- Roma, 28 mag. - Dopo il vertice Ue di ieri, in cui i leader hanno iniziato a porre le basi della nuova politica europea e cercare un'intesa sui nuovi assetti, oggi e' il giorno del fronte degli euroscettici, con incontri ai vertici tra le forze piu' rappresentative delle posizioni critiche nei confronti dell'euro e dell'Unione europea. Due i leader politici italiani volati a Bruxelles per verificare la fattibilita' di alleanze strategiche per far sentire piu' forte in Europa la loro voce.
Beppe Grillo incontrera' oggi Nigel Farage, il leader dei populisti inglesi dell'Ukip, ma si tratta di un "primo confronto" per vedere se sia possibile trovare una convergenza su alcuni punti. Poi pero' sull'eventuale nascita di un gruppo euroscettico si dovra' pronunciare la Rete con un voto.
Lo conferma il capogruppo pentastellato alla Camera, Giuseppe Brescia, che sottolinea che su alcuni punti non puo' esserci una convergenza, come ad esempio sull'immigrazione: "Quello e' un partito xenofobo, il nostro no. Ricordo che e' grazie a noi che e' stato abolito il reato di immigrazione clandestina". Noi siamo anti-austerity e vogliamo rivedere il Fiscal Compact" ma Brescia ricorda che in ogni caso "proporremo sempre alla Rete di pronunciarsi sulla formazione di un gruppo per essere incisivi in Europa. E' scritto nel regolamento". Di cio' che Grillo e Farage si diranno oggi, i parlamentari 5 stelle saranno informati ma non direttamente da Grillo perche', spiega Brescia, "al momento non sono previsti incontri con Grillo"
Dopo lo shock iniziale, all'indomani dei risultati delle elezioni europee, Grillo prova a riprendere le redini e via facebook garantisce: "Nessuno si illuda, siamo qui per restare. Il tempo e' dalla nostra parte!". E dal suo blog fa anche l'analisi del voto: "Dopo le autoflagellazioni, le richieste di autocritica, il maalox, le dimissioni chieste a Grillo senza specificare peraltro da quale carica da miracolati della politica usciti allo scoperto, forse e' il caso di cercare un minimo di obiettivita' e di realismo nel valutare il risultato elettorale. Il M5S ha oggi 17 europarlamentari da zero, e' il secondo partito del Paese e il primo movimento, ha, per ora, un nuovo sindaco e partecipa a 12 ballottaggi in citta' importanti come Livorno, Modena, Fano e Civitavecchia, oltre 500 nuovi consiglieri comunali".
"La nostra affermazione, anche se non possiamo nascondere che volevamo arrivare prima del PD, e' stata trasformata in una sconfitta storica, una Caporetto, una Waterloo. Ma quanto vino (scadente) bevono prima di scrivere?". E' quanto si legge in un post di Beppe Grillo sul suo blog.
"Il M5S - scrive Grillo - e' qui per restare e per contare in Europa. Siamo la prima forza di opposizione in Italia (l'unica in realta' dopo decenni), in attesa di diventare forza di governo. La maggioranza relativa degli italiani che hanno tra 18 e 29 anni vota M5S. E' solo una questione di tempo. Poi tutto cambiera' e ai partiti e ai loro media asserviti non restera' che piangere.
L'attacco e' soprattutto verso il Pd: "Il M5s e' nato nell'ottobre del 2009, il Pd, pur con continui cambi di nome dal dopoguerra, allora si chiamava Pci. Per una mutazione completa dovrebbe chiamarsi Pdc (Partito democratico cristiano), un preludio al nome finale, Dc, per chiudere il cerchio. I nipotini di De Mita, i selfie storici di Renzie e di Letta e di Alfano con De Mita sono rintracciabili in rete, hanno - scrive Grillo - fagocitato la sinistra come un pitone inghiotte un topo e il bello che e' i post comunisti sono pure contenti".