Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri in via definitiva uno schema di decreto legislativo, attuativo della legge delega n. 227/2021, che introduce norme per la Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.
Il provvedimento che entrerà in vigore il prossimo 30 giugno 2024, mira a semplificare e rendere più efficiente l’accesso alle prestazioni sociali, sanitarie e assistenziali per coloro che ne hanno bisogno e tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza unificata, dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari, nonché delle valutazioni espresse dal Garante per la protezione dei dati personali.
Iter veloce
Tra le novità introdotte dal decreto una riguarda i tempi di concessione delle prestazioni sociali, socio-sanitarie o socio-assistenziali (es. indennità di accompagnamento). Per le persone affette da patologie gravi e invalidanti (da individuare con apposito decreto) sarà sufficiente la presentazione di un certificato medico per ottenere la prestazione senza bisogno di attendere l’esito della valutazione della condizione di disabilità. Resta ferma la disciplina in materia di ripetizione d’indebito, laddove la persona dovesse risultare, alla fine, non avente diritto ad alcuna prestazione.
Definizione di Disabilità
Viene introdotta, poi, una nuova definizione di condizione di disabilità, che sostituisce il termine "handicap" e include tutti gli accertamenti d'invalidità civile, come ad esempio cecità e sordità, per tutte le persone, compresi i minori con esclusione di quelle non autosufficienti con più di 70 anni di età. Inoltre, il riconoscimento della condizione di disabilità sarà gestito in modo unificato dall'INPS, semplificando ulteriormente le procedure per i cittadini.
Accomodamento ragionevole
Il decreto prevede inoltre che la tutela fornita sia proporzionata al livello di disabilità della persona, con particolare attenzione ai casi che richiedono un sostegno intensivo. Questo include prestazioni volte all'inclusione scolastica e il nuovo diritto all'accomodamento ragionevole, che rappresenta un importante strumento per garantire l'effettivo esercizio dei diritti delle persone con disabilità.
Ma cosa si intende per "accomodamento ragionevole"? Si tratta di misure e adattamenti necessari, appropriati e adeguati per garantire l'uguaglianza di accesso alle persone con disabilità. Queste misure devono essere attivate in via sussidiaria e non devono limitare il diritto al pieno accesso ai servizi previsti dalla legge. In caso di rifiuto da parte di chi è obbligato a fornire tali misure (che può essere una p.a., un concessionario di pubblici servizi o un soggetto privato), è possibile fare appello all'Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità per verificare se vi sia discriminazione.