M5S: ok all'alleanza con Farage, sul blog oltre 23mila si'
Giovedì, 12 Giugno 2014
- Roma, 12 giu. - M5S certifica l'alleanza con l'Ukip di Farage in Europa. Il referendum sul blog di Grillo ha infatti decretato la vittoria di Farage. I votanti sono stati 29.584: per il gruppo EFD di Farage hanno votato 23.121, per l'Ecr 2.930, per i 'Non iscritti' 3.533. "Di quale gruppo politico europeo dovra' far parte il M5S? Sono aperte le votazioni" scriveva stamane Beppe Grillo su Facebook. Ma le opzioni di voto erano solo tre: EFD (Europa per la Liberta' e la Democrazia, gruppo a cui aderisce Farage), ECR (Conservatori e Riformisti Europei) e raggruppamento dei Non Iscritti. Mancano i Verdi nonostante l'apertura di ieri. Un post scriptum precisava che "nel caso la soluzione piu' votata non sia praticabile, sara' perseguita la successiva piu' votata". La decisione di non mettere l'opzione Verdi sul blog di Grillo aveva creato malumore e scompiglio nel Movimento 5 stelle. Soprattutto perche' nessuno dei parlamentari era informato, neanche i 17 che si trovano al Parlamento europeo e che fino a ieri confermavano che oggi gli iscritti 5 stelle avrebbero potuto votare anche per i Verdi, oltre a Farage e agli euroscettici mdorati dell'Ecr. E invece, la scelta - a sorpresa - e' tra questi ultimi due gruppi e poi, terza opzione, il 'raggruppamento dei non iscritti' che pero' nel Parlamento europeo significa essere di fatto irrilevanti. I 5 stelle reagiscono parlando con i cronisti o affidando ai social la loro delusione: molti annunciano che non voteranno. Tra questi la deputata dissidente Paola Pinna che su twitter dice che tra "destra populista, destra conservatrice e il nulla, anche l'astensione ha valore di voto". Secondo quanto si apprende anche i critici Aris Prodani e Tommaso Curro' non parteciperanno alla votazione, mentre altri dissidenti come Tancredi Turco e Walter Rizzetto ci stanno pensando su. Per tutti i cosiddetti dissidenti, in ogni caso, la modalita' del voto online con l'esclusione dei Verdi e' "una presa in giro". I fedelissimi, invece, difendono la scelta di escludere i Verdi e dicono senza esitazione che voteranno per Farage. La senatrice 5 stelle Paola Taverna non ha dubbi: "Votero' per Farage". Stessa scelta per i deputati Manlio Di Stefano e per il senatore Alberto Airola che assicura: "Farage non intacchera' la nostra identita' politica". E sull'esclusione dei Verdi, la spiegazione degli integralisti e' questa: "Era come voler fare un matrimonio con chi non sapeva se sposare te o qualcun altro.. I Verdi erano spaccati. E' stato giusto escluderli in questa fase finale" dice Airola, anche perche' "dai Verdi c'e' stato un balletto scandaloso". Piu' tranchant Di Stefano: "E' giusto perche' ci hanno schifato fino a ieri". Anche Angelo Tofalo, altro fedelissimo alla linea del Movimento, sostiene che "da parte dei Verdi non c'e' stata alcuna trattativa ufficiale, nessuna risposta ufficiale. Se poi era l'opzione piu' votata e loro ci rispondevamo picche, che facevamo? Restavamo noi con il cerino in mano...". La collega alla Camera Maria Edera Spadoni e' piu' prudente: "Non ho ancora votato, e' un dilemma... Non so ancora. Comunque, non avrei votato per i Verdi che hanno ancora un'idea di mantenimento di questa Europa". Ma a esprimere perplessita' sull'assenza dei Verdi tra i gruppi politici a cui M5S puo' aderire nel Parlamento europeo, sono anche a sorpresa deputati sempre allineati come Stefano Vignaroli, 'anima' ambientalista di M5S, che su Facebook ha detto di essere "indeciso" e che forse votera' "di non iscriversi perche' trovo le altre opzioni scarsamente pluralistiche". Oppure il collega siciliano Francesco D'Uva che, anche lui nero su bianco su Fb, lamenta: "E' vero che i Verdi non hanno tutta questa voglia di accoglierci, e' vero che stanno facendo lo stesso giochetto che fece Bersani piu' di un anno fa, ovvero fingere un'apertura e poi dare la colpa a noi, ma non prenderli nemmeno in considerazione nella votazione non ha alcun senso, soprattutto se, come indicato nel post scriptum, "nel caso la soluzione piu' votata non sia praticabile, sara' perseguita la successiva piu' votata". .
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