Lavoro
Contributi, con la rateazione si sospende il durc negativo
I datori di lavoro potranno sanare le situazioni di irregolarità nel versamento dei contributi mediante la presentazione di una domanda di rateazione. E' quanto ha precisato l’Inps con il messaggio 5192 del 6 giugno scorso.Kamsin Attraverso la presentazione dell'istanza i datori potranno congelare l’emissione del Durc negativo e spostarlo alla scadenza della prima rata di rateizzazione (che sarà positivo o negativo a seconda se sarà regolarizzata o meno la propria posizione debitoria).
L'inps ricorda che il datore di lavoro può utilizzare due domande di rateazione: la rateizzazione ordinaria e la rateizzazione breve.Per la rateizzazione ordinaria occorre che il datore di lavoro presenti una domanda per via telematica con il piano di ammortamento dei debiti in cui siano evidenziati tutti i contributi dovuti all’ Inps desunti controllando la propria posizione contabile presso il cassetto previdenziale dell’ Istituto (eventuali nuove partite di cui si venga a conoscenza possono essere integrate nella domanda prima del versamento della prima rata).
La rateizzazione breve interviene allorché non si riesca a fronteggiare gli impegni di quella ordinaria concedendo di effettuare i versamenti dovuti in un periodo non superiore a 6 mesi. Il versamento delle rate dovute nell’ ambito delle scadenze e gli importi concordati permetterà l’ emissione di un Durc positivo.
Zedde
Lavoro, Cgil: cresce la cassa integrazione. Da Gennaio 570mila in cassa
La crisi del settore industriale italiano è grave: circa 500 milioni di ore di cassa integrazione in cinque mesi, che coinvolgono da inizio anno circa 570 mila lavoratori relegati in cig a zero ore, per una perdita di reddito di 1,8 miliardi di euro, pari a 3.300 euro netti in meno in busta paga. Sono questi i dati diffusi da parte dell'Osservatorio cig della Cgil Nazionale nel rapporto di maggio. Kamsin
Il trend di ore richieste, osserva la Cgil, "stabile oltre le 80 milioni mensili, punta per l'ennesima volta verso il miliardo di ore anno: seppur con qualche segnale positivo sul fronte produttivo, nel dettaglio della richiesta di cassa, specie con l'esplosione di quella straordinaria, emerge un quadro di crisi strutturale della crisi economica e produttiva.
Il tutto a fronte di un drastico calo della deroga, segno che i finanziamenti stanziati stanno esaurendo la copertura". Valutazioni che per il sindacato di corso d'Italia dimostrano come "la centralità del lavoro, assumerlo come punto strategico per l'uscita dalla crisi, è ancora il nodo irrisolto: serve agire urgentemente, serve un governo capace di offrire al paese una prospettiva che solo il lavoro può rendere percorribile".
Dall'analisi di corso d'Italia si rileva come il totale di ore di cassa integrazione a maggio sia stato pari a 96.444.168 di ore richieste e autorizzate, in aumento sul mese precedente del +11,06%. Nei primi cinque mesi dell'anno si sono registrate 487.992.514 ore di cig per un -0,76% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nel dettaglio emerge che la cassa integrazione ordinaria (cigo) cala a maggio su aprile del -1,52%, per un totale pari a 22.187.875 di ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 119.582.669 di ore per un -29,81% sul periodo gennaio-maggio del 2013. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese e che sono oltre il 55% del totale delle ore concesse, è stata di 62.301.057 per un +32,70% su aprile mentre nei primi cinque mesi dell'anno si totalizzano 271.157.934 ore autorizzate per un +27,56% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a maggio un calo su quello precedente pari a -31,13% per 11.955.261 di ore richieste. Da inizio anno a maggio, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la flessione della cigd è stata del -10,59% per complessive 97.251.911 di ore.
Zedde
Riforma Pa, Madia: i testi della Riforma sono pronti
Il testo del decreto legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione e del ddl delega “arrivano oggi, assolutamente si’. Non si sono persi, siamo stati in attesa della bollinatura del Mef che deve dire che ci sono le coperture o quanti risparmi ci sono”. E' quanto ha precisato il ministro per la P.A. e la Semplificazione Marianna Madia, ospite a ‘Radio Anch’io’ su Radio1. Kamsin
Quindi, nessuna obiezione da parte del Quirinale: “nulla – aggiunge il ministro -. E’ tutto salvo, tutto e’ nel disegno di legge delega”. Ai sindacati “ho mandato loro un documento specifico di 11 pagine, ho anche recepito alcune cose come la doppia autorizzazione per i concorsi pubblici. Di fatto se il sindacato vuole puo’ partecipare nel merito ed e’ questo che chiedo loro”.
Semplificazione e digitalizzazione sono necessari “per semplificare la P.A. e farla diventare attuale e piu’ rispondente ai nostri tempi”. Per il ministro la riforma oggi e’ possibile per tre motivi: “il Paese lo chiede con grande forza; c’e’ un premier che ha messo la riforma come priorita’ assoluta e non si ferma davanti le resistenze; il fatto che l’elettorato e’ sempre piu’ mobile e questo da’ al governo maggiore liberta’ di agire dove deve agire”.
Zedde
Alitalia, i sindacati dicono no agli oltre 2 mila licenziamenti
Resta contraria la posizione dei sindacati al termine dell'incontro con Alitalia sul nuovo piano industriale che prevede una contrazione dell'occupazione dagli attuali 13.821 dipendenti agli 11.470 previsti dal piano industriale concordato con Etihad. Kamsin "Siamo come il polo nord e il polo sud", "non possiamo condividere 2.251 licenziamenti", "2251 esuberi non li accetteremo mai". Insomma tra azienda e sindacati si e' al 'muro contro muro' anche se il confronto prosegue gia' domani per le problematiche del personale navigante.
"Da parte nostra - afferma il segretario generale aggiunto della Uil trasporti, Marco Veneziani - c'e' la disponibilita' a lavorare e di vedere precisamente quale e' la situazione.
Vogliamo esaminare bene il piano. L'azienda - riferisce il sindacalista - ha confermato i 2.251 esuberi ma noi vogliamo vedere il piano e come ridurre al massimo il numero degli esuberi. Insomma, il numero degli esuberi e come gestirli sara' affrontato solo dopo un ulteriore approfondimento del piano industriale e comunque non accetteremo mai 2.251 esuberi".
"Oggi - riferisce il segretario nazionale della Filt - Mauro Rossi - abbiamo parlato dei numeri che gia' sono noti e che sono stati confermati anche nella loro suddivisione. Il confronto va avanti - ha aggiunto il segretario delle Cgil - il tema con il quale ci siamo confrontati oggi e' il presupposto di quel piano che parte dai licenziamenti e noi abbiamo chiarito che non possiamo condividere 2.251 licenziamenti. Si e' deciso di procedere nel confronto per capire da dove scaturiscono questi esuberi". E Rossi ha chiarito che la posizione del sindacato e' nota chiara e netta: "Questo e' il nostro punto di vista e non si tratta di fare sconti". "Un'azienda che vuole investire 560 milioni non puo' avere la necessita' di mettere per strada 2.251 persone". Insomma il bilancio dell'incontro di oggi per Rossi e' che tra Alitalia e sindacati "siamo uno al polo nord de gli altri al polo sud".
Mentre l'accordo tra Alitalia e Ethiad va verso una conclusione vengono smentite le voci che vedrebbere come presidente della nuova Alitalia Luigi Cordero di Montezemolo. La candidatura dell'attuale presidente della Ferrari "non e' un tema all'ordine del giorno", riferiscono ' voci vicine all'entourage di Montezemolo.Le stesse fonti fanno notare che peraltro non e' stato ancora raggiunto un accordo tra Alitalia ed Etihad.
Zedde
Lavoro, Censis: è boom di disoccupati over 50. I precari crescono del 146% dal 2008
E' quanto ha rilevato il Censis, secondo cui oggi l'insicurezza economica determinata dalla crisi, l'erosione oggettiva dei redditi, la necessaria compressione dei consumi spingono molti over 50 a cercare di entrare nel mercato del lavoro. Se si somma il numero delle persone in cerca di occupazione e quello di chi, pur inattivo, si dichiara disponibile a lavorare, la pressione esercitata sul mercato del lavoro da parte degli over 50 supera il milione di individui. Tra i bocconi avvelenati della crisi, sottolinea il Censis, c'e' il conflitto latente fra le generazioni sul mercato del lavoro. Avere un impiego non e' mai stato cosi' difficile, soprattutto per i giovani.
Ma si e' ridotto l'orizzonte di opportunita' anche per le persone piu' avanti nell'eta', a partire da chi ha oggi 50 anni. Per molti di loro e' scattata la ricerca affannosa del mantenimento dei livelli di benessere raggiunti e comportamenti conservativi che riflettono la riduzione oggettiva degli spazi di iniziativa e alimentano un egoismo difensivo. Il segmento degli adulti di 50-70 anni sembra in buona parte abbandonato al triste destino di esuberi, prepensionati, esodati, staffettati, senza alcun meccanismo utile per conservare almeno una porzione di quell'importante capitale umano. Le politiche attive del lavoro e la Cassa integrazione si sono orientate in questi anni ad affrontare le condizioni dei lavoratori piu' anziani in difficolta'. Fra il 2010 e il primo semestre del 2013 tra i beneficiari degli interventi (escludendo dal totale gli apprendisti) aumentano proprio gli over 50, che passano dal 12,4% al 15,5% (circa 100mila persone). "Il vuoto della generazione adulta" e' l'argomento di cui si e' parlato oggi al Censis, a partire da un testo elaborato nell'ambito dell'annuale appuntamento di riflessione di giugno "Un mese di sociale", giunto alla XXVI edizione, dedicato quest'anno al tema "I vuoti che crescono".
Zedde
Jobs Act, Poletti: ci saranno meno tutele passive sul lavoro, sono tossiche
Ridurremo sempre di più le tutele passive, che sono tossiche". E' quanto ha precisato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aggiungendo che questo è "il cambiamento radicale da produrre". Kamsin
Poletti ha poi sottolineato che "siamo intenzionati a produrre" questo cambiamento, che sarà realizzato con gradualità. "Lo faremo nel tempo - ha aggiunto - distinguendo da situazione a situazione. Nulla cambia in trenta secondi". Il ministro del Lavoro ha inoltre spiegato che il nuovo sistema sarà costruito con la delega sul lavoro. "Tratteremo la materia lì dentro", ha affermato. Uno dei capisaldi sarà la "riforma degli ammortizzatori", che introdurrà un "profondo cambiamento" attraverso la "chiara idea" di passare dalle politiche passive del lavoro a quelle attive. "Questo percorso - ha rimarcato Poletti - lo faremo coerentemente". L'intenzione è di attrezzarsi affinché "siano rispettate le regole che saranno stabilite".
Il ministro non è entrato nel merito delle modifiche alle attuali tutele passive, per esempio Aspi, mobilità o cassa integrazione, ma ha precisato che "nel momento in cui ci sono gli obblighi, ci saranno anche le sanzioni. Altrimenti non sono obblighi, ma inviti".
Zedde