Europee, urne aperte in GB Renzi, senza riforme vado via

Giovedì, 22 Maggio 2014
- Roma, 19 mag. - Parte oggi la sfida elettorale europea. Il Regno Unito e' il primo paese ad aprire le urne. In Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ieri il premier Matteo Renzi ha messo in guardia: "Io vado a casa domattina se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme. Io non sono aggrappato alla seggiola. Io vado a casa domattina se il Parlamento mi manda a casa. E' il Parlamento italiano che ti manda a casa. Se il parlamento impedisce al governo di andare avanti io non avrei alcun problema" a fare un passo indietro. "So che non ho avuto una leggittimazione popolare - spiega il segretario del Pd - ma c'e' stata una leggittimazione parlamentare, che e' costituzionale". "Martedi' ci sono tre argomenti all'ordine del giorno sul tavolo del consiglio europeo: Ucraina, Libia e nomine. Rispetto a qualche anno fa, per la prima volta, il presidente della Commissione Europea uscira' dal voto degli elettori. Perche' ogni gruppo ha scelto un candidato. La prima riflessione e' che cosa far fare alla Commissione Europea. Io opterei per un presidente della commissione che mi dice che il patto di stabilita' non comprende scuola, energie, infrastrutture", ha detto Renzi. "Per l'Italia non e' centrale avere gli Esteri o l'Agricoltura. Per l'Italia e' importante avere i soldi del patto di stabilita'", ha aggiunto Renzi. "Non c'e' un interesse nazionale nella politica estera europea. L'interesse nazionale e' passare da una politica di austerity a una politica di crescita". "O noi cambiamo la politica europea o i posti di lavoro ce li scordiamo", ha aggiunto il premier, spiegando che "al Parlamento europeo non si vanno a fare sceneggiate. Si va al Parlamento per cambiare le regole del gioco", e comunque "il Pd stara' davanti a Grillo" "Non soltanto ho incontrato Cottarelli, ma la revisione della spesa ha prodotto gli ottanta euro i piu' in busta paga che per qualcuno sono una mancia, ma per chi guadagna mille euro non lo sono affatto. Stiamo abbassando le tasse e se pensiamo a chi diceva nel 2001 'meno tasse per tutti' possiamo vedere chi le sta abbassando veramente". Il Cdm nominera' il successore di Befera e accorpera' Agenzia delle entrate e Equitalia? "Lo vedrete domani - risponde il premier - Il consiglio dei ministri e' domani (oggi, ndr)". Ma se Berlusconi dovesse arivare terzo, salta l'accordo sull'Italicum? "Credo di no", rispoden sicuro il premier. .

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