e quelli conseguenti all'accertamento della dipendenza da causa di servizio, optando per il beneficio più favorevole, analogamente a quanto già previsto per il personale civile dello stato (articolo 66 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092).
Per garantire il raccordo tra i diversi istituti e precludere ogni possibilità di valutazioni contraddittorie,si propone che il giudizio del riconoscimento di infortunio o malattia professionale formulato dall'INAIL, ancorché avvenuto successivamente, prevalga anche laddove il Comitato di verifica per le cause di servizio abbia espresso parere negativo. Come si legge nella relazione illustrativa, tale giudizio, basato su criteri che rendono più forte il nesso causale tra evento e infortunio o malattia, appare preferibile a quello attualmente utilizzato per il personale del comparto sicurezza e difesa. Una serie di norme ulteriori intendono agevolare l'onere probatorio gravante sul dipendente e di fornire un'interpretazione più coerente del concetto di infermità, garantendo maggiori tutele al personale.
Boccuzzi: ci sono le condizioni per una rapida approvazione
Secondo l'Onorevole Boccuzzi (PD) uno dei relatori al provvedimento l'intervento legislativo è "maturo" in quanto c'è un'ampia convergenza politica sulla questione e perchè giunge al termine di alcune Commissioni di inchiesta sull'uranio impoverito che hanno acclarato le diverse criticità che investono l'attività del personale delle Forze armate. Criticità che non hanno ancora trovato soluzione ma che si sono, addirittura, aggravate.