Lavoro

Lavoro

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti annuncia che il governo dovrà intervenire per rifinanziare la cassa integrazione in deroga per la seconda metà del 2014. Mercoledì la decisione anche sulla Riforma dei Contratti per favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

A dare l'allarme è stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, dopo diversi mesi di denunce presentate dai sindacati: "Le risorse per la cassa integrazione in deroga per il 2014 così come stanziate dal precedente esecutivo non sono sufficienti. Rischiamo di trovarci a metà di quest'anno senza coperture per migliaia di lavoratori".

Il ministro nel corso dell'intervista rilasciata nel programma Porta a Porta di Bruno Vespa ha confermato che con il Jobs act verrà definitivamente superato il sistema della cassa integrazione in deroga e verrà anticipata di un anno la sua scadenza naturale: "il vecchio sistema degli ammortizzatori sociali in deroga dovrà terminare verosimilmente entro il 31 dicembre 2015". Al suo posto, secondo il Ministro, decollera' un nuovo sistema di ammortizzatori che affiancherà la cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, e diventera' uno strumento universale estensibile ad una platea di circa 300 mila lavoratori parasubordinati ad oggi esclusi dalle tutele.

La riforma del mercato del lavoro - Poletti ha anche parlato del capitolo riforma del lavoro: "L'obiettivo del governo è quello di semplificare l'accesso al mercato del lavoro per i giovani. Per realizzare intendiamo partire inanzitutto dell'apprendistato che è una porta importante per l'ingresso nel mondo del lavoro al fine di renderlo più agibile semplificando la sua regolamentazione". Il ministro è apparso poi ancora non sicuro circa l'efficacia di introdurre, accanto al contratto di apprendistato, un contratto a tutele crescenti come era stato più volte annunciato dagli esponenti dell'area lavoro del Partito Democratico. 

Le prossime scadenze - Per Poletti i nodi potranno essere sciolti mercoledì quando il premier Renzi ha annunciato che verrà presentata ufficialmente la proposta del Jobs act con l'individuazione anche delle risorse per intervenire sul cuneo fiscale, l'altra grande priorità del nuovo esecutivo.

Per i lavoratori a progetto l'Inps predispone il nuovo modello di domanda. Reddito a 20.220 euro.

Da quest'anno l'indennità una tantum prevista in favore dei lavoratori a progetto sarà più facile da richiedere. Il requisito della disoccupazione pari a 2 mesi potrà essere infatti autocertificato secondo quanto stabilito dall'Inps nel messaggio 2999/2014. 

Ai sensi della legge 92/2012, dal 1° gennaio 2013 l'indennità è prevista in favore dei collaboratori coordinati e continuativi a progetto non titolari di reddito di lavoro autonomo che risultino iscritti in via esclusiva presso la gestione separata INPS. 

I Requisiti - I requisiti per ottenere l'una tantum nel 2014 sono i seguenti:  a) aver operato nell'anno 2013 in regime di monocommittenza; b) aver ottenuto nel 2013 un reddito annuo lordo complessivo non superiore a 20.220 euro, importo rivalutato per effetto della variazione ISTAT del 1,1%; c) essere stati in condizione di disoccupazione ininterrotta per almeno due mesi nel corso dell'anno 2013; d) avere accreditate almeno tre mensilità presso la gestione separata inps nel corso del 2013 oppure, per il 2014, avere almeno una mensilità accreditata in tale gestione.

Il modello per la presentazione della domanda - Gli interessati dovranno presentare domanda entro il 31 dicembre anche se si trovano in costanza di rapporto lavorativo. Inoltre qualora il requisito contributivo pari ad almeno un mese viene perfezionato nel dicembre di quest'anno, la presentazione della domanda potrà essere effettuata entro il 31 gennaio 2015. Il nuovo modello co. co. Pro 2014 cod SR 140 è disponibile sul sito internet nella sezione modulistica dell'Inps.

L'indennità - Si ricorda che l'importo dell'indennita' è pari al 7 per cento del minimale annuo di reddito previsto in favore degli Artigiani e commercianti moltiplicato per il minor numero tra le mensilità accreditate l'anno precedente e quelle non coperte da contributi. La percentuale del 7 per cento è valevole solo per il triennio 2013-2015, successivamente scenderà al 5 per cento.

Tra i vertici IBM e le rappresentanze sindacali si è trovato l'accordo per gestire i 290 esuberi. Il settore interessato dal piano di riduzione del personale è quello delle Global Technology Services cioè quel personale che lavora nel campo dell' outsourcing, hosting delle applicazioni e gestione delle infrastrutture fisse, wireless e hardware.  

Secondo il protocollo d'intesa che è stato firmato tra l'azienda e le rappresentanze sindacali, i 290 esuberi saranno effettuati attraverso un esodo incentivato per i dipendenti vicini all' età pensionabile con opportunità di ricollocazione per coloro che sceglieranno di lasciare il posto di lavoro.

L'accordo è su base volontaria fino al 13 marzo; dal giorno successivo i vertici dell'azienda e il coordinamento delle RSU dovranno riunirsi nuovamente per valutare quanti lavoratori hanno aderito al piano di gestione delle eccedenze occupazionali e verificare come proseguire. 
Il protocollo d'intesa potrà essere votato dei lavoratori attraverso un referendum da tenersi entro il 21 marzo.

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, offrirà a Bruxelles l'impegno dell'Italia per interventi strutturali in cambio dello scongelamento di somme per gli investimenti.

Il check up sui conti pubblici sarà verosimilmente concluso entro metà Aprile quando il neo ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan dovrà inviare a Bruxelles il Def con un piano nazionale di riforme. Il neo ministro dell'Economia vuole comprendere innanzitutto quali sono gli spazi di manovra per l'anno in corso. Per farlo dovrà verificare le risorse che possono essere impiegate per ridefinire un nuovo quadro economico per l'Italia.

La partita che gioca il Ministro è quella di presentarsi all'Ue con la proposta di uno scambio: impegno dell'Italia su interventi economici di carattere strutturale (in primis privatizzazioni, riduzione della spesa pubblica e riforma fiscale e del mercato del lavoro) in cambio di uno "sblocco" di risorse per gli investimenti.

Tra gli interventi proposti al primo posto c'è un forte intervento sul cuneo fiscale oggetto, da tempo al centro della campagna del neo premier Matteo Renzi. Purtroppo però ancora ad oggi non si conoscono ancora le risorse che potrebbero essere effettivamente assegnate al tema: il difficile compito è nelle mani del commissario straordinario Carlo Cottarelli che da diversi mesi ormai sta effettuando un intervento di ricognizione sulla spesa pubblica improduttiva.  

Padoan e il nuovo ministro del lavoro, Giuliano Poletti, sono comunque concordi nell'importanza di diminuire la pressione fiscale sul lavoro con una particolare attenzione per i redditi bassi e per le imprese che reinvestono gli utili. Il tutto nell'ottica di spronare la crescita e di innescare un circolo virtuoso che possa spingere nuove assunzioni e creare nuovo reddito disponibile per le famiglie.

Così come tassare maggiormente patrimoni e rendite finanziarie e allo stesso tempo rendere più facile le assunzioni incentivando il lavoro stabile. E' questo del resto il programma del Jobs Act la cui  declinazione dovrà essere effettuata nei prossimi mesi dal titolare del Dicastero di Via Veneto.

Un impreditore edile di Bergamo ha preferito pagare gli stipendi agli operai piuttosto che gli oneri Inps.

Lo stato di crisi può escludere il reato di "evasione contributiva". E' quanto è successo a Giacomo C. titolare di una piccola impresa edile in provincia di Bergamo che era finito sotto processo perché, vista la scarsità delle risorse, aveva scelto di continuare a pagare gli stipendi ai propri operai e di non versare le relative ritenute previdenziali e assistenziali all'Inps. 

Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bergamo gli ha dato ragione osservando che la "perdita della retribuzione agli operai sarebbe stata molto più pesante rispetto all' omesso versamento degli oneri inps nella situazione attuale di crisi economica ed avrebbe causato un danno grave ed irreparabile per le loro famiglie".  È quanto si legge nelle motivazioni alla sentenza depositata lo scorso 15 febbraio. "Il fatto non costituisce reato perchè ricorrono gli estremi dello stato di necessità, quantomeno putativo".

In altri termini, secondo il giudice, l'imprenditore ha agito in buona fede ritenendo prioritario pensare allo stato di necessità dei suoi operai e delle loro famiglie. 
L'imprenditore era in una situazione di grave crisi di liquidità ed ha ommesso di versare contributi assistenziali e previdenziali su retribuzioni pari a circa 120mila euro tra il 2010 e il 2011.

Secondo il Gup l'imprenditore ha ritenuto "probabilmente per errore, che la spendita delle ormai scarne liquidità di cui disponeva per far fronte agli obblighi contributivi, avrebbe comportato per i lavoratori un pericolo attuale di danno grave e provocato il collasso di numerose questioni familiari. Cio' è sufficiente ad escludere il dolo".

L'Inps ha stabilito i nuovi valori degli assegni famigliari per il 2014 con la circolare 29/2014. L'importo degli assegni erogati dai comuni in favore delle famiglie in condizioni economiche disagiate sale di circa l'uno per cento. Relativamente all'anno 2014 l'assegno mensile di maternità è pari a 334,50 euro, quello per il nucleo familiare vale 141 euro; i limiti ISEE, per il diritto alle prestazioni, vengono fissati rispettivamente in euro 35.257, per l'assegno di maternità, e in euro 25.385 per l'assegno al nucleo familiare.

L'assegno familiare - L'assegno familiare spetta ai nuclei famigliari italiani e comunitari su richiesta che deve essere presentata al Comune di residenza. Il trattamento viene concesso dall'ente locale e viene pagato materialmente dall'Inps. Per fruire dell'assegno devono essere soddisfatti due requesiti: nel nucleo familiare devono essere presenti almeno tre figli minori e il valore dell' indicatore della situazione economica familiare, cioè l'Ise, non deve superare i 25.384,91 euro (per l'anno 2014). L'importo che viene erogato mensilmente è pari a 141,02 euro e su base annua la prestazione è pari a 1.833,26 euro.

L'assegno di maternita' - L'assegno di maternità viene concesso alle donne cittadine italiane, comunitarie o straniere in possesso di carta di soggiorno per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento. Per il 2014 l'assegno è pari a 1.691,05 euro cioè 338,21 euro al mese fruibile per 5 mensilità. Il beneficio va richiesto al Comune di residenza entro sei mesi dall'evento (cioè dalla nascita, dell'affidamento o dall'adozione) e spetta in misura intera qualora la madre non percepisca altre indennità di maternità obbligatoria. In caso contrario la madre ha diritto alla quota differenziale purché il nucleo familiare possegga un ISEE non superiore a 35.256,84 euro.

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati