Pattuglia di deputati pronti a lasciare Sel, Vendola, un errore

Giovedì, 19 Giugno 2014
- Roma, 19 giu. - Da dieci a dodici: tanti sono i deputati di Sel in procinto di lasciare il gruppo. Nella sede del partito si ragiona su quella cifra ma, sottolinea Nicola Fratoianni, meglio aspettare che finiscano le "comunicazioni", ovvero le lettere che hanno cominciato ad arrivare con la riunione della segreteria in corso. Una segreteria alla quale era stato invitato anche Migliore, per un estremo tentativo di riappacificazione o per lasciare a lui l'onere dello strappo. In questo secondo caso non ce ne sarebbe stato bisogno. Le lettere sono uno stillicidio che sortisce il non scontato effetto di rendere ancor piu' drammatico l'appuntamento. La prima ad arrivare e' stata la lettera di Claudio Fava, piu migliorista dello stesso Migliore come lo definisce qualcuno: e in effetti il deputato gia' nelle scorse settimane si era distinto per dichiarazioni infuocate contro il presidente Vendola colpevole, a suo dire, di una gestione personale del partito: "una scelta dolorosa e insieme inderogabile", spiega Fava nella lettera, "per la distanza che separa Sel dal suo progetto origonario". La lettera di Migliore arriva subito dopo quella di Fava. L'ex capogruppo spiega che ormai si e' interrotto il rapporto di fiducia" ce lo legava al partito. Alle loro sono seguite le lettere di dimissioni di Titti Di Salvo e Ileana Piazzoni. Quelle che si attendono ancora sono le lettere di dimissioni di Nazareno Pilozzi, Guido Quaranta, Alessandro Zan e Fabio Lavagno. "Commettono un errore politico", dice Vendola che, riguardo al suo incarico precisa: "E' sempre a disposizione del partito". Come dire: se me lo chiedono, sono pronto a lasciare. Che non si possa parlare di 'scissione', come sottolineano da Via Arenula, dipende dal solo fatto che di parlamentar si tratta, che una scissione passa per forza di cose da un congresso e che, al congresso, la mozione Vendola ha preso il 95 per cento dei voi. "Io sono abituato a pensare nel vecchio modo, che la linea votata e' quella che conta, percio'...", spiega Fratoianni. Pero' la storia dei partiti che si sono spaccati o disintegrati negli ultimi anni, a cominciare proprio da Rifondazione Comunista e dal congresso dopo il quale Vendola abbandono' il partito, e' piena di mozioni passate a larga maggioranza. Al di la' delle dichiarazioni, i volti contratti dei membri del coordinamento nazionale di Sel tradiscono questa consapevolezza. Il futuro e' una incognita. Il prossimo appuntamento e' la direzione che dovrebbe essere convocata mercoledi' per fate il punto della situazione a partire dalla scelta del nuovo capogruppo di Montecitorio. "Sel non rischia di scomparire", scandisce Vendola mentre sembra ricacciare indietro le lacrime a pensare a Gennaro Migliore, "un dirigente preparato a cui ho voluto bene come a un figlio". Parole che rievocano un'altra scissione, quella del Pdl con Silvio Berlusconi che dal palco del palazzo delle Esposizioni dell'Euro si scagliava contro la 'sua' creatura politica, Angelino Alfano. Migliore, invece, sembra gia' sapere quale strada intraprendere. Il deputato napoletano e coloro che lo seguono si rispecchiano ormai nella sinistra del partito democratico. Un loro passaggio nel gruppo PD non e' all'ordine del giorno, spiegano, ma lo stesso Migliore a domanda risponde che l'opzione sara' valutata. Intanto ha avuto modo di incontrare, ancor prima delle dimissioni dal partito, il vice segretario del PD Lorenzo Guerini. Non si e' trattato di un incontro 'operativo' fanno sapere dal Nazareno attingendo a un aggettivo-manifesto dei reazioni. I due si sarebbero visti nella tarda serata di mercoledi', per caso e si sarebbero fermato a "scambiare due parole". .

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