Polizia, ok alla revisione dell'Accordo Quadro entro il 1° Aprile
Una norma del disegno di legge di stabilità prevede la revisione dell'Accordo Quadro di amministrazione delle Forze di Polizia ad Ordinamento Civile.
Kamsin Via libera alla revisione, entro il 1° aprile 2015 dell’Accordo nazionale quadro di amministrazione delle forze di polizia ad ordinamento civile. E' quanto prevede l'articolo 21, commi 12, 13 e 14 della legge di stabilità con cui il Governo intende rinnovare l'accordo, risalente ormai al luglio 2009, con il quale vengono definiti gli orari di servizio (turni, lavoro straordinario ecc.) e le procedure per la contrattazione decentrata del personale della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.
In particolare - si legge nella Relazione Illustrativa al disegno di legge - al fine di corrispondere alle esigenze connesse all'espletamento dei compiti istituzionali della Forze di polizia e nelle more della definizione delle procedure contrattuali e negoziali di cui all'articolo 9, comma 17, del decreto-legge n. 78 del 2010, (cioè il blocco rinnovi contrattuali) viene disposto, l’avvio, in deroga a quanto previsto dell'articolo 30 del decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2002, delle procedure per la revisione dell'Accordo nazionale quadro stipulato in attuazione dell'articolo 24 dello stesso decreto, con le modalità ivi previste.
Si prevede altresì che, in sede di revisione degli Accordi nazionali quadro, si deve tenere conto del mutato assetto funzionale, organizzativo e di servizio, derivante in particolare dalle misure di contenimento della spesa pubblica previste dai provvedimenti in materia finanziaria dall'anno 2010, con particolare riferimento a quelle del parziale blocco del turn over nelle Forze di polizia ed alla conseguente elevazione dell'età media del personale in servizio.
Le materie oggetto dell'Accordo e, dunque, suscettibili di revisione sono in particolare la destinazione delle risorse del fondo per l'efficienza dei servizi istituzionali; princìpi generali per la definizione degli accordi decentrati; i turni di servizio; gli alloggi di servizio utilizzabili dal personale in missione; la formazione e aggiornamento professionale; la programmazione di turni di lavoro straordinario; il riposo compensativo; la reperibilità; le attività gestionali degli enti di assistenza del personale; l'impiego del personale con oltre cinquanta anni d'età o con più di trenta anni di servizio.
Dal 1° gennaio 2015, prevede il testo presentato dal governo, è inoltre autorizzato l’impiego di personale in turni di servizio diversi da quelli ordinari per esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e di prevenzione e contrasto della criminalità, con una semplice informazione alle organizzazioni sindacali, anche in deroga dagli orari previsti dagli accordi in vigore.
Come indicato nella relazione tecnica, “l’iniziativa consente, tra l’altro, di superare l’attuale incertezza applicativa sorta in sede giudiziaria, con riferimento alla citazione davanti al giudice del lavoro di alcuni questori per comportamento antisindacale ai sensi dell’articolo 28 dello statuto dei lavoratori (legge n.300 del 1970), derivante dall’impiego del personale di polizia per specifiche esigenze operative, al di fuori dell’orario previsto dagli Accordi nazionale quadro attualmente in vigore”.
Zedde