
Pensioni
Riforma Pensioni, Baruffi (Pd): prosegue confronto per flessibilità in uscita
Flessibilità in uscita a partire dal 1° gennaio 2016 e nuove misure per gli esodati. Lo conferma Davide Baruffi (Pd), membro della commissione Lavoro della Camera, durante l'esame dei lavori parlamentari al decreto legge sulla rivalutazione delle pensioni all'esame di Montecitorio. Kamsin Il deputato Dem ricorda prima di tutto il lavoro svolto sino ad oggi sulla Riforma Fornero: in tre anni e mezzo, ci siamo fatti promotori di sei salvaguardie successive per tutelare le prime vittime, cioè gli esodati, riportando nel sistema previdenziale 11,6 miliardi di euro dai saldi di finanza pubblica. Il nostro lavoro proseguirà sino a quando tutti gli esodati avranno trovato una risposta ragionevole. Poi abbiamo corretto altre storture, penso alle cosiddette penalizzazioni per i lavoratori precoci che maturavano oltre 42 anni senza avere i 62 anni di età anagrafica, o correggendo il concetto di prestazione effettiva di lavoro.
Quindi ricorda come "in questa settimana ci stiamo confrontando come forze politiche, tra Governo, Parlamento e INPS proprio a partire dalle nostre proposte di legge per trovare soluzioni concrete e sostenibili che introducano flessibilità nel sistema pensionistico anche in vista del lavoro della prossima legge di stabilità. Per noi è una cosa molto importante, è una questione di giustizia sociale, e non vorremmo quindi che fosse la Consulta ma il Parlamento ad intervenire per riparare a problemi che ha creato".
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Zedde
Pensioni, rimborso automatico ad Agosto per 3,7 milioni di assegni
Anche gli eredi potranno ottenere i rimborsi non corrisposti al pensionato che nel frattempo è passato a miglior vita.
Riforma Pensioni, anche l'Ancot rilancia la flessibilità in uscita dai 62 anni
L'associazione Nazionale Consulenti Tributari (Ancot) lancia un decalogo per rendere più equa la pensione di migliaia di lavoratori italiani soprattutto liberi professionisti. Lo fa dal 'Festival del lavoro' organizzato dall'Ordine nazionale dei consulenti del lavoro a Palermo. Kamsin L'Ancot propone "la separazione della gestione separata Inps dei lavoratori autonomi dagli altri soggetti parasubordinati, ovvero una gestione per i soli lavoratori autonomi nella quale i professionisti siano adeguatamente rappresentati: la riduzione dell'aliquota base contributiva al 24% simile a quella cui arriveranno le altre gestioni Inps di commercianti e artigiani".
Auspica anche "la ricongiunzione gratuita o onerosa al pari degli altri lavoratori perché è compito istituzionale dell'Inps dare la pensione ai lavoratori valorizzando ogni settimana i contributi; la prosecuzione volontaria del versamento dei contributi anche da parte degli iscritti alla gestione separata Inps oggi ancora esclusi". Per l'Ancot, "con la prosecuzione volontaria alcuni problemi legati ai cosiddetti 'contributi silenti' si potrebbero risolvere da soli, ma soprattutto questa opportunità rientrerebbe tra le misure di armonizzazione che hanno lo scopo di un trattamento uniforme per tutti i cittadini al fine di raggiungere il diritto alla pensione o di incrementare la misura".
L'Associazione richiede anche "la riduzione delle sanzioni e degli interessi per ritardato pagamento attraverso l'armonizzazione della norma con il ravvedimento operoso fiscale; l'aumento della rivalsa dal 4% al 6% così come concessa agli iscritti alle casse di previdenza e la contribuzione ridotta per i giovani che lo richiederanno per i primi cinque anni della professione in misura proporzionale al reddito". E, non ultimo, "il riconoscimento dell'indennità di maternità pieno con la cancellazione dell'assurdo vincolo della dichiarazione di astensione dal lavoro impossibile da applicare per i professionisti i quali nel periodo non possono chiudere il proprio studio oltre al riconoscimento di piene tutele alla pari di quelle delle altre gestioni dell'Inps con particolare riferimento ai fattori legati al rendimento".
A Palermo, l'Ancot ha deciso anche di annunciare le proposte per contribuire a una riforma della legge Monti-Fornero. Cinque i punti che sono alla base della richiesta e sono: possibilità di andare in pensione con almeno 35 anni di contributi e un'età tra i 62 e i 70 anni con taglio percentuale della pensione; orario ridotto e pensione per agevolare l'attuazione della staffetta generazionale; un ritorno alle quote con la considerazione dell'età e dei contributi senza penalizzazione; il calcolo contributivo con l'obiettivo di definire assegni pensionistici in base a quanto effettivamente versato; le opzioni per le donne che comprendono il calcolo contributivo e il bonus figli.
"Siamo molto contenti di partecipare al 'Festival del lavoro' -ha detto il presidente nazionale dell'Ancot, Arvedo Marinelli- e da parte nostra abbiamo voluto garantire il nostro contributo concreto nel pieno rispetto dei ruoli e delle competenze, consapevoli che il forum di Palermo è un validissimo momento di confronto con il governo che sta mostrando vivo interesse per una riforma della previdenza".
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Pensioni, Ai professori universitari un assegno medio di 65mila euro lordi annui
Lo Comunica l'Inps nel report dedicato ad un nuova puntata dell'operazione trasparenza, targata Tito Boeri, numero uno dell'Inps.
Pensioni, Damiano: scoraggiante pensare ad un ricalcolo con il contributivo dell'assegno
Introdurre un criterio di flessibilita’ nel sistema pensionistico non e’ una manovra di corto respiro, ma una manovra di politica economica occupazionale. Con la flessibilita’ aiutiamo qualche figlio e nipote a entrare nel mondo del lavoro facilitando i turn-over. Kamsin E’ una proposta lungimirante che alla fine ci fara’ risparmiare soldi”. Lo ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, prendendo la parola alla tavola rotonda del “Festival del lavoro”, in corso a Palermo. Per Damiano e’ “esagerato e scoraggiante” la proposta del ricalcolo della pensione con il sistema contributivo per chi decide di andar lasciare il lavoro prima, con un taglio del 30 per cento dell’assegno pensionistico.
“La mia proposta, invece, e’ di andare a 62 anni in pensione -ha proseguito- con almeno 35 anni di contribuiti, pagando una penale dell’8 per cento sapendo che non tutti i lavori sono uguali. Ci sono delle incongruenze che devono esser sanate -ha concluso- ma questa misura di flessibilita’ non e’ una misura corporativa per aiutare le generazioni piu’ anziane ad andare in pensione a scapito di qualcun altro”.
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