Dietrofront del Governo sulla pensione anticipata flessibile. Salta l’aumento di un anno dell’età anagrafica ma si passa al calcolo contributivo e a finestre mobili più lunghe.
La bozza di manovra renderà meno appetibile la facoltà di incrociare le braccia per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Innalzato l'importo soglia da 2,8 volte a 3 volte l'assegno sociale arriva un tetto alla prestazione pensionistica che non potrà splafonare le cinque volte il TM sino all'età di 67 anni.
Aumenta l’età anagrafica di cinque mesi e salta l’ampliamento delle categorie gravose previste dalla legge n. 234/2021 dal 2022. La prestazione diventa inoltre incumulabile con i redditi da lavoro dipendente ed autonomo.
Per incrociare le braccia occorrerà aver maturato 61 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023 e ritrovarsi in uno dei seguenti profili di tutela: caregiver, possesso di invalidità civile almeno al 74%, dipendenti o licenziate da imprese in crisi.
I primi dettagli sulle uscite anticipate nella bozza della legge di bilancio presentata dal Governo Meloni per il 2024. Le riduzioni potranno superare il 10% della quota di pensione calcolata con il sistema retributivo.