Pizzarotti e' spacciato , ex grillini scommettono su espulsione

Mercoledì, 11 Giugno 2014
- Roma, 11 giu. - Dopo il nuovo attacco a Federico Pizzarotti sul blog di Grillo, l'espulsione del sindaco di Parma da M5S sembra essere piu' vicina. Secondo quanto si apprende, i dissidenti del Movimento e molti degli ormai ex 5 stelle sono convinti che l'esito della vicenda sia scontato. Il deputato Adriano Zaccagnini, uno dei primi a lasciare M5S (ora e' nel Misto) dice di non avere dubbi che alla fine Pizzarotti verra' espulso nonostante la sua "posizione di forza, in questa fase, come sindaco". Ma - questo il ragionamento - "e' evidente che e' iniziata l'operazione 'terra bruciata' intorno a lui e quindi potrebbero in diversi modi spaccare la sua giunta e metterlo in un angolo". Zaccagnini e' anche uno di quelli che lavorano da mesi per creare un movimento nel quale far confluire non solo i delusi dei 5 stelle, ma anche quelli della sinistra di Sel. Gia' domenica scorsa c'era stato un incontro a Roma con ex grillini di spicco: espulsi della prima ora come Giovanni Favia e Valentino Tavolazzi, senatori ex M5S come Fabiola Anitori e Francesco Campanella, il deputato Zaccagnini. Il loro obiettivo dichiarato e' quello di "costituire un nuovo movimento che ritorni alle origini" per "ripartire dal basso e andare oltre Grillo e Casaleggio". E l'auspicio e' che alla fine sia proprio Pizzarotti a far da guida. Anche perche' al Senato, nonostante i numeri che potrebbero garantire la nascita di un nuovo gruppo di ex 5 stelle, e' ancora tutto fermo a causa - cosi' viene spiegato - della difficolta' nel mettere insieme persone con storie diverse che comunque si ritrovano ancora nel progetto del Movimento 5 stelle, nonostante siano stati espulsi, e che quindi non se la sentono di dar vita a qualcosa di nuovo; discorso che vale soprattutto per i senatori che si erano dimessi contro i "metodi non democratici" e che per questo, anche loro, sono stati espulsi, senza neanche un voto sul blog. Proprio oggi l'aula del Senato vota la richiesta di dimissioni delle senatrici Laura Bignami e Maria Mussini: ma da tradizione, alla prima votazione le dimissioni vengono respinte dall'assemblea. 'Casus belli' del nuovo post contro Pizzarotti e' stata l'intervista del sindaco di Parma ieri a 'Otto e mezzo' da Lilli Gruber: intervista nella quale, in realta', Pizzarotti aveva smorzato molto i toni parlando di "telefonata chiarificatrice" gia' avvenuta in passato con Grillo e minimizzando presunti scontri. Ma alla domanda se potrebbe diventare lui il nuovo leader dei fuoriusciti, la risposta non e' stata un 'no' secco e questo non e' piaciuto. Il sindaco di Parma, invece, ha spiegato: "Ho gia' molti impegni e il prossimo anno saro' anche presidente della Provincia". Parole che secondo gli integralisti M5S sono ambigue e non escludono un suo impegno a 'capo' degli ex. Inoltre, secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, molti deputati integralisti sono convinti da tempo che Pizzarotti sia in torto: "Doveva dimettersi - diceva tempo fa un deputato M5S fedelissimo come Riccardo Fraccaro - subito dopo la 'sconfitta' sull'inceneritore.. Se fai la campagna elettorale dicendo che eliminerai l'inceneritore e poi non ci riesci, allora poi devi fare un passo indietro. Altrimenti, sei come tutti gli altri partiti...". .

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