Redazione

Redazione

- Roma, 11 mag. - "Se mi estradano? Vorrei essere affidato ai servizi sociali come il presidente Silvio Berlusconi". Cosi' Marcello Dell'Utri, in un'intervista a La Repubblica. "Io sono un prigioniero politico - sottolinea l'ex senatore Pdl - perche' quella di venerdi' e' stata una sentenza politica , una sentenza gia' scritta di un processo che mi ha perseguitato per oltre 20 anni solo perche' ho fatto assumere Vittorio Mangano come stalliere nella villa di Arcore del presidente Silvio Berlusconi. Una persone per me davvero speciale anche se aveva dei precedenti penali: per me Mangano era un amico e basta". Sulla partenza per il Libano a pochi giorni dalla sentenza di Cassazione spiega: "Ero un libero cittadino, avevo un regolare passaporto e potevo andare dove volevo. Ho scelto il Libano perche' qui ci sono medici bravissimi. E sono partito con mio figlio Marco. Non sono fuggito, come avete scritto". "Sono assolutamente fiducioso" sull'estradizione di Marcello Dell'Utri. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine di un incontro al Salone del Libro di Torino, rispondendo ad una domanda sull'argomento. "Sono assolutamente fiducioso perche' mi attengo a cio' che e' scritto nei trattati e parto dall'attivita' svolta dalla procura generale di Palermo e dal ministero della Giustizia. Credo ci siano tutte le condizioni per cui le azioni che abbiamo messo in campo possano andare a buon fine". Il ministro della Giustizia intervenendo a un incontro al Salone del Libro di Torino ha sottolineato: "abbiamo fatto tutto quanto previsto dai trattati e anche di piu' con particolare scrupolo. E non perche' si tratta di Dell'Utri ma perche' c'e' un atteggiamento sospetto rispetto a cui facciamo tutto il possibile e anche di piu' affinche' la sentenza possa avere attuazione". "Ci troviamo di fronte a un Paese certo instabile - ha aggiunto - ma che ha una cultura giuridica consolidata di derivazione europea quindi si tratta di un Paese rispetto a cui credo ci siano tutte le condizioni affinche' le nostre azioni vadano a buon fine". .
- Roma, 11 mag. - "Hanno fatto di tutto per non farmi tornare in campo: prima mi hanno fatto condannare ingiustamente, poi mi hanno fatto decadere dal Senato, poi mi hanno reso incandidabile per sei anni, ma purtroppo per loro io sono una vecchia quercia e sono sempre un combattente per la liberta'". Lo ha detto Silvio Berlusconi in un'intervista all'agenzia 'Vista'. "Tornero' molto prima dei sei anni in Parlamento perche' la sentenza sara' presto ritenuta ingiusta e annullata. Mi ricandido? Vediamo come vanno le cose, l'importante e' che la sentenza venga dichiarata assolutamente infondata", ha aggiunto l'ex premier. "Gia' il 20 per cento per noi e' un miracolo, perche' i miei competitor sono in tv da sempre per molte ore al giorno io invece non ci vado da 14 mesi e questo 20 per cento e' di appena un punto sotto rispetto alle elezioni del 2013 quando Alfano e i suoi erano ancora con noi, quindi credo che il 20 sia gia' un buon risultato", ha detto Berlusconi. "A che risultato punto visto che ora sono ritornato in campo? Io punto a superare il 25%", ha aggiunto il leader azzurro. "Renzi e' stato capace di conquistare la segreteria del Pd, quindi e' abile, ma purtroppo si trova ancora nelle mani della vecchia sinistra e della Cgil", ha aggiunto Berlusconi Quanto alle riforme spiega: "Hanno presentato una riforma del Senato assolutamente inaccettabile, abbiamo votato un odg che indica molti punti assolutamente diversi dal testo base del governo, poi abbiamo votato il testo base ma sappiamo bene che i testi base sono fatti per essere stravolti in parlamento". E Grillo? "In lui non vedo nulla se non il fatto che da' sfogo a chi e' furioso, furibondo e arrabbiato nei confronti di questo stato delle cose e della politica, ma si sfoga dando il voto a Grillo e poi non succede niente. Considero la massima disgrazia che possa capitare al Paese quella di avere Grillo al potere". .
- Roma, 11 mag. - "La lotta alla corruzione e all'economia criminale e' fondamentale" e su questo terreno "ovviamente la politica deve fare la sua parte". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, a margine di un appuntamento alla Camera. "La corruzione - ha aggiunto conversando con i cronisti che gli chiedevano un commento sull'indagine Expo - dopo tangentopoli non e' stata distrutta, ma ha cambiato mode, forme attivita'". Grasso ha quindi ricordato di aver presentato un disegno di legge contro la corruzione, il falso in bilancio, il riciclaggio, l'evasione fiscale: "Spero - ha concluso - che presto possa procedere il suo iter in Parlamento in maniera da dare ai magistrati gli strumenti che servono. Ovviamente la politica deve fare la sua parte". .
- Torino, 11 mag. - "La vera sfida alla corruzione e' la prevenzione". Lo ha affermato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, oggi a Torino, intervenendo all'incontro "I dialoghi dell'Espresso. Se questa e' giustizia" al Salone internazionale del Libro. Orlando ha ricordato che "e' stata approvata una legge che se discutibile sulla parte penale, viene universalmente riconosciuta buona per quanto riguarda la prevenzione, la trasparenza e il buon andamento della pubblica amministrazione, anche se c'e' un ritardo applicativo perche' sono passati troppi mesi da quando e' stata varata a quando si e' messo in moto il meccanismo dell'Autorita'". "La vera sfida - ha aggiunto Orlando - e' costruire un sistema che impedisca a monte condotte che diventino presupposti per il reato". Oggi - ha proseguito - abbiamo difficolta' a distinguere tra mafia, corruzione, quelli che una volta erano definiti faccendieri, perche' sempre piu' spesso si tratta di reti che si sono costruite e che mirano a condizionare il funzionamento della pubblica amministrazione. La risposta unica e' la prevenzione, gli elementi di trasparenza e aggiungo una cosa che puo' sembrare controcorrente: la partecipazione. La partecipazione dei cittadini alle scelte, infatti, e' una condizione fondamentale per consentire il buon funzionamento della pubblica amministrazione, per ridurre le tentazioni. Perche' se molte persone discutono e i riflettori restano accessi sulle scelte fondamentali dell'utilizzo delle risorse e sulle scelte che riguardano il bene comune. Quei riflettori accesi sono un antidoto importante". .
- Roma, 11 mag. - "Gia' il 20 per cento per noi e' un miracolo, perche' i miei competitor sono in tv da sempre per molte ore al giorno io invece non ci vado da 14 mesi e questo 20 per cento e' di appena un punto sotto rispetto alle elezioni del 2013 quando Alfano e i suoi erano ancora con noi, quindi credo che il 20 sia gia' un buon risultato". Lo ha detto Silvio Berlusconi nell'intervista rilasciata all'agenzia "Vista". "A che risultato punto visto che ora sono ritornato in campo? Io punto a superare il 25%", ha aggiunto il leader azzurro. "Mi aspetto di poter mandare in Europa, nel Ppe, un nucleo importante di nostri parlamentari molto capaci, soprattutto di condizionare o indirizzare le decisioni del Ppe che e' maggioranza nel parlamento europeo. Quindi nel parlamento europeo varranno le decisioni prese nel Ppe, nessun altro partito puo' fare alcunche' in Europa", ne' "la sinistra perche' credo non avra' la maggioranza", ne' "gli uomini di Grillo saranno assolutamente ininfluenti", ha concluso Berlusconi, sottolineando che "comunque gli italiani sanno che votando per la sinistra votano per Schulz presidente della Commissione europea". Ser
© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati