A luglio arriva il bonus da 200 euro a pensionati e dipendenti
I chiarimenti in un documento dell’Inps circa le platee beneficiarie. Per i pensionati l’importo è corrisposto provvisoriamente: qualora si accertasse il superamento della soglia dei 35mila euro annui dovrà essere restituito.
L’indennità «una tantum» da 200 euro che i pensionati riceveranno a luglio dall’Inps è provvisoria. Qualora a seguito della finalizzazione delle verifiche reddituali l’Inps riscontrasse il superamento della soglia di 35mila euro di reddito il bonus sarà indebito e dovrà essere restituito dal pensionato. Lo rende noto, tra l’altro, l’Inps nella Circolare n. 73/2022 in cui riepiloga i criteri di accesso al bonus contro il caro energia.
Gli articoli 31 e 32 del citato dl n. 50/2022, come noto, hanno istituito l’una tantum da 200 euro in favore di lavoratori dipendenti, disoccupati, pensionati, titolari di RdC e lavoratori autonomi. I requisiti, tuttavia, non sono gli stessi così come le modalità di corresponsione.
Lavoratori Dipendenti
Per i lavoratori dipendenti (anche in regime di somministrazione o di lavoro part-time) l’indennità è riconosciuta dal datore di lavoro nella busta paga di luglio a condizione che siano destinatari dell’esonero contributivo dello 0,8%, cioè abbiano percepito una retribuzione mensile non superiore a 2.692€ (lordi) per almeno un mese nel I quadrimestre 2022.
In merito a tale aspetto l’Inps spiega che, a seguito di conforme parere del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il periodo di riferimento nel quale verificare il diritto all’esonero è esteso al 23 giugno 2022. Il bonus spetta ai dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore. I lavoratori domestici, invece, devono presentare apposita istanza all’Inps.
Il bonus è fruibile a condizione di non essere titolari di trattamenti pensionistici (di qualsiasi natura e/o importo) e/o di reddito di cittadinanza. In tal caso, infatti, l’indennità sarà riconosciuta automaticamente dagli enti di previdenza obbligatoria (con la mensilità di luglio) previo rilascio al datore di lavoro di una apposita dichiarazione (adempimento da cui sono stati sollevati in extremis i dipendenti pubblici). A tale fine l’Inps ha rilasciato un apposito modello di domanda (cfr: messaggio inps 2559/2022).
Non ha diritto al bonus chi è privo di un rapporto lavoro dipendente nel mese di luglio (salvo appartenga ad altra categoria di beneficiari, es. percettori di trattamenti di disoccupazione o titolari di RdC).
Pensionati
Anche i pensionati riceveranno l’una tantum con il rateo di luglio. Ma a condizioni diverse rispetto ai lavoratori dipendenti. Occorre che il reddito personale Irpef nell’anno 2021, al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali, non abbia superato i 35mila euro (non contano i redditi del coniuge) e che al 1° luglio 2022 sia accertata la residenza fiscale in Italia. Ciò significa, ad esempio, che è tagliata fuori dal beneficio la vedova, lavoratrice dipendente e titolare di una pensione ai superstiti se nel 2021 ha percepito un reddito superiore a 35 mila euro.
Redditi
Ai fini del computo del reddito si tiene conto dei soli redditi assoggettati all'Irpef con esclusione del reddito della casa di abitazione, del trattamento di fine rapporto comunque denominato e competenze arretrate assoggettate a tassazione separata. Attenzione. Non c’è alcuna clausola di salvaguardia: è sufficiente aver superato la soglia di 35mila anche solo di un euro per perdere interamente il bonus.
Bonus provvisorio
La verifica del requisito reddituale verrà effettuata dall’Inps in via provvisoria sulla base dei dati disponibili tra cui, ad esempio, le «CU» 2022 emesse dallo stesso ente previdenziale, i redditi da lavoro dipendente e parasubordinato comunicati tramite i flussi contributivi . La presenza di altri redditi, es. da lavoro autonomo, potrebbe quindi determinare la perdita del bonus. Per evitare la formazione di un indebito pensionistico l’Inps spiega che il pensionato che sia sicuro di avere un reddito complessivo superiore alla soglia di 35 mila euro può rinunciare al bonus mediante specifica richiesta da inoltrare in via telematica con gli appositi canali messi a disposizione dell’Istituto per l’erogazione delle prestazioni.
Trattamenti coinvolti
Il bonus verrà corrisposto su qualsiasi trattamento di natura previdenziale (diretto, indiretto o di invalidità), assistenziale (pensioni di invalidità civile, indennità ai ciechi e sordi, assegni e pensioni sociali), di accompagnamento alla pensione (ape sociale, ape volontario, assegni straordinari di sostegno al reddito, isopensione, indennità mensile nel contratto di espansione, indennità per la cessazione definitiva dell’attività commerciale) con decorrenza entro il 30 giugno 2022 (ancorché la prestazione sia liquidata successivamente). Sono fuori le rendite facoltative (es. gestione delle casalinghe), i trattamenti Inail e i titolari esclusivamente di pensioni estere.
Accredito automatico
Come detto non serve domanda. Sarà l’Inps o il diverso ente di previdenza obbligatoria (Cassa Professionale) a riconoscere d’ufficio il bonus con la mensilità di luglio.
Nell’area personale del sito Inps al pensionato sarà resa disponibile un’apposita funzione «Verifiche Bonus Decreto Aiuti 2022» che consentirà di visualizzare l’esito dell’elaborazione centralizzata, specificando in caso di mancata corresponsione sulla mensilità di luglio 2022 le relative motivazioni. Il pensionato che ritenga che il motivo della mancata erogazione dipenda da dati da aggiornare o integrare (ad esempio, residenza in Italia non comunicata o aggiornamento dati reddituali) può presentare domanda di ricostituzione, indicando le situazioni variate, al fine di ottenere con la prima rata utile, se spettante, l’indennità in questione.
Documenti: Circolare Inps 73/2022