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Pensioni, Bellanova: i giovani avranno una pensione da fame
II sottosegretario Bellanova al Convegno della Cgil a Rimini indica la necessità di riformare il sistema pensionistico ripartendo dall'accordo Prodi del 2007.
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II sistema contributivo e la discontinuità lavorativa saranno un mix micidiale per i giovani che avranno una pensione "da fame". Anche se loro oggi non lo sanno. Per questo bisogna puntare sul "lavoro di qualità", discutere di "un modello di sviluppo", in modo da assicurare anche alle nuove generazioni un trattamento dignitoso. "Dobbiamo ripartire dal protocollo sul welfare del governo Prodi e del ministro Damiano" del 2007, "che aveva posto un tasso di rendimento non inferiore al 60%, come rapporto tra retribuzione e pensione, ha detto il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova: "Da lì dobbiamo ripartire se non vogliamo che le prossime generazioni abbiano pensioni da fame".
Così il sottosegretario intervenendo al dibattito "Pensionato chi? Finiremo tutti e tutte non più pensionabili", organizzato nell'ambito delle Giornate del lavoro della Cgil, Bellanova indica il bisogno di "immaginare un sistema che non può prevedere una contrapposizione tra lavoratori e pensionati, perchè non è con il pensionamento anticipato di qualche anno che abbiamo risolto il problema". Ma, appunto, con la necessità di "discutere di un modello di sviluppo" e di "produrre lavoro di qualità", che significa anche contrastare il lavoro nero. Lo stesso ex premier Romano Prodi, poi presente ad un'altra iniziativa delle Giornate del lavoro, interpellato al riguardo, si limita a dire che "c'era passione e anche realismo, cioè si potevano fare quelle cose, oggi non so", ma "guai a mettersi nei panni di chi deve governare e a fare le prediche quando la situazione così difficile".
All'iniziativa sulle pensioni partecipa anche il commissario straordinario Vittorio Conti: il sistema previdenziale italiano "è ora sostenibile" ma, evidenzia, "è assolutamente fondamentale perchè regga che il Paese riprenda a crescere".
Tasi 2014, i Caf denunciano l'impossibilità nella gestione dell'acconto di giugno
I responsabili delle Acli denunciano la complessità delle scadenze della Tasi. "Difficile rispettare la scadenza del 16 giugno"
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Crescono i problemi per il pagamento della Tasi, la tassa sui beni indistinti. Ad oggi infatti, sono pochi i Comuni ad aver deliberato le aliquote da applicare. «Il timore è che come sempre, avremo migliaia di aliquote diverse: sarà da diventare matti, anche perché la norma non prevede più l’obbligo da parte degli Enti locali di inviare a casa il bollettino precompilato» precisa un responsabile del Caf Acli di Roma, Edoardo Silvestri. La Tasi sarà pagata anche dagli inquilini: «Per loro le aliquote possono andare dal 10 al 30% della somma a carico del proprietario; anche questo sarà deciso dal Comune che dovrà stabilire le date di scadenza dei pagamenti».
Gli inquilini dovranno quindi portare al Caf il Contratto di locazione con i dati catastali dell’immobile. «Visto che non riusciremo ad avere le aliquote a breve, come Acli ci stiamo attrezzando per annotarci tutte le persone che dovranno pagare la Tasi; quando tutto sarà definito, spediremo a casa la somma da pagare. Ma si può già prevedere che sarà il caos».
Dal 1° al 16 giugno i Caf dovranno infatti consultare tutte le delibere comunali pubblicate sul sito del Ministero delle Finanze, impostare i software - calcolare il tributo e quindi consegnare i modelli di pagamento ai contribuenti. "Il problema - denuncia Silvestri - è che se le delibere non risulteranno pubblicate dal Mef entro il 31 maggio, il versamento del 16 giugno, calcolato con l'aliquota di base dell'1 per mille, interesserà comunque i proprietari di Immobili diversi dalle abitazioni principali e anche gli inquilini se si tratta di fabbricati locati; con il rischio che questi contribuenti si trovino a dover pagare somme che successivamente potrebbero risultare non dovute laddove il Comune, come peraltro si sta profilando in buona parte dei municipi, dovesse assoggettare alla Tasi solo le abitazioni principali". Non solo - prosegue Silvestri - se l'immobile è adibito ad abitazione principale l'appuntamento slitta al 16 Dicembre".
C'è da augurasi quindi che tutte le delibere siano inserite sul sito Ministeriale entro il 31 maggio. In tal caso tutti i contribuenti saranno tenuti ad eseguire il versamento del 16 giugno sulla base delle aliquote pubblicate dal Comune.
Tasi 2014, scatta l'allarme sugli immobili strumentali
Rispetto al 2013, rileva la Cgia, sono due i fattori che rischiano di far aumentare nuovamente il peso fiscale sugli immobili strumentali: la riduzione della quota di Imu deducibile ai fini delle imposte dirette che scende dal 30% del 2013 al 20% previsto per quest'anno.
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E' allarme Tasi per artigiani e piccoli imprenditori: quest'anno il balzello rischia di essere una vera stangata sugli Immobili strumentali. Il prelievo fiscale su questa categoria potrebbe subire un ulteriore aggravio: sui capannoni di quasi 400 euro (+11,4%) , mentre sui negozi di circa 140 euro (+17,1%), secondo la stima della Cgia di Mestre.
In termini assoluti il carico fiscale aggiuntivo sugli Immobili ad uso commerciale e produttivo previsto per quest'anno, potrebbe aggirarsi attorno a 1,6 miliardi di euro. Se invece il confronto viene eseguito rispetto al 2011 (anno in cui si è pagata per l'ultima volta l'Ici), l'incremento del carico fiscale rischia di essere - sostiene la Cgia - esponenziale: per i capannoni potrebbe sfiorare l'89%, per i negozi l'aumento dovrebbe aggirarsi attorno al 133%.
Le aliquote utilizzate nell'ipotesi della Cgia sono quelle medie deliberate dai 100 Comuni capoluogo di provincia negli anni scorsi. Per il 2014 invece, si è ipotizzato che i Comuni applichino la medesima aliquota Imu del 2013 e aumentino al massimo quella della Tasi.
"Alla luce delle difficoltà finanziarie in cui versano - dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - non è da escludere che molte Amministrazioni comunali applicheranno un'aliquota Tasi sugli Immobili strumentali ben superiore a quella base. E' bene che i Sindaci facciano attenzione: un ulteriore aumento del carico fiscale sugli Immobili produttivi e commerciali potrebbe mettere fuori mercato molte aziende che sono sempre più con l'acqua alla gola per la mancanza di liquidità".
Rispetto al 2013 rileva la Cgia, sono due i fattori che rischiano di far aumentare nuovamente il peso fiscale sugli immobili strumentali: la riduzione della quota di Imu deducibile ai fini delle imposte dirette che scende dal 30 per cento del 2013 al 20 per cento previsto per quest'anno e l'introduzione della Tasi (il nuovo tributo sui servizi indivisibili), in sostituzione della maggiorazione Tares. La Cgia ricorda che sulla base delle decisioni prese dal legislatore, l'aliquota massima Imu più Tasi, sulle abitazioni diverse da quella principale e sugli immobili strumentali non potrà superare l'11,4 per mille.
Dall'analisi delle delibere degli unici Comuni capoluogo di provincia che hanno approvato quest'anno le aliquote Imu e Tasi sui fabbricati ad uso produttivo e sui negozi, la Cgia rileva che negli ultimi due anni l'aliquota media Imu ha superato il 9 per mille, discostandosi in maniera significativa dall'aliquota base del 7,6 per mille. Attualmente sono solo una decina i Comuni capoluogo di provincia che hanno pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze le delibere di approvazione delle aliquote.
Sono due le tipologie di Immobili strumentali considerati: un capannone (categoria catastale D1) - un negozio (categoria catastale C1); le rendite sono quelle medie risultanti dalla banca dati del catasto relativamente all'area territoriale del relativo comune.
Nel campione la situazione peggiorerà in 7 Comuni, mentre nei rimanenti 3 si rileverà un miglioramento. Negli Enti locali in cui il prelievo si fa più pesante, l'aliquota Imu rimane uguale a quella del 2013 ma si aggiunge la Tasi il cui "peso" è superiore all'abolizione della maggiorazione Tares.
Il risultato - nota la Cgia - è un aggravio netto per l'imprenditore. Ad esempio a Brescia l'aliquota Imu applicata sugli Immobili strumentali nel 2014 rimane al livello massimo già raggiunto nel 2013 e si aggiunge la Tasi con aliquota dello 0,8 per mille. A Forlì l'aliquota della Tasi rimane a zero, ma viene aumentato il prelievo Imu che passa dal 9,8 al 10,6 per mille.
Esodati, Conti annuncia un tavolo per il riesame
II tavolo sugli esodati dovrà riesaminare il tutto. Lo spirito è riuscire a capire cosa ancora è possibile fare e mettere ordine, considerando i diversi provvedimenti che talvolta si sono sovrapposti. Lo ha detto il commissario straordinario dell'Inps Vittorio Conti.
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I lavoratori inseriti nei 5 provvedimenti di salvaguardia sono 162.130 e hanno diritto al procedimento di verifica. Sulle prime due salvaguardie sono state rilasciate 87.782 certificazioni. Le pensioni liquidate sono 41.087.
Sempre sul fronte della previdenza la Camusso torna a chiedere una revisione della Riforma del 2011: "L'allungamento dell'età pensionabile deve essere ripensato, così "e' insopportabile" soprattutto per le donne, ha detto il segretario della Cgil, Susanna Camusso durante le Giornate del lavoro, in corso a Rimini. "Due anni fa e' stata fatta una riforma delle pensioni che ha immobilizzato il mercato del lavoro, con la conseguenza di un aumento di disoccupazione soprattutto per i giovani", ha spiegato Camusso.
Dalla kermesse di Rimini anche il sottosegretario al lavoro, Teresa Bellanova, apre ad alcune modifiche: "Il sistema contributivo e la discontinuita’ lavorativa rischiano di riservare ai giovani una pensione “da fame”. Per questo bisogna puntare sul “lavoro di qualita’”, discutere di “un modello di sviluppo”, in modo da assicurare anche alle nuove generazioni un trattamento dignitoso. “Dobbiamo ripartire dal protocollo sul welfare del governo Prodi e del ministro Damiano” del 2007, “che aveva posto un tasso di rendimento non inferiore al 60%” (rapporto tra retribuzione e pensione), ha detto Bellanova: “Da li’ dobbiamo ripartire se non vogliamo che le prossime generazioni abbiano pensioni da fame”.
Intervenendo al dibattito “Pensionato chi? Finiremo tutti e tutte non piu’ pensionabili”, organizzato nell’ambito delle Giornate del lavoro della Cgil, Bellanova indica il bisogno di “immaginare un sistema che non puo’ prevedere una contrapposizione tra lavoratori e pensionati, perche’ non e’ con il pensionamento anticipato di qualche anno che abbiamo risolto il problema”.
Disoccupati è boom in Italia. Negli Usa il tasso è al minimo
Scende il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti ad aprile e si assesta al 6,3%, ai minimi dal settembre 2008, all'epoca del fallimento di Lehman Brothers e prima dell’elezione del presidente americano Barack Obama.
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Sono questi i dati americani sul mercato del lavoro. Dati molto diversi rispetto a quelli dell’Ue. Secondo Eurostat infatti, nei 18 Paesi dell’Eurozona la disoccupazione si è attestata a marzo all’11,8%, lo stesso tasso medio registrato dallo scorso dicembre ma in diminuzione rispetto al 12% del marzo 2013.
Gli incrementi maggiori del tasso di disoccupazione fra i paesi Ue si registrano a Cipro (dal 14,8 al 17,4%), nei Paesi Bassi (dal 6,4 al 7,2%) e in Italia (dal 12 al 12,7%). Nell’Eurozona, inoltre, i giovani (under 25) senza lavoro erano a marzo il 23,7%, in Italia il 42,7% rispetto al 42,8 di febbraio. Un primo timido segnale di inversione di tendenza. I paesi con più disoccupati si confermano essere Grecia (26,7%, dato di gennaio) e Spagna (25,3%), mentre fra gli altri principali paesi europei la Francia registra un tasso del 10,4%, il Regno Unito del 6,8% e la Germania del 5,1%.
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Esuberi Pa, sparisce il trattenimento in servizio
Tra gli altri strumenti per sbloccare il turnover Renzi vuole l’introduzione dell’esonero dal servizio, che consentirebbe di far uscire chi è ancora alcuni anni lontano dalla pensione con un assegno ridotto, e l’agevolazione del part-time.
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L'obiettivo di Renzi è quello di "svecchiare" una Pubblica amministrazione una volta per tutte. Per farlo il governo utilizzerà tutti gli strumenti possibili prima di arrivare agli eventuali prepensionamenti precisando tuttavia che non c'è un tema esuberi e che gli interventi sul pubblico impiego non saranno disegnati con una logica di spending review.
Secondo i calcoli del governo l'intervento potrà essere realizzato con l’abrogazione dell’istituto del trattenimento in servizio, che riguarda coloro che restano per due anni a lavoro dopo avere maturato i diritti alla pensione e permetterebbe oltre 10 mila assunzioni per i giovani. Tra gli altri strumenti per sbloccare il turnover, oggi operativo solo al 20%, sono indicati anche l’introduzione dell’esonero dal servizio, che consentirebbe di far uscire chi è ancora alcuni anni lontano dalla pensione con un assegno ridotto, e l’agevolazione del part-time.
Secondo il ministro della Pa Marianna Madia, l'azione sul capitale umano potrebbe portare alla "liberazione di almeno 10-15mila posti nei prossimi anni, agendo su diverse leve, tra cui quella del cosiddetto trattenimento in servizio", cioè la facoltà delle amministrazione di allungare il rapporto di lavoro di dipendenti e funzionari oltre i requisiti di pensionamento.
"Se obblighi tutti ad andare in pensione, risulterebbe prudente la previsione di 10mila nuovi assunti, in realta i calcoli che abbiamo fatto sono tra i 14 e i 15mila da qui al 2018" ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, illustrando le linee guida della riforma della Pa.
Poi ci sarebbe una mobilità effettiva. Occorre «mettere in campo» una «mobilità che funzioni», sia «volontaria, ma anche obbligatoria, garantendo dignità al lavoratore», ha sottolineato il ministro con riferimento alle retribuzioni e alla «non lontananza dal luogo lavoro». Alla mobilità si collega il demansionamento, che il premier ha indicato come strada alternativa all’esubero. Tra le misure che riguarderebbero l’universo della Pa, c’è anche la riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali nel pubblico impiego, che suscita già reazioni contrarie dei sindacati, e la creazione di asili nido nelle amministrazioni.
Contratti a termine, solo una multa per chi sfora il tetto del 20%
Si va verso l'introduzione di una sanzione pecuniaria per le imprese che non rispetteranno la soglia del 20% dei contratti precari (sul complesso di quelli a tempo indeterminato), piuttosto che l'inserimento dell'obbligo di assunzione stabile della «quota eccedente» di lavoratori. E torna di nuovo l'altolà alla formazione obbligatoria per apprendisti, erogata dalle regioni, anche perché «il governo sta esaminando la norma, in relazione alla sua correttezza rispetto alla disciplina europea».
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Sono questi i capitoli che saranno al centro dell'esame del Senato, alla Commissione lavoro, punti sui quali secondo il relatore Pietro Ichino (Sc), «su cui c'è l'accordo di maggioranza per la presentazione e l'approvazione di proposte di modifica», insieme a una probabile esenzione dal «tetto» del 20% dei contratti a termine gli enti di ricerca, per la quale l'esecutivo sta cercando una formulazione da inserire nel testo.
E se l'allentamento dei vincoli per le aziende in tema di assunzioni vede in prima linea il Ncd del presidente dell'organismo parlamentare, Maurizio Sacconi, la capogruppo del Pd Annamaria Parente riferisce che i tecnici di palazzo Chigi «stanno valutando il tema dell'offerta formativa pubblica per l'apprendistato», così come introdotta dai deputati in prima lettura, ossia prevedendo che le regioni debbano informare «entro 45 giorni dalla comunicazione di instaurazione del rapporto, le modalità per usufruire» del percorso di apprendimento, ma se ciò non avverrà, le imprese non avranno ulteriori oneri; al tal proposito, Ichino solleva la necessità di verificare la compatibilità con le norme Ue sullo specifico aspetto della «clausola di esclusione» dall'obbligo, nel caso in cui le amministrazioni non diano notizia sulle modalità per fruire dell'iter per l'acquisizione delle competenze.
Anagrafe tributaria, scatta l'allerta oltre i 15 mila euro
Le entrate specificano le nuove modalità e i nuovi termini per l'invio all'anagrafe tributaria della comunicazione annuale relativa ai mezzi di pagamento superiori a 15mila euro da o verso l'estero.
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Il provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate del 24 aprile 2014 (Prot. 2014/58231) ha previsto le nuove modalità e i nuovi termini per l'invio all'anagrafe tributaria della comunicazione annuale relativa ai trasferimenti di mezzi di pagamento superiori a 15mila euro da o verso l'estero, effettuati attraverso intermediari residenti, da parte di persone fisiche, enti non commerciali, società semplici e associazioni equiparate secondo quanto previsto dall'articolo 5 del Tuir.
Con il provvedimento si precisa che l'obbligo di comunicazione, posto a carico degli intermediari finanziari, riguarda esclusivamente le movimentazioni da o verso l'estero, superiori alla soglia di 15mila euro.
L'obbligo dichiarativo è inoltre esteso anche alle "operazioni frazionate" cioè quelle operazioni che, sebbene siano riconducibili ad un'operazione unitaria sotto il profilo economico (per esempio il pagamento di una singola fattura di un fornitore estero), vengono poste in essere entro un periodo di tempo eccessivamente ristretto, attraverso più operazioni effettuate con lo scopo di eludere l'obbligo dichiarativo verso il fisco, in quanto inferiori al limite di 15.000 euro.
Le sanzioni previste per gli intermediari finanziari che violano l'obbligo di trasmettere al Fisco i dati relativi alle movimentazioni superiori alla soglia di 15.000 euro vanno dal 10% al 25% dell'operazione non segnalata.
L'obbligo dichiarativo avrà effetto per le operazioni effettuate dall'anno 2014. La nuova scadenza per la presentazione della comunicazione sarà ancorata a quella del modello 770.
Tasi 2014, il decreto salva roma fissa l'acconto al 16 giugno
I Comuni hanno tempo fino al 31 Luglio per approvare le regole. L'acconto si paga il 16 giugno
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Il decreto «salva-Roma» ha ottenuto il disco verde definitivo del Parlamento ed ha quindi reso definitivi i correttivi alla Tasi (il Tributo sui Servizi Indivisibili), in particolare viene sciolto il nodo dedicato alla super-Tasi che finanzia le detrazioni sulla prima casa. Con il decreto "salva-Roma" si concede ai Comuni, la possibilità di applicare un'aliquota extra dello 0,8 per mille (alle abitazioni principali o agli altri immobili, oppure dividendo il carico fra le due categorie) per finanziare le detrazioni sull'abitazione principale.
Il provvedimento stanzia anche un Fondo aggiuntivo da 625 milioni di euro che chiude il cerchio per coprire i buchi apertisi nei Comuni con l'addio all'Imu sulle abitazioni principali. Normativa che nella pratica si traduce in un fisco piu' caro sulle seconde Case - Negozi - Capannoni industriali - Alberghi - Uffici - Centri commerciali e quindi molti Comuni tra cui Roma e Milano, stanno scegliendo infatti di aumentare le aliquote su questi immobili dal 10,6 per mille all'11,4 per mille.
Il provvedimento specifica in realtà che l'aliquota aggiuntiva può essere prevista solo dai Comuni che garantiscono detrazioni alle prime case, ma gli estensori non si sono curati di precisare se tutto il gettito aggiuntivo prodotto dalla «super-aliquota» debba essere vincolato alla detrazioni, nè chiarisce se le detrazioni devono impedire alla Tasi di superare l'Imu pagata nel 2012.
La legge approvata ieri si avventura nel chiedere che le detrazioni siano «tali da generare effetti sul carico di imposta Tasi equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all'Imu relativamente alla stessa tipologia di immobile» ma, questa «equivalenza» viene interpretata in vario modo dai Comuni senza che ci siano per ora interpretazioni ufficiali. In tanti Comuni, da Milano a Roma, sono in cantiere infatti, detrazioni selettive con il risultato che ci saranno abitazioni principali destinatarie di un conto Tasi più pesante dell'Imu.
Quanto alle regole per l'appuntamento alla cassa è confermato che l'acconto dovrà essere pagato il 16 Giugno con il saldo il 16 Dicembre se i Comuni avranno stabilito le aliquote entro maggio. I Comuni hanno tempo fino al 31 luglio per approvare le aliquote e le detrazioni ma c'è da augurarsi che la scadenza di maggio sia rispettata, perchè nei Comuni che non approveranno le aliquote entro la fine di questo mese il versamento dovrà essere calcolato con l'aliquota standard, pari all'1 per mille senza detrazioni; saranno pertanto chiamati alla cassa anche contribuenti che con le regole definitive non dovranno pagare il tributo, con la conseguenza di innescare un complesso meccanismo di restituzioni e rimborsi.
Per le abitazioni principali invece, se le aliquote non saranno rese pubbliche entro maggio, il pagamento slitta per intero al 16 Dicembre. Insomma un garbuglio di regole che rischia di aumentare il caos sulla materia.
Garanzia giovani, al via il piano per un milione di disoccupati
Il Piano Italiano prevede un sistema universale di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi attraverso vari punti di contatto fino al 31 dicembre 2015.
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Dal 1° maggio p.v., parte il "Piano Nazionale Garanzia Giovani" per garantire ai giovani tra i 15 ed i 29 anni, disoccupati o Neet (né occupati - né studenti - né coinvolti in attività di formazione) un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi - apprendistato - tirocinio - altra misura di formazione o inserimento nel servizio civile (Comunicato del Ministero del lavoro 29 aprile 2014).
La platea potenziale è di un milione di giovani, come detto nei giorni scorsi dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti.
I destinatari - Il programma Europeo si rivolge ai ragazzi tra i 15 e i 24 anni (in Italia il Governo ha deciso di estenderlo fino ai 29 anni), interessa i disoccupati o Neet (coloro che non studiano - non lavorano e non si formano); in Italia, secondo gli ultimi dati disponibili e relativi al 2012, i Neet tra i 15 e i 29 anni sono 2,250 milioni.
Il Piano riguarda tutto il Territorio Nazionale, ad eccezione della Provincia di Bolzano, l'unica che presenta un tasso di disoccupazione giovanile inferiore al 25%; a livello Nazionale questo tasso ha superato il 42%.
Il Piano Italiano prevede un sistema universale di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi attraverso vari punti di contatto fino al 31 dicembre 2015: 1) Il Sito www.garanziaperigiovani.it (in fase di realizzazione); 2) Il Portale Cliclavoro; 3) I Portali Regionali; 4) I Servizi per l'Impiego e altri servizi competenti; 5) Sportelli ad hoc che saranno aperti presso gli Istituti di Istruzione e Formazione.
Nella fase di informazione e comunicazione saranno coinvolte varie Istituzioni o Associazioni tra cui: Camere di Commercio - Associazioni Sindacali e Datoriali - Associazioni Giovanili e del Terzo Settore.
Le Modalità - Dopo la Registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale. In sintesi, s'intende rendere sistematiche le attività di orientamento al lavoro anche con il mondo dell'educazione (Istituti Scolastici, Istruzione e Formazione Professionale ed Università).
Una volta iscritti i giovani potranno quindi scegliere la Regione in cui vogliono lavorare, che "prenderà in carico" la persona attraverso i Servizi per l'impiego o le Agenzie private accreditate. Ai giovani sarà offerta l'opportunità di un colloquio specializzato da parte di orientatori qualificati che li prepareranno all'ingresso nel mercato del lavoro con percorsi di costruzione del curriculum e di autovalutazione delle esperienze e delle competenze. In base a profilo e disponibilità territoriali, stipuleranno con gli operatori competenti un "Patto di servizio" ed, entro i quattro mesi successivi, riceveranno un'opportunità.
Ai giovani che presenteranno i requisiti verrà offerto un finanziamento diretto (bonus, voucher, ecc.) per accedere ad una gamma di possibili percorsi, tra cui: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, l'avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, l'impegno nel servizio civile, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.