Europee: le ultime parole di Renzi, Grillo e Berlusconi. La campagna elettorale e' finita

Venerdì, 23 Maggio 2014

- Roma, 23 mag. - Fuoco incrociato, ma forse meno fitto dei giorni scorsi quello tra i tre principali contendenti alle europee di domenica. Queste le frasi piu' significative che hanno pronunciato nell'ultimo giorno di campagna elettorale Matteo Renzi in Toscana, Silvio Berlusconi a Milano e Beppe Grillo a Roma.

MATTEO RENZI

"L'Italia e' molto piu' abile e capace di chi vuole dare un'immagine di questo Paese solo in bianco e nero. Noi vogliamo tanto bene a questo paese che non lo lasceremo nelle mani di chi lo vuole distruggere".

"Danno la colpa alla Merkel per le proprie incapacita'. Ma se l'Italia non riparte, non e' colpa dei tedeschi ".

"A chi va in Val di Susa a solidarizzare con chi provoca le forze dell'ordine e poi dice 'DIGOS e carabinieri' sono con noi rispondo: giu' le mani dagli uomini delle istituzioni".

"Le tasse le buttiamo giu', ma mica ci accontenteremo di questo".

BEPPE GRILLO

"Noi stravinciamo".

"Berlusconi ha detto una cosa inquietante stasera: che se vince M5s ci saranno disordini inquietanti. Una frase che sentivamo dire da Toto Riina".

"Mi rivolgo ai figli di Berlusconi: andate da vostro papa', con dolcezza, prendete gli la mano e ditegli: 'basta, vieni a casa e' finita'".

SILVIO BERLUSCONI

"Andando in giro io trovo una vicinanza e un entusiasmo superiori a quelli degli anni passati. Spero che avremo delle sorprese".

"Noi ci collochiamo al centro tra due schieramenti. Da una parte c'e quello di sinistra, nonostante Matteo Renzi abbia una faccia giovane e simpatica. Dall'altra c'e' Grillo, che costituisce per noi un vero grande pericolo".

"Grillo approfitta dei cittadini italiani in difficolta', e porta avanti un discorso che per fortuna si e' fatto piu' chiaro in questa campagna elettorale. Si e' detto oltre Hitler, e questa non e' una battuta. Quando Hitler nel '32 affermava certe cose nei suoi discorsi e nei suoi libri, qualcuno diceva che attaccava gli ebrei per avere i voti di quanti erano invidiosi nei loro confronti. E' andata a finire che questi ottimisti, tempo un anno, erano dispersi nei campi di concentramento".

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