Entro lunedì il primo via libera della Camera al ddl di stabilità. Poi il testo passerà al Senato dove il Governo introdurrà nuove modifiche in materia previdenziale.
Kamsin L’esame nell’aula di Montecitorio al ddl di stabilità inizierà oggi ma i deputati saranno chiamati a lavorare anche nel fine settimana: sabato sono in programma le votazioni sulla fiducia mentre domenica si riunirà un Consiglio dei ministri ad hoc che - come previsto dalle norme contabili - dovrà approvare formalmente le variazioni di bilancio apportate fin qui.
Nel passaggio dalla commissione all’aula non dovrebbero essere introdotte ulteriori novità: il provvedimento sarà suddiviso in tre soli articoli più ampi (dagli attuali 47) sui quali saranno chiesti tre distinti voti di fiducia. Il testo ha subito alla Camera diverse modifiche soprattutto in materia previdenziale.
In primo luogo è stato inserito un tetto per bloccare la crescita delle pensioni degli alti dirigenti pubblici. Viene, inoltre, concessa la possibilità di lasciare il lavoro senza penalizzazione per chi ha maturato 42 anni e mezzo di contributi (41 e mezzo per le donne) ma sino al 2017. Ci sono poi alcune agevolazioni previdenziali in materia di amianto e la revisione del taglio ai patronati (vai all'ABC delle misure approvate in Commissione). Non sono passate invece le misure sui quota 96 della scuola, i macchinisti ferroviari, e la proroga dell'opzione donna. Non è escluso che i partiti le ripropongano al Senato dove il Governo, è certo, presenterà nuove modifiche al pacchetto previdenziale.
Scontata, infatti, la revisione della tassazione dei rendimenti dei fondi pensione (che dovrebbe salire massimo al 17%, contro il 20% previsto attualmente nella bozza del ddl governativo); in arrivo anche l'azzeramento del prelievo sulla Casse di previdenziale (si manterrà l'asticella del 20% contro il 26% preventivato dall'esecutivo).
Tra le altre modifiche attese in Senato c'è l'introduzione della local tax, la cancellazione della patrimoniale sui macchinari imbullonati delle imprese, la ridefinizione del regime dei minimi per i professionisti, l'incremento della franchigia Irap sulle Pmi.
Zedde