Redazione

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"Molti lavoratori della scuola, non avendo raggiunto il minimo contributivo, da settembre, non ricevono né stipendio né pensione a causa di un’interpretazione errata della legge che chiediamo di riconsiderare".

Kamsin "Chiederò ai ministri competenti la possibilità ottenere una proroga dei trattenimenti in servizio nella Pubblica Amministrazione". E' quanto ha dichiarato la deputata Caterina Pes (Pd) all'agenzia di stampa Agenparl la settimana scorsa in una intervista rilasciata circa la situazione dei lavoratori della pubblica amministrazione che saranno collocati in quiescenza d'ufficio dal prossimo 1° Novembre. 

"I revocati sono quei dipendenti della P.A.,tra cui molti insegnanti, ai quali è stata tolta la proroga di permanenza in servizio di due anni oltre l’età pensionabile: con i deputati Pd della commissione Cultura, di cui faccio parte, abbiamo presentato un’interrogazione ai Ministri della Pubblica amministrazione e dell’Istruzione per chiedere di valutare l’opportunità, essendovi ancora i tempi tecnici,di intervenire sul pensionamento dei “Quota 96″ e sul mantenimento in servizio, per il periodo di proroga già ottenuto, dei revocati”, ha detto la Pes.

“In particolare vorrei richiamare la vicenda di molti insegnanti che si sono visti comunicare il pensionamento d’ufficio a meno di un mese dall’inizio della scuola: questo fatto ha ovviamente creato molti problemi alla vita delle persone che si sono ritrovate con un anno da riprogrammare sia dal punto di vista economico che organizzativo ” chiarisce la parlamentare dem ” vi è inoltre il caso di molti dipendenti che non avendo raggiunto il minimo contributivo, da settembre, non ricevono né stipendio né pensione a causa di un’interpretazione restrittiva se non errata della legge che chiediamo di riconsiderare".

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 Sono in attesa di un rinnovo del contratto di lavoro 7,6 milioni di dipendenti, di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego. E' quanto ha rilevato l'Istat spiegando che a settembre non si e' registrato il recepimento di nuovi accordi. Kamsin  Pertanto alla fine di settembre, sono in vigore 35 contratti che regolano il trattamento economico di circa 5,3 milioni di dipendenti che rappresentano il 38,9% del monte retributivo complessivo.

I contratti invece in attesa di un rinnovo sono 40, di cui 15 appartenenti alla p.a. L'indagine dell'Istat permette anche di calcolare la quota dei contratti collettivi nazionali di lavoro che resterebbero in vigore nel semestre successivo nell'ipotesi di assenza di rinnovi. Per il totale dell'economia l'incidenza dei contratti collettivi in vigore rispetto a quella rilevata a settembre 2014 rimarrebbe stabile fino a dicembre 2014 e subirebbe una lieve contrazione a partire da gennaio 2015 (37,3%). Per il solo settore privato la quota di settembre, pari al 53,3%, si ridurrebbe da gennaio al 51,1%.

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La legge di stabilità ha confermato la detrazione Irpef pari al 50% per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica avanzata finalizzati all'arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.

Kamsin Il Ddl di stabilità proroga di un anno il bonus mobili, la misura introdotta nel 2013 che consente la detrazione Irpef del 50%, su una spesa massima di 10 mila euro ripartita in 10 anni, per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici. I requisiti per la sua fruizione restano gli stessi. Presupposto per il beneficio è, infatti, l'aver già effettuato un intervento di ristrutturazione e precisamente un intervento di:

- manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia, sia sulle parti comuni di edificio residenziale sia sulle singole unità immobiliari residenziali;

- manutenzione ordinaria sulle parti comuni di edificio residenziale; interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell'immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se non rientranti nelle categorie precedenti (in località con dichiarato stato di emergenza);

- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione, ristrutturazione e da cooperative edilizie (a determinate condizioni).

Per la detrazione è indispensabile che la data di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l'acquisto dei mobili: non è invece necessario, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l'arredo dell'abitazione.

Le spese per questi interventi devono essere state sostenute a partire dal 6 giugno 2013 e fino al 31/12/2014. La data di avvio dei lavori va dimostrata con eventuali abilitazioni amministrative o tramite dichiarazione sostitutiva di atto notorio. L'acquisto di mobili/elettrodomestici è agevolabile anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso di quello oggetto di intervento edilizia.

La detrazione spetta per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 per l'acquisto di mobili nuovi (tra questi, letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione). E per l'acquisto di grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica.

Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Nell'importo delle spese sostenute possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

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Confermata la stretta sulla previdenza integrativa e le Casse Professionali. Nessuna novità per i lavoratori precoci e i quota 96 della scuola. Camusso: "bisogna cambiare la Riforma Fornero".

Kamsin Stretta sulle pensioni integrative, tassazione piu' elevata per le rendite delle Casse Professionali, pagamento di chi ha piu' trattamenti previdenziali il 10 di ciascun mese. Dopo la bollinatura della Ragioneria Generale sono state tutte confermate le novità del disegno di legge di stabilità per il 2015 anticipate sulle pagine di questo giornale nei giorni scorsi.

Resta l'inasprimento della pressione fiscale sulle casse professionali che vedranno salire l'asticella del prelievo sulle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento, un livello che sarà equiparato agli investimenti effettuati da qualsiasi altro investitore privato. Confermata anche la stretta sui fondi di previdenza complementare ai quali fisco chiederà non più l'11,5% ma il 20%. 

Dal prossimo 1° gennaio 2015, al fine di razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall'Inps, assegni e prestazioni previdenziali nonchè l'indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, saranno poste in pagamento il 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile con unica soluzione nei confronti dei beneficiari di più trattamenti, se non sono presenti cause ostative.

Dopo l'allarmismo dei sindacati, il Mef ha ribadito che lo slittamento del pagamento dell'assegno di pensione riguarda gli 800 mila titolari di due pensioni, Inps e Inpdap e non tutti i pensionati. Attualmente, com'è noto, l'istituto eroga le prestazioni in giorni differenti a seconda delle gestioni in cui viene liquidato il trattamento. Con l'unificazione delle date di pagamento l'Inps punta ad ottenere un risparmio nelle commissioni bancarie.

Un'altra novità riguarda l'obbligo di comunicare il decesso del pensionato all'Inps da parte del medico necroscopo attraverso il sistema telematico già presente per la comunicazione dello stato di malattia. Il certificato di accertato decesso dovrà essere trasmesso dal medico entro 48 ore dall'evento e ciò per ridurre i casi di indebita erogazione.

Il disegno di legge prevede poi la cancellazione delle prestazioni accessorie erogate dall'Inps per le cure termali e la riduzione di 150milioni di euro dei fondi destinati per i patronati.

Non ci sono invece novità per quanto riguarda i temi caldi della previdenza come la predisposizione di nuove deroghe al regime Fornero, l'estensione del bonus degli 80 euro ai pensionati, nè la cancellazione delle penalizzazioni. Misure sulle quali, tuttavia, è possibile che le forze politiche presentino appositi emendamenti nel corso dell'iter parlamentare del disegno di legge.

Proprio sulla necessità di un intervento sulle pensioni è tornata ieri il segretario Cgil Susanna Camusso che ha ricordato che "bisogna cambiare la struttura pensionistica della legge Fornero" e su questo tema "c'e' una piattaforma con Cisl e Uil".

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L'Inps metterà in pagamento le pensioni il 10 di ciascun mese per uniformare e razionalizzare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali.

Kamsin Stretta sulle pensioni integrative, tassazione piu' elevata per le rendite delle Casse Professionali, pagamenti dei trattamenti previdenziali unificati il 10 di ciascun mese. Sono queste le principali novità contenute sulle pensioni nella bozza di disegno di legge di stabilità licenziata questa settimana. Vediamo dunque di riassumere cosa potrebbe cambiare dal prossimo anno.

Stretta sulla previdenza integrativa e Casse Private - La legge di stabilità prevede, per le casse di previdenza delle professioni l'incremento  della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento, un livello che sarà equiparato agli investimenti effettuati da qualsiasi altro investitore privato. Sale anche il prelievo sui fondi di previdenza complementare ai quali fisco chiederà non più l'11,5% ma il 20%.

Data unica per il pagamento delle pensioni - L'articolo 26 della bozza del disegno di legge di stabilità 2015 prevede che, dal prossimo 1° gennaio 2015, al fine di razionalizzare ed uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall'Inps, assegni e prestazioni previdenziali nonchè l'indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, "sono poste in pagamento il 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile con unica soluzione nei confronti dei beneficiari di più trattamenti, se non sono presenti cause ostative". L'unificazione riguarda solo i titolari di piu' trattamenti (circa 800mila soggetti), e non interessa dunque coloro che hanno la pensione a carico di una sola gestione previdenziale: costoro continueranno a vedere la pensione accreditata con le regole attuali.

Attualmente, com'è noto, l'istituto eroga le prestazioni in giorni differenti a seconda delle gestioni in cui viene liquidato il trattamento. Con l'unificazione delle date di pagamento l'Inps punta ad ottenere un risparmio nelle commissioni bancarie.

Comunicazioni telematiche - Un'altra novità riguarda l'obbligo di comunicare il decesso del pensionato all'Inps da parte del medico necroscopo attraverso il sistema telematico già presente per la comunicazione dello stato di malattia. Il certificato di accertato decesso dovrà essere trasmesso dal medico entro 48 ore dall'evento e ciò per ridurre i casi di indebita erogazione.

Il disegno di legge prevede poi la cancellazione delle prestazioni accessorie erogate dall'Inps per le cure termali e la riduzione di 150milioni di euro dei fondi destinati per i patronati. Non ci sono invece novità per quanto riguarda i temi caldi della previdenza come la predisposizione di nuove deroghe al regime Fornero, l'estensione del bonus degli 80 euro ai pensionati, nè la cancellazione delle penalizzazioni. Misure sulle quali, tuttavia, è possibile che le forze politiche presentino appositi emendamenti nel corso dell'iter parlamentare del disegno di legge.

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