Pensione anticipata, no all'arrotondamento per i dipendenti pubblici

Lunedì, 24 Giugno 2013

Sono dipendente pubblico di un ente locale. Ai primi di maggio 2013, secondo i calcoli dell'ufficio del personale, ho raggiunto i 40 anni di contributi. Ho due domande: è vero che andrò in pensione a 42 anni e 6 mesi? È vero che per i dipendenti pubblici, la data viene anticipata di 15 giorni lavorativi? Franco da Verona

Per il primo quesito la risposta è positiva. A legislazione vigente, il lettore maturerà il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di 42 anni e 6 mesi di contributi. Quanto all'arrotondamento la risposta è invece negativa. Dal 1° gennaio 2008, per andare in pensione oc­corre che siano pienamente raggiunti i requisiti con­tributivi, senza alcun arrotondamento. Infatti, l'Inpdap, con la circolare n.7 del 13 maggio 2008, relativa a nuove disposizioni in materia pensionistica in vigore dal 1° gennaio 2008, previste dalla legge 247 dei 2007 ha precisato che: «Sia i requisiti anagrafici che quelli contributivi minimi per il raggiungimen­to della quota prevista, in relazione all'anno conside­rato, devono essere pienamente raggiunti senza ope­rare alcuna forma di arrotondamento».

A tal proposito, si segnala che il Miur, con circolare ministeriale n. 98 del 20 dicembre 2012, ha segnalato ai propri dipendenti che, per l'anno 2013, la pensione anticipata potrà conseguirsi, a domanda, solo al com­pimento di 41 anni e 5 mesi di anzianità contributiva, per le donne, e 42 anni e 5 mesi per gli uomini, senza operare alcun arrotondamento.


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