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Riforme: Berlusconi, rispettare patto. M5S a Pd, incontro giovedi'
- Roma, 15 lug. - Silvio Berlusconi e' arrivato nella sede romana di Forza Italia per l'assemblea dei gruppi parlamentari, dedicata alle riforme.
L'accordo siglato con Matteo Renzi va rispettato. E' deciso Silvio Berlusconi quando parla con i suoi della necessita' di rispettare il patto del Nazareno sulle riforme, secondo quanto si apprende, durante la riunione dei gruppi.
Loda il capogruppo al Senato Paaolo Romani per aver tenuto sull'accordo a Palazzo Madama, ma, si apprende, ha parole di lode anche per Renato Brunetta, presidente dei deputati, per l'opposizione condotta sul fronte delle misure economiche. Forza Italia deve restare unita, avrebbe ancora detto Berlusconi che avrebbe anche invitato i suoi ad evitare di aprire il dibattito.
Secondo quanto si apprende, il Movimento 5 Stelle rispondera' al Pd chiedendo di incontrarsi giovedi'. "E' il nostro ultimatum", riferisce una fonte autorevole di M5S. In questo momento, Beppe Grillo insieme a Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e i capigruppo stanno preparando negli uffici dell'M5S al Senato la risposta da dare al Pd per l'incontro si riforme e legge elettorale. Da fonti M5s viene confermato inoltre che Grillo non andra' all'incontro con il PD e che i 5 stelle non hanno in mente iniziative "clamorose" sul fronte dell'ostruzionismo.
M5S: Grillo, io non detto la linea ma rassicuro parlamentari
M5S a Pd: incontro giovedi' per riforme
Riforma Pa, le pensioni restano in prima linea
Scatta l'assalto alla diligenza al decreto legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione. Il fascicolo con gli emendamenti contiene ben 1.850 proposte di modifica del decreto Madia. E la maggior parte con lo scopo di rendere più graduali le norme inserite dal governo nel testo iniziale. Kamsin Molte delle proposte di modifica si concentrano sui temi più delicati del provvedimento, ad iniziare dalle pensioni e dall'abolizione del trattenimento in servizio per il pubblico impiego.
Su questo fronte sono stati presentati emendamenti per temperare il pensionamento anticipato a 70 anni per i magistrati contro gli attuali 75 anni. I magistrati chiedono infatti di ridurre il trattenimento da cinque a quattro anni dal 2015, per poi scendere a tre anni dal 2016, a due dal 2017 fino all'abolizione definitiva a partire dal 2019. C'è poi l'emendamento per i cd. quota 96 della scuola che consente il ritiro dal lavoro a settembre di 4mila professori che avevano maturato i requisiti previdenziali precedenti alla legge Fornero entro l'anno scolastico 2011-2012. Per queste modifiche saranno dunque due giorni cruciali in Commissione. Si dovrà infatti comprendere se c'è la sponda del governo e soprattutto del Tesoro, da sempre contrario ad aprire la strada delle eccezioni alla Fornero.
L'esecutivo, per ora, ha presentato solo tre emendamenti. Uno per finanziare il pensionamento anticipato dei giornalisti, uno sulle elezioni della città metropolitana di Venezia e una proroga sui trasferimenti delle funzioni ai Comuni.
Zedde
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Pd al M5s, incontro il 17 o il 18 Renzi, tutte le riforme entro 2015
- Roma, 14 lug. - "Siamo d'accordo nell'incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilita' per le giornate di giovedi' o venerdi'. Va bene presso la Camera dei Deputati, va bene in streaming, fateci sapere". La dirigenza del Pd risponde con una lettera al M5S e alla richiesta di Casaleggio ("Rebzi e' un bradipo, risponda entro 24 ore"). Secondo quanto si apprende, Beppe Grillo non andra' all'incontro con il Pd. Il leader M5S, arrivato oggi a Roma, dovrebbe partire prima di quella data e, secondo quanto sostengono fonti autorevoli del Movimento, all'incontro con Matteo Renzi per parlare di riforme e legge elettorale andra' sempre la delegazione 5 Stelle costituita dai due capigruppo, Danilo Toninelli e Luigi Di Maio. "Non c'e' dubbio che la legge elettorale per noi vada approvata il prima possibile - si legge nella lettera sulle riforme che il Pd ha inviato al M5S -. Dunque, ragionevolmente, prima dell'entrata in vigore della riforma costituzionale. Dovendo azzardare dei tempi potremmo dire che entro il 2014 si approva definitivamente la legge elettorale. Nel 2015 definitivamente la riforma costituzionale per poi procedere all'eventuale referendum".
Pd al M5S: chiudiamo tutto entro il 2015, disposti a discutere su premio di maggioranza
Il Pd si dice soddisaftto della risposta del M5s: "Scrivete che siete disponibili a un ballottaggio e ci pare che questo argomento sia molto importante. Voi volete assicurare un premio che arrivi al massimo al 52%. Nell'Italicum il massimo e' al 55%", si legge nella missiva, "Nella legge elettorale dei sindaci e' il 60%. Come vedete si tratta di discutere delle soglie, ma se accettate il principio per cui un vincitore ci vuole sempre e' un grande passo in avanti. Potrebbe sorgere qui una curiosita' intellettuale: perche' il vostro premio di maggioranza al 52% e' democratico; il nostro dell'Italicum al 55% e' incostituzionale autoritario e antidemocratico; quello dei sindaci al 60% ritorna democratico? Ma sono curiosita' che sicuramente ci chiarirete nel corso del nostro incontro". Il punto fondamentale, a detta del Pd, "e' il principio: accettate il fatto che ci sia un vincitore, accettate l'esistenza di un premio di maggioranza".
Quindi una considerazione importante: "Sul Senato siamo d'accordo e ci pare un fatto non scontato e positivo - scrive la dirigenza del Pd -. Ci pare che l'unico punto di discussione sul Senato verta sul fatto che da parte vostra emerga la richiesta di scegliere i 74 consiglieri regionali che siederanno anche in Senato con l'elezione di primo livello anziche' con l'elezione di secondo livello", si legge ancora, "Come voi sapete l'elezione di secondo livello e' il sistema che funziona negli altri Paesi europei che non hanno un bicameralismo perfetto. Ci pare che su questo tema si registri l'unico punto di dissenso di una riforma costituzionale di oltre quaranta articoli. Che sara' anche un attentato alla democrazia e l'ennesima dimostrazione dell'autoritarismo del premier, ma rischia di vedervi d'accordo su quasi tutti i punti".
Quindi il nodo dell'immunita' parlamentare. "La vostra posizione sull'immunita' e' molto seria - scrive la dirigenza del Pd al M5S -. Siamo pronti a discuterne, anche con gli altri partiti", aggiunge il Pd, "Come sapete noi non guardiamo in faccia a nessuno e abbiamo votato per l'arresto anche di nostri colleghi. Voi ci assicurate che per qualsiasi procedimento gia' in corso contro parlamentari del Movimento Cinque Stelle rinuncerete all'immunita'? Per noi e' molto importante capire se su questo tema fate sul serio o no". .