Eleonora Accorsi

Eleonora Accorsi

Sono una giornalista freelance. Collaboro con diverse testate e blog nella redazione di notizie ed approfondimenti su materie fiscali e di diritto del lavoro. Dal 2014 collaboro con la redazione di PensioniOggi.it

Arriva la proroga per gli studi di settore. In Gazzetta Ufficiale n. 137 di ieri è stato, infatti, pubblicato il Decreto della Presidenza del consiglio con il quale è stato posticipato dal 16 giugno al 7 luglio 2014, Kamsin il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale da parte dei contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore. Dall'8 luglio fino al 20 agosto 2014 i versamenti potranno essere eseguiti con una maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40%. E' quanto ha reso noto il Ministero dell'economia e delle finanze.

Il Mef ha, inoltre, specificato che la proroga riguarderà anche i contribuenti che, pur facendo parte delle categorie per le quali sono previsti gli studi di settore, presentano cause di esclusione o inapplicabilità o i contribuenti che rientrano nel regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità. Usufruiranno, infine, della proroga anche i contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese soggette agli studi di settore.

Zedde

Negli ultimi anni, l'attività di controllo da parte dell'Agenzia delle Entrate è stata rafforzata ed ha coinvolto tutte le categorie di contribuenti. Tra il 2006 e il 2013 gli incassi da accertamento fiscale nei confronti dei titolari di partita Iva sono fortemente aumentati. Kamsin E' quanto comunica l'agenzia delle Entrate in una nota sui progressi compiuti dall'ente sul contrasto all'evasione fiscale.

I controlli, secondo l'Agenzia, si sono concentrati però in modo particolare sui cosiddetti "grandi contribuenti", ovvero quelli di maggiori dimensioni, categoria per la quale le entrate sono cresciute dai 110 milioni del 2006 ai 2,1 miliardi di euro del 2013, e per i contribuenti di medie dimensioni, con un incasso passato da 157 milioni a 1 miliardo.

Intanto oggi sono stati diffusi i dati Eurostat sul peso del fisco in Italia e in Europa. Secondo l'ufficio di statistica dell'Unione, l'incidenza del fisco sul Pil europeo è aumentata nel 2012 al 39,4% e l'Italia è sopra la media, con un rapporto del 44% soprattutto a causa dell'incidenza del costo del lavoro, che arriva a pesare quasi il doppio rispetto a Paesi quali Malta e Bulgaria, ma anche Regno Unito. Le statistiche comunitarie dicono dunque che tra il 2011 e il 2012 il peso del fisco sul Pil è salito dello 0,6% e - secondo le stime - anche nel 2013 si sarebbe confermata la crescita dell'incidenza delle imposte e affini sul Prodotto interno lordo.

Il margine delle tasse è molto vario a seconda dei Paesi, e conferma quanto poco sia omogeneo il trattamento fiscale nei diversi Stati. Così, si può passare da un'imposizione al 27,2% del Pil in Lituania fino a superare il 48% in Danimarca. Oltre a essere tra i Paesi con la piu' alta imposizione fiscale, l'Italia spicca anche per il tasso di crescita registrato da un anno con l'altro: il Belpaese ha registrato una crescita dell'1,6% (dal 42,4 al 44%), seconda alla sola Ungheria, passata dal 37,3 al 39,2%, e davanti a Grecia, Francia, Belgio e Lussemburgo. Portogallo, Regno Unito e Slovacchia hanno invece registrato le diminuzioni maggiori.

Zedde

Con il comunicato stampa del 14 giugno 2014, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha ufficializzato la proroga dei versamenti di UNICO 2014 per i contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore, cioè le piccole imprese, i professionisti, artigiani e autonomi. Kamsin
In particolare, slitta dal 16 giugno al 7 luglio 2014 il termine per effettuare, senza maggiorazione, i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale. Chi vorrà pagare più avanti con la maggiorazione dello 0,40% dovrà farlo dall'8 luglio al 20 agosto 2014, anziché dal 17 giugno al 16 luglio. Il Decreto della presidenza del consiglio dei ministri sulla proroga è stato firmato dal premier Matteo Renzi ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

 La proroga riguarda anche i contribuenti che, pur facendo parte delle categorie per le quali sono previsti gli studi di settore, presentano cause di esclusione o inapplicabilità (ad esempio, nel caso di non normale svolgimento di attività, o per il primo anno di attività) o i contribuenti che rientrano nel regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità. Usufruiscono, inoltre, della proroga i contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese soggette agli studi di settore.

"Siamo soddisfatti – spiega Rete Imprese Italia – perché si tratta di un provvedimento molto atteso, un segnale, almeno uno, che va nella direzione giusta". Anche se, fanno notare dal mondo delle professioni tecniche, questo meccanismo della proroga che arriva ogni anno, ma sempre puntualmente all'ultimo minuto, non fa di certo bene all'equilibrio generale del sistema normativo e tributario.

Zedde

La prima salvaguardia di lavoratori “esodati” ha utilizzato tutte le risorse stanziate e raggiunto il numero delle 65.000 persone previste. Kamsin La seconda salvaguardia ci risulta che abbia coinvolto meno di 20.000 persone a fronte delle 55.000 previste. Questo vuol dire che c’e’ un “risparmio” di circa 2 miliardi di euro, parte del quale puo’ essere utilizzato per salvare altri lavoratori rimasti senza reddito a seguito di una “riforma” delle pensioni del Governo Monti sbagliata e socialmente iniqua.

E' quanto afferma il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, Cesare Damiano in una nota diffusa dall'Ansa. "Abbiamo chiesto al Governo una risposta tempestiva che faccia fare un altro passo avanti verso la soluzione del problema, come aveva a suo tempo promesso Matteo Renzi. Il tempo stringe e non ci sono piu’ alibi".

Intanto dal prossimo 23 Giugno sarà in discussione alla Camera la pdl 224. Si tratta un progetto di legge che, in sostanza, estende la salvaguardia in favore dei lavoratori che fruiscono della mobilità sulla base di accordi sindacali stipulati entro il 2011 che maturino i requisiti per la pensione entro 2 anni dal termine dell'indennità di mobilità; gli autorizzati ai volontari che abbiano presentato domanda entro il 31 gennaio 2012 che maturino la decorrenza del trattamento entro il 2018; i lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro (unilateralmente o con accordi) che maturano il requisito per la pensione entro il 6 dicembre 2014.

Novità importanti anche per i lavoratori precoci che, se il progetto di legge fosse approvato, vedrebbero sparire la penalizzazione sino al 31.12.2017. Il provvedimento prevede inoltre una parziale proroga dell'opzione donna; il riconoscimento dei benefici agli autorizzati ai volontari prima del 20 luglio 2007 e in favore dei "lavoratori quindicenni"; l'estensione del regime eccezionale previsto dall'articolo 24, comma 15-bis del Dl 201/2011 (pensione a 64 anni) anche ai lavoratori dipendenti del pubblico impiego; il riconoscimento di una specificità per il personale ferroviario viaggiante, di macchina e di manovra. Sul progetto tuttavia sono stati espressi pesanti dubbi dalla Ragioneria generale dello Stato.

Zedde

Per la cosiddetta staffetta generazionale, i 15 mila posti per 'svecchiare' la Pa, si libereranno dall'abolizione del trattenimento in servizio, cioè la possibilità per i dipendenti pubblici di rimanere al lavoro per altri due anni oltre l'età della pensione e per cinque anni, dai 70 ai 75 anni, per i magistrati. Kamsin Sono queste le cifre che intende raggiungere l'esecutivo con l'approvazione delle norme nel Cdm di venerdì scorso. Lo stop a questo istituto permetterà di liberare posti per i giovani, a costo zero, sottolinea il governo.

Ma si fissano termini diversi: i magistrati over-70 in posizioni apicali (magistrati ordinari, amministrativi e contabili in "funzioni direttive o semidirettive" o incarichi dirigenziali) potranno restare in servizio fino al 31 dicembre 2015. Questo per "salvaguardare la funzionalità degli uffici giudiziari", in difficoltà con gli organici. Un "regime transitorio" per evitare che "gli uffici direttivi degli organi della magistratura o dei tribunali fossero decapitati o azzerati dalla sera alla mattina", ha detto Renzi. Per gli altri casi, il limite è invece il 31 ottobre 2014. 

Sempre sul fronte previdenziale ci sono anche altre misure che dovrebbero avere efficacia immediata. Come quella che consentirà alle Pa di collocare in pensione i dipendenti che hanno raggiunto i requisiti per la pensione anticipata: "C'è una norma nel decreto che consente alle amministrazioni di mettere in pensione i dipendenti che hanno raggiunto la contribuzione piena – ha detto il ministro Maria Anna Madia– una platea di circa 60mila dipendenti nel prossimo triennio. Magari molti andranno in pensione comunque, ma si tratta di uno spazio assunzionale in più rispetto alla cancellazione del trattenimento in servizio»". In pratica, la Pubblica amministrazione potrà mandare a riposo i lavoratori che hanno i requisiti per la pensione anticipata (nel 2014, 42 anni e 6 mesi di servizio per gli uomini, 41 anni e 6 mesi per le donne) anche se non avranno ancora l'età della pensione di vecchiaia inclusi i professori universitari, i dirigenti medici responsabili di struttura complessa e il personale delle autorità indipendenti.

Le altre misure vedranno invece tempi di approvazione piu' lunghi e piu' incerti. Perchè saranno contenute nel disegno di legge delega che il governo sottoporrà al Parlamento e che la Madia spera di veder approvato già entro fine anno. Qui troverà spazio il part-time a cinque anni dalla pensione: "Puntiamo moltissimo sul part-time al 50% per chi si trova a cinque anni dalla pensione. Ed è proprio per dar più forza a questo strumento che abbiamo deciso di rinunciare agli esoneri dal servizio che si sarebbero tramutati in un disincentivo" ha detto il ministro della Funzione Pubblica; ancora incerte invece le possibilità di vedere nel disegno di legge un anticipo dell'età pensionabile (il governo sta infatti ancora articolando le misure tra il ddl e il decreto).

Zedde

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati