Il ddl delega per la riforma del mercato del lavoro è pronto. Così cambiano ammortizzatori e contratti. Contributi cig ripartiti in base all’utilizzo, sperimentazione del contratto di inserimento.
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C'è l'obiettivo di garantire un sostegno al reddito anche a chi oggi non ne ha diritto — come i co. co. co. e c'e l'impegno a tutelare la maternità di tutte le donne lavoratrici, anche nel caso in cui il datore di lavoro non abbia versato i contributi.Si vogliono potenziare i voucher, che si vorrebbero sempre più simili ai mini-jobs tedeschi. Sono queste le principali novità che potrebbero vedere l'ingresso nel nostro ordinamento con il ddl delega sul lavoro che è arrivato in Senato.
Il ddl delega si affianca al decreto lavoro sui contratti a termine e apprendistato già all’esame della Camera e completa le misure di riforma del mercato del lavoro contenute nel cd. Jobs Act.
Naturalmente, essendo una legge delega, sono enunciati i principi e i criteri base di ogni misura: bisognerà poi attendere i decreti legislativi per i dettagli. E nella delega c'è anche il contratto unico a tutele crescenti, citato in realtà solo in forma «eventualmente sperimentale».
In pratica in un primo periodo (pari a tre anni) verrà concesso all’imprenditore di assumere a tempo indeterminato sapendo però che, se le cose dovessero andare male, può licenziare il lavoratore senza la paura di essere portato in tribunale.
Un utilizzo che non piace alla minoranza del Pd e che non va bene nemmeno al sindacato. «E' una proposta puramente teorica, le imprese utilizzeranno il contratto a termine liberalizzato» ha commentato Guglielmo Loy della Uil.
In caso di perdita di lavoro si potrà usufruire dell’Aspi, assicurazione sociale per l’impiego, che sarà universalizzata con l’estensione ai co.co.co. L’importo e la durata saranno «commisurati alla storia contributiva del lavoratore». Ovvero dipenderanno da quanti contributi sono stati versati: chi più ne ha, potrà usufruire dell’assegno per un periodo più lungo.
Prima dell’entrata a regime del nuovo strumento ci sarà una sperimentazione biennale e risorse definite. Chi usufruirà dell’assegno dovrà comunque darsi da fare: il ddl prevede che il beneficiario sia coinvolto in attività a favore delle comunità locali, non necessariamente promosse da enti pubblici.
Per aiutare chi ha perso il lavoro a trovarne un altro verranno razionalizzati gli incentivi all’assunzione esistenti e nascerà - senza nuovi oneri - l’Agenzia nazionale per l’occupazione. In pratica ci sarà un riordino delle liste di disoccupazione. Oggi infatti vi s'iscrivono anche molte persone che non cercano un posto, ma vogliono solo ottenere servizi assistenziali sociali.
Secondo le intenzioni del governo lo stato di disoccupazione non sarà più considerato requisito essenziale per averne diritto. In arrivo anche una semplificazione delle forme contrattuali. Alcune probabilmente spariranno. Partirà anche la sperimentazione del salario minimo. I voucher per le attività lavorative discontinue e occasionali saranno estesi a tutti i settori produttivi.