Sono un ingegnere di 67 anni, pensionato Inpdap dal 2006 dopo avere lavorato come docente nella pubblica amministrazione. Durante gli anni di insegnamento, con autorizzazione annuale del dirigente scolastico, esercitavo saltuariamente la libera professione, versando il 2% alla Cassa degli ingegneri e il 10% del fatturato all'Inps. Nel 2007, essendo andato in pensione, ho aperto la partita Iva, iscrivendomi alla cassa ingegneri. Ho cessato l'attività dopo due anni per mancanza di lavoro. Attualmente ricevo una pensione dall'Inpdap per l'insegnamento e una dall'Inps per i contributi versati a tale ente, mentre nulla ricevo dalla Cassa ingegneri per quanto a essa versato per oltre 30 anni. Luciano da Firenze
Per la maturazione della pensione Inarcasse, oltre al requisito anagrafico, occorre avere maturato un minimo di iscrizione e contribuzione alla Cassa, minimo che per la pensione di vecchiaia è pari a 30 anni. Tuttavia, la contribuzione deve essere quella soggettiva obbligatoria, mentre pare di capire che l'interessato ha versato solo quella integrativa calcolata sul fatturato, essendo iscritto alla gestione separata Inps. Occorre, in definitiva, verificare con la Cassa l'ammontare dei contributi soggettivi versati degli anni di iscrizione.
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