- Roma, 2 giu. - Parla del "divide et impera" come "strategia di controllo politico applicabile praticamente a qualsiasi contesto sociale" e accusa "Il Sistema" di essersi "sempre adoperato affinche' le naturali diversita' esistenti in societa' (orientamento politico, razza, etnia, religione, genere sessuale, eta', status, mansioni lavorative, ecc.) fossero comunemente percepite sotto forma di fazioni in eterno conflitto nella grande battaglia per un posto al sole".
La premessa del blog di Beppe Grillo serve per tornare sul concetto di broglio elettorale, sviscerato in un torrenziale post che ripropone contributi di altri blog, come spiegazione del risultato "irragionevole" o "sconcertante" delle Europee. Si', perche' il concetto di broglio 2.0 assume anche la "modalita' indiretta" di "alimentare la reciproca sfiducia tra i cittadini, e infonde grande rabbia, in quanto ogni elettore e' portato ad attribuire l'esito irragionevole espresso dalle urne non gia' ad una frode attuata dal potere in spregio di ogni norma etica e democratica, bensi' alla sprovvedutezza o alla disonesta' degli altri elettori".
E allora, "la prossima volta che una consultazione elettorale o referendaria restituisca un esito sconcertante, del tutto difforme - ribadisce ancora il blog di Grillo - da qualsiasi razionale previsione e sondaggio pre-elettorale, prima di infervorarci contro "quella massa di pecore ignoranti e/o vendute che si lasciano abbindolare o comprare dai politici", sara' meglio riflettere sul tipo di sistema in cui viviamo e magari ritornare con la mente a questo post". Si parte dall'antica Serenissima dove "era consuetudine per i membri della nobilta' impoverita riunirsi in uno spazio antistante il Palazzo Ducale di Venezia per far commercio dei propri voti in seno al Maggior Consiglio che reggeva la citta' e nel quale sedevano per diritto ereditario", spazio "allora noto col nome di Brolio dal latino Brolus, cioe' 'orto', retaggio del fatto che la terra su cui tuttora sorge piazza San Marco era in antico proprieta' agricola del vicino monastero di San Zaccaria", passando per il Risorgimento, quando "le annessioni dei regni preunitari al Regno d'Italia vennero ratificate mediante plebisciti che si svolsero senza tutela della segretezza del voto e talvolta in un clima di intimidazione.
I 'no' all'annessione furono in numero irrisorio e statisticamente improbabile", e si arriva sino al voto per le presidenziali americane del 2000 in Florida "che capovolse ogni previsione e assegno' la vittoria a George Bush Jr." Ed eccoci all'oggi e alla "percentuale fantomatica del 41% al PD il sospetto di brogli e' ragionevole". Passando alla parte "rimedi", la rassegna dei blog 'endorsata' dal blog grillino propone di "vigilare in modo chiaro e controllabile sulle relazioni amicali e parentali degli scrutatori e presidenti dei seggio e permettere un controllo popolare quanto piu' esteso possibile tramite l'uso della tecnologia". "Creiamo una lista di elementi che dovrebbero essere controllati adeguatamente - si suggerisce - per evitare il rischio di alcune tipologie di broglio. Parentele e prossimita' tra scrutatori e tra chi li ha selezionati possono essere un indicatore, per quanto debole, utile per evidenziare una possibile convergenza di interessi. Nei seggi nei quali e' stato rilevato un broglio puo' essere utile per evidenziare la stessa contiguita', che non prova nulla ma rappresenta un possibile indicatore di maggiore o minore possibilita' di un'azione congiunta".
Come? Presto detto: "Esistono dei software che permettono di rilevare visivamente le relazioni parentali o amicali tra persone ed evidenziarne le connessioni in rete, analizzando le reti sociali reali tra i vari componenti. L'uso di questi software e' diffuso tra i servizi di polizia internazionale per cercare rapporti e complicita' tra individui sospettati di reati, dalle aziende private per individuare potenziali classi di clienti sensibili ad un brand o ad un prodotto, ad esempio, tramite i dati raccolti dai social network e dai motori di ricerca, ma potrebbe essere utilizzato dall'amministrazione pubblica per evidenziare relazioni anagrafiche di parentela ad esempio nelle universita', nella sanita' e nella pubblica amministrazione in genere". A questo punto, si legge ancora, perche' non "studiare sistemi che garantiscano che la scheda consegnata all'elettore sia la stessa che viene restituita nel voto? E' possibile progettare delle postazioni ergonomiche per il voto che garantiscano la riservatezza del voto e contemporaneamente rendano controllabili a vista le postazioni dei votanti in modo da ridurre la possibilita' di sostituzione di schede pre-compilate? Chiaramente abbiamo provato a suggerire, solo per esemplificare e non certo per dare una soluzione, alcuni accorgimenti che possano essere utili alla creazione di un sistema anti-broglio".