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Contrattazione di II livello, le modalità per chiedere gli sgravi contributivi
L'Inps ha diffuso con la Circolare 128/2015 le prime indicazioni sulle modalità che i datori di lavoro dovranno seguire per richiedere lo sgravio contributivo per l'incentivazione della contrattazione di secondo livello riferito a premi corrisposti nel 2014 e criteri di ammissione al beneficio. Kamsin Per accedere allo sgravio contributivo, i contratti collettivi aziendali e territoriali, ovvero di secondo livello devono presentare le seguenti caratteristiche: a) essere sottoscritti dai datori di lavoro e depositati a cura dei medesimi o delle associazioni a cui aderiscono, presso le Direzioni territoriali del Lavoro, entro il 29 giugno 2015; b) prevedere erogazioni correlate ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione ed efficienza organizzativa, oltre che collegate ai risultati riferiti all'andamento economico o agli utili della impresa o a ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.
La domanda. Le aziende - anche per il tramite degli intermediari autorizzati - dovranno inoltrare, esclusivamente in via telematica, apposita domanda all'INPS, anche per i lavoratori iscritti all'INPGI, nonché, ovviamente, per quelli iscritti alla gestioni ex INPDAP ed ex ENPALS. La domanda deve contenere:
- i dati identificativi dell'azienda (per le aziende agricole la matricola è rappresentata dal codice azienda);
- la tipologia di contratto (aziendale o territoriale) e data di sottoscrizione dello stesso;
- la data di avvenuto deposito del contratto di cui alla lett. b) presso la Direzione Territoriale del Lavoro competente;
- l'indicazione dell'Ente previdenziale al quale sono versati i contributi pensionistici;
- ogni altra indicazione che potrà essere richiesta dall'Istituto.
La procedura provvederà ad assegnare a tutte le istanze inviate un numero di protocollo informatico. Ed entro i 60 giorni successivi alla data fissata quale termine unico per l'invio delle istanze, provvederà all'ammissione delle aziende allo sgravio contributivo, dandone tempestiva comunicazione alle stesse e agli intermediari autorizzati. La concreta fruizione del beneficio resta, inoltre, subordinata alla verifica, da parte dell'Istituto, del possesso dei requisiti di regolarità contributiva che saranno accertati secondo la normativa in vigore.
Documenti: Circolare Inps 128/2015
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Zedde
Riforma Pensioni, Pronto il piano di Boeri sulla flessibilità in uscita
Il Presidente dell'Inps ha presentato ieri le proposte sul pensionamento flessibile. L'obiettivo è smussare le rigidità della Legge Fornero.
Fisco, Cgia: solo 146 arresti per evasione fiscale nel 2014
Grazie all’azione di contrasto dei reati fiscali intrapresa dagli uomini del fisco, nel 2014 sono state accertate 17.802 violazioni e 13.062 persone sono state denunciate: di queste, 146 sono finite in manette. L’ammontare dei beni sequestrati dalle forze dell’ordine ha superato il miliardo, per la precisione 1.192 milioni di euro. Kamsin E' la fotografia scattata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che delinea l’azione di repressione messa in campo dagli uomini delle Fiamme gialle contro l’evasione fiscale.Le principali violazioni accertate hanno riguardato il reato di dichiarazione fraudolenta (3.875 casi), di omessa dichiarazione (3.339 segnalazioni), di fatturazioni per operazioni inesistenti (2.068 denunce).
Si evidenziano, inoltre, anche i casi di dichiarazione infedele (1.850 segnalazioni) e di occultamento e/o distruzione dei documenti fiscali (1.656 reati). Negli ultimi 8 anni c’è stato un progressivo aumento sia dei soggetti denunciati (dai 7.342 casi del 2007 ai 13.062 del 2014), sia delle violazioni accertate (si è passati dalle 7.513 del 2007 alle 17.802 dell’anno scorso). Il numero degli arrestati, invece, ha toccato la soglia minima di 111 persone nel 2008; negli anni successivi è gradualmente aumentato fino ad arrivare al picco massimo di 202 nel 2013, per poi scendere l’anno successivo a quota 146. Boom, invece, dei beni sequestrati: se nel 2007 l’ammontare economico confiscato era di soli 17 milioni di euro, nel 2014 l’importo è salito fino a toccare i 1,19 miliardi di euro.
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Zedde
Riforma Pensioni, per gli ultra 55enni arriva il prestito pensionistico
Sgravi contributivi e Prestito Pensionistico. E' il mix di misure ideato dai dem per accompagnare alla pensione i lavoratori ultra 55enni che non hanno trovato una nuova collocazione.
Riforma Pa, ok al telelavoro per almeno il 10% dei dipendenti pubblici
La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati ha approvato alcuni emendamenti agli articoli della Delega sulla Pa.
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Una norma del decreto legislativo sul riordino dei contratti consentirà alle imprese di adibire il dipendente a mansioni diverse da quelle per le quali è stato assunto.
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Riforma Pensioni, Baruffi (Pd): prosegue confronto per flessibilità in uscita
Flessibilità in uscita a partire dal 1° gennaio 2016 e nuove misure per gli esodati. Lo conferma Davide Baruffi (Pd), membro della commissione Lavoro della Camera, durante l'esame dei lavori parlamentari al decreto legge sulla rivalutazione delle pensioni all'esame di Montecitorio. Kamsin Il deputato Dem ricorda prima di tutto il lavoro svolto sino ad oggi sulla Riforma Fornero: in tre anni e mezzo, ci siamo fatti promotori di sei salvaguardie successive per tutelare le prime vittime, cioè gli esodati, riportando nel sistema previdenziale 11,6 miliardi di euro dai saldi di finanza pubblica. Il nostro lavoro proseguirà sino a quando tutti gli esodati avranno trovato una risposta ragionevole. Poi abbiamo corretto altre storture, penso alle cosiddette penalizzazioni per i lavoratori precoci che maturavano oltre 42 anni senza avere i 62 anni di età anagrafica, o correggendo il concetto di prestazione effettiva di lavoro.
Quindi ricorda come "in questa settimana ci stiamo confrontando come forze politiche, tra Governo, Parlamento e INPS proprio a partire dalle nostre proposte di legge per trovare soluzioni concrete e sostenibili che introducano flessibilità nel sistema pensionistico anche in vista del lavoro della prossima legge di stabilità. Per noi è una cosa molto importante, è una questione di giustizia sociale, e non vorremmo quindi che fosse la Consulta ma il Parlamento ad intervenire per riparare a problemi che ha creato".
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