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Pd-M5S: segui diretta streaming Renzi, non siamo cosi' distanti
- Roma, 17 lug. - Incontro in diretta steaming tra M5S e Pd sulle riforme. "Credo che sia oggettivo che si sono fatti dei passi in avanti. Chi lo negasse sbaglierebbe". Matteo Renzi si presenta esplicitamente come 'il poliziotto buono' dei film per segnalare alla delegazione M5S che incontra alla Camera quella Pd un atteggiamento di apertura. "Non mi pare che siate poi cosi' distanti da noi sulle riforme istituzionali. Se io sono autoritario, attenti: voi rischiate di diventare pericolosi bradipi...". Usa l'arma dell'ironia, Matteo Renzi, per far decollare un confronto, quello con il M5S, che al momento stenta a prendere quota. Cambia registro, il leader Pd e presidente del Consiglio, quando il 5 Stelle Toninelli stuzzica dicendo che sulla legge elettorale "comanda Berlusconi...". "Vede Toninelli, questa e' una battuta simpatica, divertente, alla quale potrei rispondere che comanda chi ha i voti... Noi ne abbiamo presi 11 milioni. Quando capita a voi ci fate un fischio...", rintuzza allora Renzi per invitare a stare al merito delle questioni "senza tradire intenti polemici" fini a se stessi. "Noi non pensiamo che la preferenza sia lo strumento della democrazia, ma tra l'averla e il non averla noi preferiremmo averla", ha detto ancora Matteo Renzi durante l'incontro con i Cinque Stelle aggiungendo: "Si e' trovato un accordo sull'Italicum e noi abbiamo scelto di utilizzare lo strumento delle primarie" per garantire la scelta degli elettori. "Quando si fanno le leggi elettorali e costituzionali non e' che arriva uno e dice 'si fa con la mia legge'. Questa legge Costituzionale e' stata profondamente modificata, io avrei per esempio preferito un maggior numero di sindaci... - ha detto il premier -. Non apriamo questa discussione: il doppio turno di lista e' un punto importante". .
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Incontro tra Pd-M5S in streaming Sul tavolo riforme e 'ghigliottina'
- Roma, 17 lug. - In corso l'atteso incontro tra Pd e M5S sulle riforme in diretta streaming. A sorpresa c'e' anche Matteo Renzi, anche se per i primi minuti non interviene nella discussione lasciando la parola alla Serracchiani e alla Moretti. La riunione, inizialmente prevista per le 14, e' stata rimandata di un'ora. Circostanza che ha scatenato la reazione ironica del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che su Twitter lancia l'hashtag #chefatica. Il Pd e' rappresentato dal vicesegretario Debora Serracchiani, dal capogruppo della Camera, Roberto Speranza e da Alessandra Moretti.
La delegazione dei 5 Stelle e' composta invece dai capigruppo di Camera e Senato, Paola Carinelli e Vito Petrocelli, da Danilo Toninelli dallo stesso Luigi Di Maio. L'incontro e' diffuso in diretta streaming sul blog stesso, su 'La Cosa', ma anche sul canale Youtube della Camera.
Sul dibattito sulle riforme aleggia lo spettro della ghigliottina. E' quanto temono i senatori del Movimento 5 stelle nell'immediata vigilia della Conferenza dei capigruppo del Senato (e del vertice Pd-M5S) che dovra' decidere i tempi della discussione del ddl Boschi. "E' pura follia!", afferma Vincenzo Maurizio Santangelo parlando di "imminenti richieste che Zanda (Pd) avanzera' nella capigruppo. Ci sono voluti quasi tre anni per scrivere la Carta - commenta - ed ora, in piena estate, Renzi e Berlusconi pensano di stravolgerla, diminuendo gli spazi democratici per i cittadini, in tre soli giorni".
Prevertice Pd a palazzo Chigi prima della riunione con M5S
Ncd, tramite il capogruppo al Senato, Maurizio Sacconi, conferma di voler chiudere "prima della pausa estiva", ma il suo compagno di partito Renato Schifani riconosce che "il percorso e' arduo. Da qui al 10 agosto bisogna trovare una soluzione politica". Sul tavolo, fa notare, ci sono ben 7mila emendamenti: "Mi auguro vengano dimezzati - prosegue - ma anche se fossero 2mila, impegnerebbero moltissimo l'aula. E sulle riforme costituzionali - ricorda - non e' previsto il voto di fiducia. Mi affido quindi alla responsabilita' dei partiti e alla capacita' di mediazione della presidenza del Senato affinche' trovino una soluzione politica".
Zanda: si vota da lunedi' pomeriggio
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Padoan: la crescita ritarda, ma gli 80 euro sono permanenti
Il "ritardo" della crescita rende "piu' stretti" i margini di manovra del Governo che e' comunque intenzionato a rendere "permanente" il bonus da 80 euro con la prossima legge di stabilita' e a proseguire "nella riduzione dell'Irap".
L'indicazione e' stata fornita dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto alla Camera per un informativa sulle raccomandazioni della Ue. L'inquilino di via XX settembre ha anche definito la crescita "ancora debole e incerta" e si e' limitato a un laconico "no comment" sulla possibilita' di una manovra estiva per correggere alcuni squilibri nei conti. Padoan ha comunque rivendicato con forza l'efficacia delle azioni messe in campo dal Governo in questi mesi. Anche sul fronte delle riforme istituzionali. Il loro "impatto economico", ha rilevato, "e' estremamente rilevante e purtroppo spesso sottovalutato". E' un dato di fatto pero' che la ripresa stenta ad arrivare e questo rende piu' difficile trovare in bilancio i soldi per sostenere l'economia.
"I dati macroeconomici piu' recenti, se confermati", ha sottolineato il ministro, "indicano un ritardo nel ritorno al meccanismo di una crescita sostenibile in Europa e altrove e cio' e' vero anche per il nostro paese: i margini per l'azione del governo si faranno piu' stretti ma non per questo", ha aggiunto, "si indebolisce la prospettiva di medio termine indispensabile per quel salto di qualita' di cui il paese ha bisogno tramite una decisa azione di riforme". L'Italia pero', Padoan ne e' convinto, ha fatto non pochi progressi che "saranno dettagliatamente indicati" nell'aggiornamento del Def a settembre. Sin d'ora pero', ha osservato il ministro, e' possibile dire che "lo scenario e' in linea con la riduzione del debito e siamo su un sentiero compatibile con i parametri europei". Nonostante la crescita che si fa desiderare.
E pero', ha affermato ancora Padoan, "non ci sono scorciatoie" ed "e' indispensabile che ci sia un orizzonte di medio termine" perche' "la crescita e' un fenomeno complesso e spesso non ben compreso". A promuovere le parole di Padoan sul cuneo fiscale e' il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo cui rendere strutturale il taglio sarebbe "una boccata d'ossigeno e benzina nel motore delle imprese". A definirsi "fortemente deluso" e' al contrario il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, che definisce la relazione di Padoan "esoterica, omissiva, elusiva, e anche sbagliata".
Zedde
Allarme di Squinzi: Tempo per riforme concrete e' agli sgoccioli
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Cig, Poletti stanzia 400 milioni
Il Governo stanzia 400 milioni per la cassa integrazione ed apre alla possibilità di stanziarne altri 400 milioni a breve se accompagnati da una modifica dei parametri per l'accesso agli ammortizzatori sociali. Kamsin E' questa la sintesi di quanto ha dichiarato il ministro del welfare Giuliano Poletti, durante il question time che si è svolto ieri in Aula a Montecitorio. Arriva dunque il via libera da parte del Ministero del Lavoro, d'intesa con quello dell'economia, al decreto che rimpingua la dotazione di cig in deroga e mobilità per completare i pagamenti del 2013 ed avviare una porzione di quelli previsti per l'anno in corso. Il rifinanziamento annunciato è però insufficiente a coprire i bisogni dei lavoratori, perchè il titolare di via Veneto ribadisce da tempo che la cifra occorrente è di almeno un miliardo.
Zedde
Padoan: crescita debole e incerta Non ci sono scorciatoie
- Roma, 17 lug. - "La strategia del governo e' convergente con le raccomandazioni delle commissioni e coniuga l'azione di risanamento strutturale con il sostegno alle famiglie, per esempio attraverso il bonus fiscale, e alle imprese con misure diverse tra cui il rimborso dei debiti della Pubblica amministrazione attualmente in corso di ulteriore rafforzamento". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan intervenendo in aula alla Camera.
"Siamo in un contesto di crescita ancora debole e incerta - ha ricordato Padoan - la disoccupazione rimane elevata e si conta in Europa nell'ordine di decine di milioni sopratutto fra i giovani, e' un problema dell'Italia ma anche dell'Europa, anche per questa ragione la presidenza italiana del semestre appena iniziato ha posto al centro il sostegno della crescita e dell'occupazione. E' indispensabile che ci sia un orizzonte di medio termine la crescita e' un fenomeno complesso e spesso non ben compreso, ma sopratutto non ci sono scorciatoie".
Per quanto riguarda il cuneo fiscale, "Il taglio sara' reso permanente con la legge stabilita' e si proseguira' nella riduzione dell'Irap". "Lo scenario - ha sottolineato Padoan - e' in linea con la riduzione del debito e siamo su un sentiero compatibile con i parametri europei: il Def a settembre lo confermera'". "I dati macroeconomici piu' recenti, se confermati, indicano un ritardo nel ritorno al meccanismo di una crescita sostenibile in Europa e altrove - ha proseguito il ministro - e cio' e' vero anche per il nostro paese: i margini per l'azione del governo si faranno piu' stretti ma non per questo si indebolisce la prospettiva di medio termine indispensabile per quel salto di qualita' di cui il paese ha bisogno tramite una decisa azione di riforme".
"Questa prospettiva e' necessaria - ha detto ancora Padoan - anche per mantenere l'equilibrio difficile tra consolidamento dei conti pubblici e sostegno alla crescita e all'occupazione e che il governo e' determinato a presentare". "E' necessaria una strategia a piu' piani che il governo propone per l'Italia e per l'Europa poggiata su tre pilastri: innanzitutto piu' apertura di mercato interno e globale, l'Europa ha sempre trovato la via della crescita attraverso forme di integrazione e di apertura crescente, secondo le riforme strutturali che devono interessare tutti i paesi, la grande crisi da cui fatichiamo a uscire e' anche il frutto di un ritardo accumulato molto prima che la crisi finanziaria si sviluppasse" e in terzo luogo "piu' investimenti per la crescita attivati con strumenti diversi con diversi canali, pubblici e privati".
Padoan ha poi puntualizzato che "Un maggior grado di coordinamento tra le politiche strutturali degli stati membri potra' accrescere l'impatto, un punto che e' stato ripreso di recente anche dal presidente della Banca centrale europea". Per il titolare del dicastero di Via Venti settembre, "il compito della politica economica e del nostro governo e' dare i segnali giusti, che abbiano l'orizzonte temporale adeguato e che possano influenzare positivamente le aspettative, creino incentivi opportuni e necessari". "L'idea recentemente enunciata dal presidente del Consiglio dell'agenda dei mille giorni e' questa, ma naturalmente riempita di contenuti e proposte concrete e a questo stiamo lavorando" ha concluso Padoan.