Le retribuzioni contrattuali orarie sono rimaste invariate su base mensile a luglio per un incremento trendenziale dell'1,1%. Si tratta della crescita annua piu' bassa dal 1982, data di inizio delle serie storiche ricostruite. Kamsin Complessivamente, nei primi sette mesi del 2014, fa sapere l'Istat, la retribuzione oraria media e' cresciuta dell'1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2013.
Con riferimento ai principali macrosettori, a luglio le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,4% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a luglio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,1%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%) ed estrazione minerali (2,9%).
Si registrano variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione e una variazione negativa nel settore dei trasporti, servizi postali e attivita' connesse (-0,3%). Alla fine di luglio 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 41,0% degli occupati dipendenti e corrispondono al 38,9% del monte retributivo osservato. Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di luglio sono stati recepiti quattro accordi e solo uno e' scaduto. Alla fine di luglio la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo e' del 59,0% nel totale dell'economia e del 47,0% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto e' in media di 31,0 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 16,1 mesi per quelli del settore privato.
Zedde