Pensioni, l'Inps lancia l'allarme sulle prestazioni

Sabato, 21 Giugno 2014

Il tempo medio di erogazione delle prestazioni pensionistiche potrebbe aumentare ed essere soggetto a ritardi. E' quanto emerge nel piano triennale elaborato dall'Inps che testimonia i rischi del limitato turn-over del personale impiegatizio dell'istituto. Kamsin. Nel triennio 2014-2016 sono destinati infatti ad andare in pensione 2.405 dipendenti dell'istituto determinando così un calo del 7,5% rispetto al gennaio di quest'anno. Un ulteriore taglio che si aggiunge a quello di 3.000 unità che hanno lasciato negli ultimi 24 mesi e che, con le attuali limitazioni normative, potrà essere solo parzialmente ricoperto con 500 assunzioni; per l'Inps ne servirebbero infatti altri 2.500 per garantire un servizio adeguato alla clientela.

Nel piano viene messo nero su bianco che "il peggioramento dell'indice di giacenza non incide esclusivamente sui tempi di erogazione delle prestazioni, ma genera un peggioramento su tutti i livelli di servizio e i tempi di risposta. In particolare nell'area dei contributi, il peggioramento delle giacenze è causa di rallentamenti significativi nell'accertamento e recupero dei crediti contributivi con evidenti riflessi sulle entrate dell'istituto". E' molto probabile pertanto un allungamento dei tempi di concessione delle pensioni e in ogni caso dei tempi di risposta dall'Istituto alle richieste dei cittadini. Lo scenario indica il "superamento del limite massimo di produttività pro-capite media mensile del personale"; in pratica i dipendenti dell'Inps stanno lavorando al limite delle loro capacità e, dato il progressivo aumento dell'età media ( che è destinata a passare dai 52,6 anni del 2014 ai 57,7 del 2020) l'Inps avverte che bisognerà rivedere i criteri dell'attuale turnover e potenziare l'organico, se si vogliono mantenere standard di servizio adeguati alle legittime aspettative della collettività.

Ma ad ogni modo la cura dimagrante avviata alcuni anni fa mostra riflessi positivi sul piano finanziario. Le spese di funzionamento saranno tagliate di 517,7 milioni all'anno nel prossimo triennio; nel 2014 il risparmio aggiuntivo rispetto al 2013 sarà di 180 milioni. Scende anche la spesa complessiva che viene fissata a 4,4 miliardi nel 2014, a 4,37 nel 2015 e nel 2016. "A livello territoriale - si legge nel documento - la nuova organizzazione prevede il progressivo adeguamento in funzione dell'evoluzione delle caratteristiche dell'utenza, il mantenimento di livello di presidio del territorio adeguati e l'evoluzione verso i servizi di orientamento e consulenza". Il piano, poi, cerca di ridisegnare la struttura dell'istituto eliminando gli elementi ridondanti in esito al processo di integrazione con Inpdap ed Enpals: così le funzioni di livello dirigenziale passano da 56 a 49 e le strutture passano da 71 a 64; via libera anche al taglio del 29% dei dirigenti generali.

Zedde

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