Riforme: il governo stringe sul modello francese, Fi non ci stiamo In evidenza

Martedì, 03 Giugno 2014

- Roma, 3 giu. - La maggioranza del Pd sembra stringere, secondo quanto si apprende, sul modello francese per la riforma del Senato. Lo fa nel corso di un'assemblea degli eletti a Palazzo Madama che si sta svolgendo ora. Dopo l'emendamento Marcucci- Mirabelli che ha aperto all'ipotesi sostenuta dai riformisti, c'e' chi non esclude che in questa direzione si possa arrivare anche a un emendamento del relatore di maggioranza. Sul tappeto resta pure l'ipotesi dell'elezione di secondo grado dei nuovi senatori attraverso un listino separato, contestualmente ai consiglieri regionali.

Nel Pd si discute, sempre secondo quanto si apprende, della definizione dell'elettorato passivo e dell'elettorato attivo. Se l'assemblea degli elettori sara' costituita, questo e' il ragionamento, da consiglieri comunali, consiglieri regionali e deputati di ogni Regione, bisogna confrontarsi su chi costituira' la platea degli eletti: solo i consiglieri regionali o anche i sindaci di capoluogo di provincia? E se si decidera', invece, che tutti possono essere eletti, chi avra' in capo l'indennita' nell'eventualita' di un sindaco di un piccolo Comune scelto per palazzo Madama? Stamane, intanto, il ministro Boschi ha incontrato la presidente della commissione Affari costituzionali e relatrice con il leghista Roberto Calderoli, del ddl sulle riforme. Lo stesso ministro dovrebbe vedere oggi Forza Italia e le regioni in vista del termine per le proposte di modifica al testo che scade alle 18. Intanto, i democratici, avrebbero chiuso la partita sui 21 senatori di nomina del presidente della Repubblica: non piu' 21 ma 5 sarebbe l'orientamento sulla proposta da avanzare. Resta comunque il fatto che il senatore Vannino Chiti ha preparato i suoi emendamenti firmati dagli ex M5S e che la Lega ha annunciato una mole enorme di proposte di modifica se non si arriva all'accordo, pronta, in caso contrario, a depositare solo le proposte a firma congiunta dei due relatori al provvedimento, Finocchiaro-Calderoli.

FI, IL MODELLO FRANCESE E' INACCETTABILE

"La riforma del Senato 'alla francese' e' inaccettabile". E' questa la posizione di Forza Italia, espressa dal capogruppo al Senato, Paolo Romani. Sul modello francese oggi si e' confrontato il gruppo Pd di palazzo Madama, con una proposta dei 'Riformisti democratici' su cui c'e' stata anche l'apertura dei senatori Marcucci e Mirabelli, che hanno presentato un documento in questa direzione. .

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