Pensione di reversibilità, le regole per l'ottenimento in favore dei figli

Giovedì, 23 Maggio 2013

Tizio, ex commerciante, ha avuto una grave malattia invalidante. Ha fatto domanda all'Inps per ottenere la pensione di invalidità. L'Inps gli ha riconosciuto la riduzione a meno di un terzo della capacità di lavoro, e gli sta erogando la pensione integrata al minimo. Alla morte del padre, che gode di una pensione diretta ex Inpdap, Tizio avrà diritto anche alla pensione di reversibilità del padre? Si tenga presente che Tizio e suo padre non risultano anagraficamente nello stesso stato di famiglia, pur vivendo sotto lo stesso tetto. Alfonso

La risposta è negativa, in quanto il figlio non è inabile (cioè invalido al 100 per cento). Ecco, infatti, le regole per l'ottenimento da parte dei figli della pensione ai superstiti.

Con il coniuge del defunto (articolo 22, legge 21 luglio 1965, n. 903) possono concorrere nel diritto alla pensione ai superstiti i figli (legittimi, legittimati, affiliati, adottivi, naturali, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio dell'altro coniuge, naturali riconosciuti, o giudizialmente dichiarati, dal coniuge del lavoratore deceduto, naturali non riconoscibili dal lavoratore defunto per i quali il defunto era tenuto al mantenimento o agli alimenti, per sentenza, nei casi previsti dall'articolo 279 del Codice civile, naturali non riconoscibili dal lavoratore deceduto che nella successione del genitore hanno ottenuto il riconoscimento del diritto all'assegno vitalizio, secondo gli articoli 580 e 594 del Codice civile), che alla data della morte del genitore risultino:

- minori di 18 anni;

- studenti, che frequentano una scuola media o professionale, di età compresa tra i 18 e i 21 anni, a carico del defunto, e che non prestano attività lavorativa (Inps, circolare 53484 del 3 Agosto 1972);

- studenti iscritti all'università o a scuole di livello universitario in un anno accademico compreso nella durata del corso legale di laurea (in ogni caso non oltre il 26° anno di età), a carico del genitore morto, e che non svolgano attività lavorativa. La frequenza di corsi di istruzione (secondaria o di livello universitario) all'estero dà diritto alla pensione a condizione che ne venga accertata l'equivalenza a quelli italiani;

- inabili di qualunque età (cioè invalidi al 100 per cento) e a carico del genitore (a questi fini, si considerano inabili i figli che, alla data del decesso del genitore, si trovavano, per grave infermità fisica o mentale, nell'assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi a qualsiasi lavoro).


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