Aumenta dal 25 al 35 per cento la percentuale della riduzione dell’ammontare della contribuzione previdenziale ed assistenziale.
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Il Decreto Lavoro in discussione alla Camera contiene, tra le varie norme, anche quella relativa ai contratti di solidarietà della quale si parla poco. Si tratta invece di un intervento fortemente collegato all’attuale situazione di crisi che può consentire un più largo utilizzo di uno strumento che, ridistribuendo l’orario di lavoro, può impedire i licenziamenti e l’utilizzo della cassa integrazione. Va sottolineato il fatto che sui contratti di solidarietà è stata apportata una correzione che aumenta dal 25 al 35 per cento la percentuale della riduzione dell’ammontare della contribuzione previdenziale ed assistenziale. La misura è contenuta nell’articolo 5 in cui si prevede, a favore del datore di lavoro che stipula contratti di solidarietà, un beneficio che consiste nella riduzione provvisoria della quota di contribuzione previdenziale a suo carico per i soli lavoratori interessati da una riduzione dell’orario di lavoro superiore al 20 per cento.
Si tratta di un miglioramento che può agevolare l’utilizzo di questo strumento da parte delle imprese. Chi ha avuto modo di entrare a contatto con le aree che hanno particolari situazioni di crisi occupazionale, dai problemi degli stabilimenti Electrolux alla Lucchini di Piombino, si rende perfettamente conto di quanto sia importante avere, accanto ad interventi di politica industriale settoriale, anche adeguati strumenti di tutela dell’occupazione. Inoltre il Decreto prevede, dall’anno 2014, che il tetto di spesa per i contratti di solidarietà sia pari a 15 milioni di euro.