Dl Irpef, il governo incassa la fiducia
Giovedì, 05 Giugno 2014
- Roma, 4 giu. - Con 159 voti a favore e 112 contrari il Senato ha approvato la fiducia posta dal governo alla legge di conversione del decreto Irpef. Il testo, confluito in un maxi-emendamento del governo, recepisce il decreto originario emendato dalle modifiche approvate in commissione. Ora il provvedimento passa all'esame della Camera. Ieri era saltata l'estensione del bonus alle famiglie numerose. Una intesa tra maggioranza e governo per rimandare alla legge di stabilita' tale agevolazione che era stata prevista nel dl Irpef. Il provvedimento e' passato dalle Commissioni all'Aula dove oggi il governo ha chiesto la fiducia. Sempre ieri le commissioni hanno anche approvato il rinvio della Tasi al 16 ottobre per i comuni inadempienti: entro il 20 giugno il ministero dell'Interno anticipera' ai Comuni ritardatari fondi per coprire il 50% del gettito annuo della Tasi, "stimato ad aliquota base". La copertura e' stata individuata nel fondo di solidarieta' comunale. Tornando al bonus, il capogruppo Ncd a palazzo Madama Maurizio Sacconi ha spiegato che "l'emendamento che prevede interventi per ampliare la platea del bonus Irpef e' una norma programmatica e impegna la legge di stabilita', nel momento in cui rendera' strutturali tutte le misure di restituzione fiscali, a tenere in considerazione prioritaria e quindi a sondare queste stesse norme strutturali sul cosiddetto fattore famiglia". Il rinvio che sarebbe stato concordato, secondo fonti parlamentari, fra Renzi, Alfano e Sacconi ha comunque creato piu' di qualche mal di pancia all'interno del Nuovo Centro Destra che, dell'estensione del bonus, aveva fatto un suo cavallo di battaglia al punto che sarebbe stato richiesta un'assemblea alla presenza di Alfano. Polemica politica a parte, sul bonus si e' pronunciata ieri anche la Corte dei Conti secondo cui serve una riforma vera per una riduzione dell'onere tributario e non surrogati. Nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, i magistrati contabili spiegano che "evasione, erosione, 'fughe' dalla progressivita', ma anche politiche redistributive basate sulle detrazioni di imposta (in larga parte, vanificate dal fenomeno dell'incapienza) cosi' come scelte selettive, rientranti nell'ambito proprio e naturale della funzione dell'Irpef, affidate a strumenti 'surrogati' (i prelievi di solidarieta', i bonus, i tagli retributivi) sono all'origine di un sistematico svuotamento della base imponibile dell'Irpef, finendo per intaccare la portata e l'efficacia redistributiva dell'imposta". "Tutte scelte - prosegue - che allontanano e rendono piu' difficile l'attuazione di un disegno equo e strutturale di riduzione e redistribuzione dell'onere tributario". .
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