Il costo del versamento della contribuzione volontaria è influenza da diverse variabili e fattori. Per quanto riguarda gli assicurati presso la previdenza pubblica obbligatoria (ormai interamente gestita dall'Inps dopo la soppressione dell'Enpals e dell'Inpdap) la differenza principale è quello dell'attività lavorativa svolta dall'assicurato.
Per i lavoratori dipendenti (sia del settore privato che del pubblico impiego) l'ammontare del contributo volontario si ottiene applicando alla retribuzione di riferimento (quella dell'ultimo anno di lavoro), l'aliquota contributiva vigente che per gli ex dipendenti è pari al 27,87%, se autorizzati sino al 31 dicembre 1995, e al 33% per le autorizzazioni successive. Prendendo a riferimento il minimale 2024 (239,44 euro a settimana) il contributo non può essere dunque inferiore a 66,73 euro per i soggetti autorizzati sino al 31 dicembre 1995 e a 79,02 euro e per le autorizzazioni successive. La suddetta aliquota subisce un incremento dell'1% ove la retribuzione di riferimento risulti superiore alla prima fascia di retribuzione pensionabile, cioè oltre i 55.008 euro di reddito e per la quota eccedente tale importo.
Lavoratori Autonomi. Per i lavoratori autonomi le regole della prosecuzione volontaria fanno riferimento alla legge n. 233/1990. Agli artigiani e commercianti deve essere attribuita una delle 8 classi di reddito previste dalla legge richiamata e, in particolare, la classe il cui reddito medio risulti pari o immediatamente inferiore al valore medio mensile dei redditi prodotti dall'interessato negli ultimi 36 mesi (tre anni) di attività. L'aliquota obbligatoria è fissata al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti, pertanto, la contribuzione mensile dovuta oscilla tra i 368,30 e i 1.122,17 euro al mese a seconda della classe di reddito.
Infine, per quanto riguarda i lavoratori iscritti presso la gestione separata, ai fini della determinazione del contributo volontario deve essere presa in considerazione esclusivamente l'aliquota l'Ivs vigente per i soggetti privi di tutela previdenziale pari, per l'anno 2024 al 33% (25% per i titolari di partita Iva). Poiché il minimale per l'accredito contributivo è fissato in 17.504 euro, per il medesimo anno l'importo minimo dovuto dai prosecutori volontari non potrà essere inferiore a 6.076,95 euro, su base annua per i collaboratori e a 4.603,75 euro per i professionisti titolari di partita iva. Le aliquote si applicano sull'importo medio dei compensi percepiti nell'anno di contribuzione precedente alla data della domanda.
Per aiutare i lettori a fare i calcoli pensionioggi.it ha realizzato un programma, qui sotto disponibile, per avere un'idea abbastanza precisa dell'ammontare del contributo settimanale o mensile da pagare all'Inps per avere accreditato il periodo ai fini pensionistici.