Riforme: parte countdown, 'grana' immunita'; Guerini, avanti cosi'

Domenica, 22 Giugno 2014
- Roma, 22 giu. - Il conto alla rovescia per l'approdo del testo delle riforme in Aula al Senato e' gia' partito, con la data del primo luglio segnata in rosso, ma gli ostacoli alla tabella di marcia del governo non accennano a diminuire. L'ultimo in ordine di tempo riguarda la norma che reintroduce l'immunita' per i senatori. Un rischio per la legalita', dicono esponenti di maggioranza e opposizione, visto che il nuovo Senato dovrebbe essere composto nella quasi totalita' da sindaci e che nessuno puo' escludere il ripetersi di scandali come quelli de Mose o dell'Expo. Ostenta ottimismo il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini, per il quale il patto con Forza Italia "reggera'" e anche i malumori interni alla minoranza del partito sono destinati a rientrare: "nessuno si vuole intestare la responsabilita' di far saltare il tavolo delle riforme", spiega Guerini. Se il Pd si mostrera' compatto e Forza Italia rispettera' gli accordi, dunque, non ci sara' bisogno di nessun piano B, leggi: cercare un accordo con i Cinque Stelle rimettendo in discussione anche l'Italicum. Una eventualita' a cui la maggioranza sembra non puntare visto che lo stesso Guerini ha fatto sapere che mercoledi', nel corso dell'incontro coni Cinque stelle, non si rimettera' in discussione l'Italicum, come chiedono i Cinque Stelle. Al vice segretario risponde il vice presidente della Camera, il Cinque Stelle Luigi Di Maio: il ripristino dell'immunita' e' una opzione "che mette i brividi" spiega DiMmaio che avverte un Pd "senza piu' alibi": il Pd "votera' l'ennesimo vergognoso privilegio alla politica pur di tenere in piedi l'accordo (ancora in alto mare) con Berlusconi e Lega? Avete avuto la nostra disponibilita' a discutere di riforme. Date una risposta agli italiani". Sul tema dell'immunita' e' intervenuta anche il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, sottolineando che si tratta di una "proposta dei relatori" per altro non gradita al governo. Il correlatore in Prima Commissione al Senato, Roberto Calderoli, ha pero' rilanciato: perche' togliere l'immunita' solo ai senatori? Eliminiamola per tutti. "Calderoli ha il gusto della provocazione, fa parte del personaggio", ha minimizzato Guerini: quello dell'immunita', tuttavia, non e' un "punto centrale della riforma". Centrale o no, a difesa delle guarentigie per i parlamentari si schiera il deputato del Ncd, Fabrizio Cicchitto, che si sente di rassicurare chi paventa l'ingresso in Parlamento di sindaci-senatori corrotti: "Non si capisce perche' dovrebbe essere totalmente eliminata la questione immunita'. Sara' impegno di ogni forza politica non eleggere in Senato chi ne potrebbe usufruire strumentalmente per fini della propria situazione giudiziaria". Sul fronte dell'opposizione, invece, e' la senatrice di Sel, Loredana De Petris, per la quale l'immunita' parlamentare si trasformerebbe in "un salvacondotto, soprattutto in un momento come questo, quando numerosissime amministrazioni locali sono oggetto di indagini per reati molto gravi". E la presidente dei senatori di Sel, su questo tema, invita il governo "a non scaricare l'addebito" dell'immunita' sui relatori, ma a metterci la faccia "presentando un suo emendamento". .

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