Napolitano, mio mandato a termine . E lancia appello per riforme In evidenza
Martedì, 10 Giugno 2014
- Roma, 10 giu. - "Riforme in molti campi, anche istituzionali". Mentre il dibattito politico si concentra sui risultati, in qualche caso sorprendenti, dei ballottaggi per il rinnovo dei consigli comunali, Giorgio Napolitano sembra voler richiamare tutti all'obiettivo primario che e' quello "di rinnovare il Paese, liberandolo dagli schemi del passato". Il Presidente della Repubblica ne parla nel corso della presentazione dei David di Donatello invocando "visioni piu' aperte, che veramente sprigionino energie positive e di crescita". Parole che seguono a due incontri con esponenti di governo fortemente impegnati nel lavoro per la riforma delle istituzioni e del mercato del lavoro: nella serata di ieri, infatti, il Capo dello Stato ha incontrato la titolare delle riforme, Maria Elena Boschi. Oggi e' toccato, invece, al ministro del Lavoro, Marianna Madia. Lavoro e riforme, allora, come i due temi 'caldi' del confronto fra le forze politiche, su cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha assicurato di non voler retrocedere e, anzi, di voler accelerare in vista del semestre di presidenza italiana in Europa. In commissione Affari costituzionali al Senato e' la giornata degli emendamenti, con l'illustrazione da parte dei commissari. E se nei giorni scorsi c'era stata tensione per la scelta di Mario Mauro di votare in dissenso dal proprio gruppo, i Popolari sembrano voler assicurare un cammino piu' spedito e sicuro alla riforma: lo stesso ex ministro, infatti, non sara' piu' componente della commissione, poiche' i Popolari per l'Italia a Palazzo Madama ne hanno disposto la sostituzione con il collega Lucio Romano. Il Pd, nel frattempo, si lecca ancora la ferita Livorno, citta' culla della storia della sinistra in Italia e da 70 anni amministrata da giunte di sinistra, ora passata ai grillini. All'interno del Pd, che pure e' reduce dal 40% ottenuto alle europee e dalla vittoria in altri 20 comuni capoluoghi di provincia, si cercano i responsabili della debacle: la maggioranza renziana sembra individuarli nella vecchia guardia del partito che era largamente rappresentata nel comune di Livorno. La minoranza, al contrario, invita a ragionare in maniera diversa: la mobilitazione per le elezioni e' stata totale e la vittoria e' stata di tutti, ha rimarcato Gianni Cuperlo. In altre parole, "si vince e si perde insieme", inutile cercare capri espiatori. Non va meglio in FI dove il muro contro muro tra Raffaele Fitto e lo stato maggiore del partito va avanti. Proprio per evitare che il clima si surriscaldi, Silvio Berlusconi ha deciso di non partecipare al Comitato di presidenza fissato per oggi, formalmente per l'approvazione del bilancio 2013. .
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