Esodati, gli effetti dell'aspettativa di vita

Giovedì, 08 Novembre 2012

Mia moglie, ex dipendente Telecom, sulla base di accordi Azienda/Governo (4/8/2010 Min. Sacconi) é stata esodata dalla Azienda il 30/9/2011 con 33 anni e 9 mesi di contributi e con 56 anni compiuti sempre a settembre 2011. In tempi quindi non sospetti (precedenti alla legge Fornero). La mobilità (48 mesi) è iniziata il 15/12/2011, inoltre l'Azienda gli ha corrisposto un contributo economico a copertura di ulteriori 15 mesi (12+3) a fronte del calcolo relativo alle aspettative di vita (riforma precedente alla L.ge Fornero) , pertanto con la precedente riforma avrebbe maturato il diritto alla pensione dal 1 gennaio 2017 con l'età anagrafica di 61 e 3 mesi (la Fornero in seguito aggiunge ulteriori 3mesi). Recentemente l'INPS ha espresso parere negativo, a seguito di richiesta di inserimento lista Salvaguardati inoltrata tramite Patronato. In attesa o nella speranza di ulteriori provvedimenti correttivi da parte del Governo, mia moglie ora si troverà nella situazione di coloro che probabilmente non saranno salvaguardati. Quali sono effettivamente le prospettive o le considerazioni da fare? Esiste una qualche norma o circolare ministeriale che depone a favore di mia moglie?

La signora potrebbe al limite beneficiare della disposizione contenuta nel messaggio inps numero 13343 del 9 agosto 2012 secondo cui i lavoratori in mobilità ordinaria e cessati entro il 31.12.2011 che per effetto dell'adeguamento alla speranza di vita si troverebbero a maturare i requisiti per il pensionamento dopo la scadenza della mobilità risulteranno comunque salvaguardati attraverso l'adozione di provvedimenti ad hoc

Se infatti non fosse applicata la speranza di vita (3 mesi dal 1° Gennaio 2013) il diritto alla pensione di vecchiaia sarebbe maturato nel mese di Dicembre 2015 con l'età di 60 anni e 3 mesi. Se la signora fosse quindi nata entro la prima metà del mese di settembre del 55 avrebbe potuto maturare il diritto alla pensione anche entro il termine dell'indennità di mobilità (15.12.2015 si presume) e rientrare tra coloro che nei prossimi tempi potranno beneficiare della disposizione sopra citata.

In caso contrario non potrebbe, allo stato attuale, essere inclusa. Si ricorda tuttavia che i contorni, i limiti e le modalità attuative della predetta disposizione non sono stati precisati dall'Inps e quindi si attendono delucidazioni ufficiali al riguardo.


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