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Giustizia: Orlando, Riforma non e' passeggiata ma si va avanti
Riforme: Senato decide anche su tutela minoranze linguistiche
Dl PA: governo ottiene la fiducia alla Camera
Pensioni, resta la norma sui prepensionamenti dei giornalisti
E' stata confermata nel decreto sulla Pa la norma che consente alle imprese editoriali in crisi che avviano un processo di ristrutturazione, di ricorrere al prepensionamento dei giornalisti. Kamsin La misura, nel rifinanziare gli oneri per l'accesso alla pensione di vecchiaia anticipata dei giornalisti professionisti iscritti all'Inpgi, prevede che i trattamenti di vecchiaia anticipata possano essere attivati dalle imprese editrici in crisi a condizione che sussistano appositi piani di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale. I piani devono prevedere la contestuale assunzione di personale giornalistico in possesso di competenze professionali, coerenti con la realizzazione dei programmi di rilancio e sviluppo aziendale, nel rapporto minimo di un'assunzione a tempo indeterminato ogni 3 prepensionamenti. Il vincolo tuttavia non interesserà le imprese i cui accordi prevedano un massimo di 5 prepensionamenti.
La misura pertanto subordinerà la possibilità, per le imprese editoriali, di procedere al prepensionamento dei giornalisti alla presentazione di appositi piani di ristrutturazione aziendale che prevedano uno specifico "turnover" minimo del personale. Le imprese che avevano già presentato istanza per il collocamento in prepensionamento dovranno integrare i piani di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale già presentati con le assunzioni indicate dalla nuova norma.
Inoltre si prevede che per il sostegno degli oneri derivanti dalle prestazioni di vecchiaia anticipate per i giornalisti dipendenti da aziende in ristrutturazione o riorganizzazione per crisi aziendale (di cui all'articolo 41-bis, comma 7, del D.L. 207/2008) di una spesa di 3 milioni di euro per il 2014, 9 milioni di euro per il 2015, 13 milioni di euro per il 2016, 13 milioni di euro per il 2017, 10,8 milioni di euro per il 2018 e 3 milioni di euro per il 2019.
La disposizione prevede anche la revoca dei finanziamenti concessi nei confronti dei giornalisti i quali abbiano optato per i trattamenti di vecchiaia anticipata finanziati nel caso in cui sia intervenuta l'instaurazione di rapporti di lavoro dipendente o autonomo (di cui all'articolo 2222 e ss. c.c.), anche in forma di collaborazione coordinata e continuativa, ovvero la sottoscrizione di contratti per la cessione del diritto d'autore (anche nel caso in cui il rapporto di lavoro sia instaurato con azienda diversa facente capo al medesimo gruppo editoriale).
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Riforma Pensioni, stop agli incarichi di consulenza ai pensionati nelle Pa
Le pubbliche amministrazioni non potranno piu' conferire incarichi di studio e di consulenza, né incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo di amministrazioni pubbliche, a soggetti già lavoratori pubblici e privati collocati in quiescenza, a meno che non si tratti di incarichi o cariche conferiti a titolo gratuito. Kamsin E' quanto prevede l'articolo 6 del decreto legge sulla Riforma della Pubblica Amministrazione, provvedimento che sarà approvato definitivamente domani con la terza lettura da parte della Camera. Il divieto trova applicazione per gli incarichi conferiti a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge e sarà esteso anche agli incarichi o cariche presso organi costituzionali.
Piu' in dettaglio il provvedimento precisa che le pubbliche amministrazioni non possono conferire i suddetti incarichi non solo in organi di governo di amministrazioni pubbliche, ma anche di enti e società da essi controllati, ad eccezione dei componenti delle giunte degli enti territoriali e degli organi elettivi degli ordini e dei collegi professionali, a meno che non si tratti di incarichi o cariche conferiti a titolo gratuito. In tal caso la durata degli incarichi e delle cariche conferiti non può essere comunque superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ogni singola amministrazione. Nel provvedimento si specifica anche l'obbligo di rendicontare eventuali rimborsi spese corrisposti nei limiti fissati dall'organo competente dell'amministrazione interessata e che il divieto riguarda anche gli organi costituzionali, che si adeguano a quanto previsto nell'ambito della propria autonomia.
Dalla stretta sono dunque esenti solo gli incarichi delle giunte comunali e degli organi elettivi degli ordini e dei collegi professionali.
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Italia torna in recessione, Renzi avanti senza paura
- Roma, 7 ago. - L'Italia e' da oggi in recessione tecnica: il Pil del nostro Paese scende dello 0,2% nel secondo trimestre del 2014 dopo la frenata dello 0,1% del primo trimestre e registra su base annua un calo dello 0,3%, il livello piu' basso degli ultimi 14 anni. Le cifre diffuse questa mattina dall'Istat sono peggiori delle stime degli analisti, che si aspettavano un dato tra il +0,1% e il -0,1%. E in assenza di novita' nella seconda parte dell'anno, l'andamento del prodotto interno italiano sara' negativo dello 0,3% nel 2014: per l'Istat infatti, la variazione acquisita del Pil del 2014, ovvero se non ci saranno variazioni congiunturali nei prossimi due trimestri dell'anno, sara' appunto del -0,3%, un dato decisamente peggiore rispetto alle stime che nei mesi e nelle settimane scorse erano stati indicati dalle principali istituzioni e organizzazioni internazionali, dal Fmi all'Ocse alla Banca d'Italia a Confindustria. Il dato sul Pil italiano diffuso oggi e' nettamente peggiore anche rispetto alle previsioni della Commissione, che per il secondo trimestre di quest'anno avevano indicato una crescita dello 0,3%. Secondo il portavoce del commissario Ue agli Affari Economici e Finanziari, Jyrki Katainen, il calo del Pil segnala "un ulteriore ritardo per la ripresa" del nostro Paese e avra' sicuramente "un impatto negativo sui conti pubblici", anche se "e' troppo presto per aggiornare la previsione del deficit nel 2014". Il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, dal canto suo, smentisce la necessita' di una manovra e anzi garantisce che il bonus di 80 euro sara' disponibile anche nel 2015. Inevitabili le polemiche nel mondo politico: "Mentre il premier Renzi si chiude a Palazzo Chigi con Berlusconi per gingillarsi su soglie e premi di maggioranza, l'Istat rende noti i dati sul Pil che ci dicono che l'Italia e' in ginocchio", dice la senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi mentre il presidente del Pd Matteo Orfini osserva: "Dobbiamo accelerare sulla strada nuova che abbiamo iniziato a percorrere: rilancio degli investimenti, aggressione delle insopportabili diseguaglianze che frenano il paese, sostegno attivo alla crescita e all'occupazione". Renato Brunetta, presidente dei deputati di FI, chiede un'informativa urgente del MInistro dell'Economia e ritiene "inevitabile" una manovra correttiva. A chiarire la posizione dell'esecutivo, e' intervenuto lo stesso premier: "Nel 2012 abbiamo fatto meno 2,4%. Nel 2013 abbiamo fatto meno 1,6%. Nei primi sei mesi siamo a meno 0,3%. Dobbiamo invertire la rotta. Ma dipende solo da noi. Dal nostro lavoro in Parlamento e nel Paese. I "MilleGiorni" sono la concreta possibilita' di far ripartire la speranza e la crescita", ha scritto Matteo Renzi in una lettera ai parlamentari della maggioranza. Intervenuta al Tg3 il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha detto che il governo deve proseguire "velocemente" sul percorso delle riforme ma, allo stesso tempo, di essere convinta "che la crescita sia abbastanza vicina". Critica invece il segretario della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui il nuovo calo del pil rappresenta "il fallimento delle ricette di austerita' e il fallimento dell'idea che sono le riforme che permettono di cambiare l'economia. Pero e' indubbio che il tema adesso e': cambiare ricetta, mettere il lavoro come priorita'".
Riforme: Grasso, avanti a oltranza per chiudere domattina
Esodati, Inps: certificazione della quarta salvaguardia sino al 31 Agosto 2012
L'Inps, con il messaggio inps 6492 datato 6 Agosto 2014 ha ribadito che le procedure per la "quarta salvaguardia" prevista dall'art. 11-bis del decreto legge 102/2013 convertito, con modificazioni, dalla legge 124/2013, sono ancora in corso. Kamsin L'Istituto di previdenza comunica che "sono in corso di definizione le operazioni di verifica e monitoraggio delle numerose istanze presentate dai soggetti interessati in base a quanto previsto dall’articolo 11 bis del D.L. 102/2013, che ha introdotto una speciale salvaguardia per 2.500 lavoratori che, nel corso del 2011, risultavano in congedo ex art. 42, co. 5, del D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, o aver fruito di permessi ex art. 33, co. 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104".
"L’Inps, nelle more della definizione del monitoraggio per individuare i 2500 beneficiari, tenuto conto anche delle esigenze dei lavoratori della scuola, ha provveduto all'invio delle lettere di certificazione a coloro che perfezionano i requisiti anagrafico e contributivo in salvaguardia entro il 31 agosto del 2012." Interessati all'invio delle lettere sono dunque i lavoratori che hanno maturato un diritto a pensione, con le vecchie regole pensionistiche, tra il 1° Gennaio 2012 ed il 31 Agosto 2012.
La nota dell'istituto non ha tuttavia precisato le tempistiche dell'invio delle certificazioni per coloro che maturano un diritto a pensione dal 1° Settembre 2012 in poi, nè ha indicato la posizione riguardo ai lavoratori cessati dal servizio a seguito di una risoluzione unilaterale del rapporto (6500 lavoratori).
Di nuovo l'istituto di previdenza ha fatto notare che il criterio ordinatorio è rappresentato dalla prossimità al raggiungimento dei requisiti per il perfezionamento del diritto al primo trattamento pensionistico utile (come precisato dal messaggio inps 522/2014, punto 1.2.2).
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Riforma Pensioni, la Camera chiede il ripristino di Quota 96 e dei precoci
Dopo lo stralcio al Senato dei provvedimenti in favore del prepensionamento di 4mila docenti della comparto scuola e la cancellazione dello stop alla penalizzazione per i lavoratori precoci dal decreto sulla Pa (provvedimento che si appresta ad essere convertito definitivamente in legge), la Commissione Lavoro della Camera ha chiesto formalmente al governo di provvedere alla riproposizione di queste misure in specifici provvedimenti da adottarsi entro brevissimo tempo. Kamsin La Commissione presieduta da Cesare Damiano ha infatti chiesto di riprendere i contenuti delle disposizioni modificate dal Senato della Repubblica, inserendoli nel quadro di provvedimenti organici e reperendo le risorse necessarie ad una loro adeguata copertura finanziaria, al fine di:
a) stabilire, entro l’avvio del prossimo anno scolastico, che i requisiti per il pensionamento previsti dalla normativa antecedente all’entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011 continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l’anno scolastico 2011-2012;
b) considerare, anche nel quadro di futuri interventi in materia previdenziale di più ampia portata, da realizzare nella prossima legge di stabilità, le disposizioni in materia di non applicazione delle riduzioni percentuali del trattamento previdenziale ai fini dell’accesso al pensionamento anticipato, limitatamente ai soggetti che maturino il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, prescindendo dal requisito della effettiva prestazione di lavoro;
c) adottare interventi in materia di benefici per le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, anche al fine di superare le criticità che si pongono nell’applicazione della normativa vigente.
Intanto il via libera definitivo al decreto legge sulla Riforma della Pa è atteso per domani, dopo che oggi sarà votata la questione di fiducia sul provvedimento.
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