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Terremerse: Grillo, Errani condannato! Ora elezioni subito
Esodati, quasi 7.500 domande per la quinta salvaguardia
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il secondo ed ultimo report sul monitoraggio delle domande presentate per l'accesso ai benefici della cosiddetta quinta salvaguardia prevista dall'articolo 1, comma 194 della legge 147/2013 e dal Decreto interministeriale 14 febbraio 2014. Kamsin Il documento diffuso mostra che le istanze di accesso al beneficio nel periodo intercorrente tra il 16 aprile e il 16 giugno 2014 (ultimo termine per l'invio delle domande) alle direzioni territoriali del lavoro sono state ben 7.489. All'appello, come nel precedente report, mancano tuttavia Sicilia e Trentino Alto Adige.
Le istanze monitorate si riferiscono esclusivamente a quei lavoratori tenuti al "passaggio" presso la DTL ai fini del riconoscimento della salvaguardia. Si tratta in particolare dei:
1) lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto entro il 30 giugno 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo il 30 giugno 2012, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
2) lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto dopo il 30 giugno 2012 ed entro il 31 dicembre 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo la cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
3) lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato per risoluzione unilaterale, nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data di cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Nell'ambito della prima categoria sono pervenute 4.058 domande a fronte di una disponibilità di 400 posti; nell'ambito della seconda categoria 1.088 richieste su un plafond di 500 posizioni disponibili; nella terza categoria 2.343 domande su 5.200 posizioni disponibili. Complessivamente il numero di istanze presentate supera di oltre mille unità i posti in palio per queste tre categorie di lavoratori (6100 posti contro 7.489 domande).
Zedde
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Renzi, basta con i 'no' alle riforme . Disgelo con i grillini
Riscatto della laurea, regole parificate per i dipendenti pubblici
Nel caso in cui un lavoratore pubblico, dopo l'iscrizione sia passato ad altro corso di laurea ottenendo nella nuova facoltà, per effetto del riconoscimento degli studi già compiuti, l'iscrizione a un anno di corso diverso dal primo, gli anni da ammettere a riscatto saranno rappresentati da quelli di corso della nuova facoltà, presso la quale è stato conseguito il titolo, nonché degli anni di corso della facoltà di provenienza, individuati questi ultimi, secondo la scelta degli interessati. Kamsin Tale riconoscimento non viene effettuato di norma con riferimento a specifici anni di corso della facoltà di provenienza, bensì agli studi considerati nel loro complesso. E' quanto ha precisato il messaggio inps 5811/2014 pubblicato in risposta ad alcuni quesiti pervenuti dalle sedi territoriali in merito all’individuazione degli anni da ammettere a riscatto nel caso in cui il corso di laurea si sia protratto nel tempo con iscrizione a due o più facoltà universitarie.
L'Inps chiarisce che la disciplina applicabile ai dipendenti pubblici è la stessa di quella prevista per il settore privato e che pertanto il numero complessivo degli anni da ammettere a riscatto è quello corrispondente alla durata legale del corso che ha dato luogo al conferimento della laurea, con esclusione, in ogni caso, degli anni fuori corso.
Per chiarire quanto detto, la provvedimento riporta un caso concreto. Un soggetto risulta iscritto nell'anno accademico 1968-1969 al corso di laurea in scienze politiche e nell'anno accademico 1972-1973 (senza conseguire il diploma di laurea) chiede e ottiene il trasferimento alla facoltà di lettere (della durata legale di anni quattro) dove viene iscritto direttamente al
terzo anno, conseguendo la laurea nell'anno 1976. Nel caso ipotizzato, potranno essere ammessi al riscatto complessivi anni quattro, di cui due del corso di laurea in lettere (anni accademici 1972-73, e 1973-74, corrispondenti al terzo e quarto anno, esclusi il 1974-1975 e 1975-76 fuori corso) e gli altri due da individuarsi, a scelta dell'interessato, tra quattro anni del precedente corso di laurea in scienze politiche. La scelta dell'interessato deve riguardare gli anni in corso del precedente periodo legale di laurea.
Zedde
Pensioni, Conti: per il 43% dei pensionati l'assegno è sotto i 1000 euro
Il 43% dei pensionati italiani, pari a 6,8 milioni, riceve meno di 1.000 euro lordi. E' quanto precisa il Rapporto annuale dell'Inps, secondo cui 2,1 milioni (13,4%) percepisce meno di 500 euro. Il reddito pensionistico medio (la somma di tutti i redditi da pensione, sia di natura previdenziale che assistenziale) ammonta al 31 dicembre 2013 a 1.297 euro lordi mensili. Kamsin Il Commissario straordinario dell'Inps, Vittorio Conti, presentando la relazione annuale dell'istituto alla Camera, ha riferito che nel 2013, dei 14,3 milioni di pensionati Inps (cifra al netto dei beneficiari di pensioni assistenziali), 5 milioni hanno percepito una rendita media di 702 euro lordi mensili ed altri 1,2 milioni di soli 294 euro. Le ultime evidenze - ha spiegato - "non sono soltanto il portato della crisi che stiamo attraversando, ma anche un'eredita' del passato.
Si tratta infatti di pensioni prevalentemente originate dal vecchio sistema retributivo, il cui esiguo importo e' riconducibile in larga misura a carriere lavorative complessivamente troppo brevi e discontinue". Conti ne deduce che "la crisi e le sue mutazioni nel tempo stanno approfondendo ed esasperando problematiche sociali latenti con l'aggiunta di nuovi soggetti deboli: milioni di disoccupati e inoccupati giovani e meno giovani, famiglie prive di reddito stabile a rischio poverta' ed esclusione sociale". Le pensioni di anzianita'/anticipate liquidate calano del 32% tra i dipendenti privati nel 2013, rileva ancora il Rapporto dell'Inps, secondo cui gli assegni di vecchiaia registrano un decremento del 57% rispetto al 2012.
Al contrario, tra i lavoratori autonomi vi sono incrementi del 23,7% per le pensioni di anzianita' e del 12,1% per quelle di vecchiaia. Tra i dipendenti pubblici il calo e' ancora piu' consistente: le pensioni di anzianita'/anticipate e di vecchiaia diminuiscono rispettivamente del 49% e del 50%. Delle pensioni liquidate nel corso del 2013 (89.290) sono per il 51% pensioni di vecchiaia e anzianita'/anticipate (45.837).
Zedde
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Riforme: M5S, non ci sono piu' alibi . Verso l'aula giovedi'
Mef, Crescono le entrate tributarie: in 5 mesi +1,4%
Crescono dell'1,4% le entrate tributarie nel periodo gennaio-maggio 2014, un incremento pari a 2,13 miliardi di euro a quota 150,645 miliardi. E' quanto si apprende nel bollettino delle entrate tributarie del Mef. Kamsin Il gettito delle imposte indirette e' aumentato di 3,452 miliardi (+4,8%), mentre le entrate relative alle imposte indirette sono calate di 1,319 miliardi (-1,7%). In lieve calo il gettito dell'Irpef (-0,4%), attestatosi a 67,2 miliardi di euro, mentre risultano stabili le variazioni delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente del settore pubblico e redditi da pensione (5 milioni di euro in piu') e dei versamenti in autoliquidazione (9 milioni di euro in piu').
Positiva la variazione delle ritenute a titolo di acconto applicate ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per le spese per le quali spetta la detrazione d'imposta (+83 milioni di euro, +26,5%). Il gettito dell'Ires e' invece risultato pari a 1,415 miliardi di euro (160 milioni di euro in meno, -10,2%). Il gettito dell'imposta di bollo cresce dell'8,5% (+403 milioni di euro), mentre il gettito delle transazioni immobiliari risulta in calo del 5,1%. L'incasso dall'accisa sui prodotti energetici aumenta del 9,6% (paria 831 milioni di euro). Le entrate totali relative ai giochi sono infine risultate pari a 4,816 miliardi (-91 milioni di euro, -1,9%).
Zedde
Riforma Pa, l'Inps dovrà assorbire oltre 250 mila uscite entro il 2018
Che la coperta fosse troppo corta lo sapevano in molti. La staffetta generazionale appare indispensabile in quanto, tra le altre cose, rappresenta una iniezione di fiducia per l'Italia. I freni tuttavia sono molti se si dà uno sguardo ai conti dello Stato. Kamsin La decisione di aprire ai giovani sembra che venga data dal naturale stato delle cose. Volente o nolente lo Stato dovrà fronteggiare un esodo di 250.000 uscite dei propri dipendenti entro i prossimi 3 – 4 anni per raggiunti limiti di età.
Ma ci sarà un turnover? Cosa accadrà ai conti Inps che da poco ha inglobato l’ Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza e assistenza per i Dipendenti Pubblici)? E’ stato appena sanato l’ indebitamento dell’ istituto per il pagamento delle pensioni. Ma nel settore esiste uno squilibrio strutturale: le uscite sono superiori alle entrate. Negli ultimi due anni le entrate da contributi sono scese del 7,9% , nel 2012 sono passate da 57,7 miliardi di euro a 53,1 miliardi. Per il 2014 le spese per prestazioni supereranno le entrate di 11,6 miliardi, disavanzo destinato a crescere nei prossimi anni per fronteggiare l’ ondata di uscite prevista.
Onda che viene ancor più potenziata dalle nuove norme che impongono l’ uscita dalla Pa allorchè si raggiungono i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia (66 anni e tre mesi) e che producono nuovi costi. Probabilmente per perequare la situazione di bilancio dell’ Ente il rapporto fra cessazioni e nuove entrate slitterà nel tempo.
Zedde
Riforme, M5S dice si' al Pd Renzi, Grillo e' sceso dal tetto
Camera: tagli sulle retribuzioni del personale
Se potessi avere 1000 lire al mese non è più di moda. Oggi si dovrebbe aspirare a “ se potessi lavorare a Montecitorio”, non come uno dei 630 Deputati eletti dalle ultime elezioni nazionali, ma come dipendente dell’ Ente: la Camera dei Deputati. Kamsin
Per chi ne è venuto a conoscenza – per ora pochi – Montecitorio rappresenta l’ Eden dei privilegi, in cui è presente la più alta concentrazione di superstipendi in Italia. Oltre 100 persone percepiscono una retribuzione superiore a quella de Capo dello Stato. Come è possibile? La legge Renzi sulle retribuzioni massime dei dirigenti dello Stato (non superiore a 230/240.000 euro) non è valida per il personale delle due Camere. Sic!
Marina Sereni, attuale Vice Presidente della Camera con delega al Personale, sarà impegnata a contrattare con un’ imponente massa di sindacati che tutelano i dipendenti del settore per riportare le super retribuzioni in un alveo di maggiore normalità. Ma naturalmente se verranno modificati gli stipendi degli apicali, dovranno anche essere ridotti i salari dell’ intera piramide. Nelle prossime settimane assisteremo al miracolo della sforbiciata, calcolata sul 40%, degli stipendi dei dipendenti che lavorano nei due rami del Parlamento (anche perché l’ intervento sarà esteso al Senato). Sicuramente ne riparleremo.
Zedde